Fra Eulalio Valdés proclamato Beato – Giuseppe Magliozzi o.h.

Fra Eulalio Valdés proclamato Beato

Olallo - Beatificazione - Il Cardinale e il Presidente getpic


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Olallo Beatificazione - frayolallo5La stampa internazionale ha dato ampio rilievo alla cerimonia tenutasi a Cuba nella città di Camagüey il 29 novembre 2008 per la Beatificazione del nostro Confratello fra Eulalio Valdés, non solo perché era la prima volta che tale cerimonia veniva celebrata in quell’isola dei Caraibi, ma soprattutto perché vi perdura un regime comunista ancora piuttosto restrittivo nei confronti della Chiesa Cattolica.

In questa occasione, forse anche per la grande popolarità di fra Eulalio, che i cubani amano familiarmente invocare come Padre Olallo, il Governo ha offerto la più ampia collaborazione ed il Presidente Raul Castro era in prima fila alla Messa celebrata all’aperto dinanzi alla Chiesa della Carità, che affaccia sulla piazza più grande della città.

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Ha presieduto il Rito Sua Eminenza il cardinale José Saraiva Martins ed hanno concelebrato con lui il Nunzio Apostolico a Cuba e l’intero episcopato cubano, oltre al Vice Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, agli ausiliari di Miami e di Panama ed ovviamente al nostro Confratello vescovo, mons. José Luis Redrado, e ad altri vari sacerdoti, tra cui molti del nostro Ordine.

Come mai successo in altre Beatificazioni, accanto all’altare è stata deposta l’urna del Beato, che dopo il Rito i fedeli, mentre squillavano a distesa le campane della città ed erano liberati stormi di colombe[1], hanno riaccompagnato per 2 km fino alla Chiesa di San Giovanni di Dio, nella quale si trovava esposta alla venerazione fin dall’8 marzo 2004.

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Olallo Valdes  coi malati Srv123

Tra i fedeli convenuti a Camagüey per la Beatificazione c’era una rappresentanza dei Confratelli e dei Collaboratori di tutte le Province del nostro Ordine, i quali conserveranno un ricordo indimenticabile dell’evento, ma son convinto che la più commossa di tutti era una dodicenne del luogo, Danielita Cabrera, che a tre anni fu miracolata dal Beato e della quale riporto qui di seguito il testo integrale di un’intervista fattale alla vigilia della cerimonia e citata da quasi tutte le Agenzie di Stampa, ognuna però sintetizzandola a suo modo.

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- Ricordi qualcosa della malattia?

- Ricordo tante punture nelle vene. La mamma m’ha raccontato che avevo un cancro addominale e che i medici le dicevano che non sarei sopravvissuta.

- Che cosa sai del Padre Olallo?

- Che era un esperto fatebenefratello cubano che dedicò la sua vita ai malati, che amava come fratelli prediletti.

- Che cosa ti sembra della coincidenza di abitare in una strada oggi intitolata a Padre Olallo e prima ai Poveri?

- Al tempo del Padre Olallo la chiamavano dei Poveri perché ve ne vivevano tanti e lui passava di porta in porta recando cibo a ciascuno. È certo curioso che io viva proprio in quella strada, ma così son le cose di Dio.

- Pensi che sia stato Padre Olallo a guarirti?

- Mamma mi dice che all’ammalarmi tutti sia di casa, sia vicini ed amici, gli indirizzavano preghiere perché ottenesse da Gesù che io non morissi.

- A chi attribuisci la guarigione?

- A Gesù, per intercessione di Padre Olallo.

- Che provi al pensare che Dio ha scelto proprio te per concedere un miracolo ad intercessione del Padre Olallo?

- Ora che son cresciuta, posso dire che rendo grazie al Signore d’essere stata scelta per un miracolo, poiché nella corsia dell’Ospedale c’erano tanti altri bambini malati come me e che morirono.

- Andrai alla Beatificazione? Che cosa chiederai al Signore durante la Messa?

- Certo che ci andrò! Pregherò il Signore affinché il mio papà riesca ad avere un buon trapianto di rene e possa guarire; e chiederò al Buon Iddio di stendere la sua mano su tutti i bambini malati e di guarirli come ha fatto con me e che Egli regni in pace ed amore su tutta la terra.

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Ed a chiusura, cito la risposta data dal card. Saraiva Martins durante l’intervista concessa a Roberto Piermarini, quando questi gli ha chiesto perché amino additare come “padre dei poveri” il Beato Eulalio: “Viene definito il “padre dei poveri” perché lui ha vissuto una vita tutta dedicata ai poveri, ai malati.

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Mi ha sempre molto colpito, in questo servizio di carità, il fatto che fra Eulalio esercitasse questo suo ministero con un entusiasmo incredibile: era sempre vicino ai malati, ma come un fratello, come un padre gioioso, perché vedeva pienamente realizzata in quel servizio la propria vocazione. Ecco perché, certamente, è il “padre dei poveri” ed è un modello non soltanto per i Fatebenefratelli di cui faceva parte, ma per tutti coloro che oggi lavorano nelle cliniche e negli ospedali, e che hanno in lui un esempio bellissimo da seguire e da imitare: donarsi, senza riserve, ai poveri e con gioia, con entusiasmo, perché la gioia e l’entusiasmo fanno parte della fede cristiana.

Una fede cristiana, se vissuta senza gioia, non è fede cristiana; un servizio ai poveri, che non è fatto con gioia, non è un servizio cristiano”.

Fra Giuseppe MAGLIOZZI o.h.



[1] Non so se in voluto riferimento alla di lui patrona Santa Eulalia, od Olalla come l’amano invocare a Cuba, alla morte della quale gli astanti videro una colomba uscirle di bocca e volarsene al Cielo.

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