CRISTIANESIMO ED EROTISMO – Va in scena il Cantico dei Cantici

Posted on Dicembre 13th, 2008 di Angelo | Edit  

Cristianesimo ed erotismo:   

va in scena il Cantico dei Cantici  

marco20grasso1-150x102Scritto da Marco Grasso

mercoledì 28 marzo 2007  

 

«Se esiste l’amore esiste Dio».

ravasiMonsignor Gianfranco Ravasi, prefetto della Biblioteca Ambrosiana, cita Pascal per spiegare che «non c’è nessuna contraddizione fra l’amore sensuale e la religione cattolica». Per questo, dice, nessuno stupore se questa sera al Duomo di Milano verrà letto il Cantico dei Cantici, brano dell’Antico Testamento e della Tanach  conosciuta come la Bibbia ebraica. Un testo atipico. Che parla di amore ed erotismo. 

«La grandezza del Cantico» secondo Ravasi «è che parte da un’esperienza umana. La sua forma più alta, quella dell’amore». Un amore non platonico: erotico. «La sessualità discende dall’amore, è un dono di Dio. Non è pornografia come oggi si vorrebbe fare credere».

A lungo questo brano ha creato non pochi imbarazzi alla Chiesa 

«Per secoli» dice ancora Ravasi «è stato interpretato come un’allegoria. Ai riferimenti sessuali veniva data una chiave di lettura eterea, divina. Niente di più sbagliato. É un simbolo: parte cioè da un’esperienza concreta, dall’amore di coppia tra un uomo e una donna, per arrivare a ciò che non si vede, al metafisico».  

Ho studiato nelle scuole religiose fino a 18 anni e nessuno me lo aveva mai fatto leggere» ricorda l’attore Stefano Santospago, che insieme a Maddalena Crippa interpreterà il Cantico nella suggestiva cornice del Duomo. Due voci, un coro e gli echi della cattedrale. «Non è un auditorium perfetto. Ma proprio per questo più efficace» dice la Crippa «dobbiamo riabituarci ad ascoltare il silenzio per apprezzare la poesia. Sono onorata di questa opportunità prima di tutto come donna: è avvilente l’immagine femminile che passa oggi in televisione». 

 canticocrippaÈ la prima volta che il Cantico dei Cantici viene recitato a Milano. E raramente il testo è stato rappresentato integralmente. Ad ogni modo, «non è roba da preti» sorride Ravasi. «Con la Fondazione Ambrosianeum abbiamo portato la religione in luoghi diversi da quelli di culto, come in occasione della lettura della Genesi alla Bocconi: c’erano 1200 posti eppure abbiamo dovuto mandare via la metà della gente. È la dimostrazione che le persone continuano a porsi grandi domande».

In questo caso è quasi il contrario: un tema considerato un tempo tabù entra in un luogo sacro. Fa parte di un’idea di contaminazione che Monsignor Ravasi porta avanti da tempo, anche con la trasmissione domenicale in onda su Canale 5 «Le frontiere dello Spirito»: «Il Cristianesimo non è solo una professione di fede: dobbiamo riappropriarci della sua dimensione culturale». Ma non parlate di amore sacro e amore profano: questo è l’Antico Testamento.

 Foto tratte da festivalbiblico.it e radio.rai.it 

LA SESTINA / Testata master in Giornalismo uni.mi

Versione per il master 2006-2008 

A cura di ALBERTO TRIVULZIO

 

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