E TANTA GIOIA DENTRO AL CUOR – Angelo Nocent

 

E TANTA GIOIA DENTRO AL CUOR

Con la 251esima uscita del nostro periodico parrocchiale UN POPOLO IN CAMMINO (Ottobre.Novembre 2022) si riprende la marcia. Ma è d’obbligo porci un interrogativo: ci rendiamo conto di dove stiamo andando? Perché per un cristiano il pericolo di sempre è un lamentoso procedere, nostalgico non si sa bene di che cosa e di lasciarsi trasportare dalla corrente: “Andate avanti voi che noi vi seguiamo”. Ma c’è anche un dolorosi atteggiamento mai apertamente dichiarato: “Fate come se non esistessi”, l’equivalente di quella provocatoria e di cattivo gusto, quasi blasfema del Padre Nostro formulata dal poeta francese Jaques Préver: “PADRE NOSTRO CHE SEI NEI CIELI, RESTACI!”. E non sono pochi i fermamente convinti che che Dio debba star fuori dal perimetro della storia umana. A uomini scettici o delusi e arroganti la religione pare non aver nulla da dire. Chiuso nel cielo dorato della sua trascendenza, Dio

  • non deve DISTURBARE le nostre coscienze,
  • non deve INTERFERIRE nei nostri affari,
  • non deve ROVINARCI i piaceri e i successi.

Il salmo 10,4 è lapidario: “Dice il malvagio nella sua presunzione: “Nessuno mi chiederà conto di nulla. Dio non c’è. Questo è il suo pensiero”.

 

Stando così le cose, meglio sgomberare subito il campo da ogni malinteso: quella del cristiano è una VOCAZIONE. Egli ha ricevuto la proposta autorevole di una META e di un CAMMINO di LIBERAZIONE. Il proponente è GESU’: “Vieni e seguimi”, vieni e ti farò pescatore di uomini. Questa proposta viene fatta ad ogni uomo, anche aciascuno di noi, nessuno escluso ed è la possibilità di uscire dai tanti condizionamenti e paure che ci affliggono.

La Bibbia è concretezza. ABRAMO non era un uomo speciale ed in tante cose ci assomigliava, Per quanto ci è dato di capire di lui, era un pastore, un uomo sedentario, senza grandi prospettive, un amante del quieto vivere, legato e condizionato dall’ambiente comodo, consumistico e godereccio. Un vivere tranquillo e privo di tensioni.

Poi giunge la CHIAMATA DI DIO. E la lettera di Paolo agli Ebrei che invito a leggere, ci dice che lo chiama e lo sradica: “Per fede, Abramo ubbidì quando fu chiamato da Dio, partì senza sapere dove andava” (Eb 11, 8 ss).

 

NON SIAMO SOLI

 

Dal salmo 23,4 che conosciamo a memoria ci vengono tanta luce e tanta consolazione:Anche se anche andassi per la valle più buia, di nulla avrei paura, perché tu resti al mio fianco, il tuo bastone mi dà sicurezza” .

L’ essere un popolo in cammino comporta il dover attraversare sia pascoli erbosi che proseguire anche in presenza della valle oscura. Ogni realtà, per quanto piccola come la nostra, è segnata da sofferenze, incomprensioni, timori, L’incoraggiamento ci viene da Paolo: Noi siamo sicuri di questo: Dio fa tendere ogni cosa al bene di quelli che lo amano, perché li ha chiamati in base al suo progetto di salvezza. Da sempre li ha conosciuti e amati, e da sempre li ha destinati a essere simili al Figlio suo, così che il Figlio sia il primogenito fra molti fratelli.

 

Ora, Dio che da sempre aveva preso per loro questa decisione, li ha anche chiamati, li ha accolti come suoi, e li ha fatti partecipare alla sua gloria” (8,28-30).

 

Alle Assi veneriamo quella Donna che in ogni santuario, sontuoso o modesto, è lì a braccia aperte, pronta a SCIOGLIERE I NODI che affliggono i viandanti che sostano ai suoi piedi. La preghiera del cuore: “Santa Maria della SOSTA, ci mettiamo nelle tue mani.

La Madre parla e suggerisce sempre parole evangeliche, portavoce del Figlio. Lei che si considera un’umile “SERVA”, come dire: “Ha guardato a me che sono niente”.


A chi par di aver smarrito la strada, San Bernardo suggerirebbe: “
Alza lo sguardo, guarda la stella, chiama Maria”. Questo DINAMISMO è opera dello Spirito Santo, dunque affidabile. Perché la Madre e il Figlio non fanno che UNO. Papa Francesco ci ha inculcato la devozione alla Madonna che sciogli i nodi. E chi non ne ha nel cuore?

 

EVVIVA GLI SPOSI !

 

Dopo l’ormai ultimato RESTAURO del nostro santuario, i primi a varcare ufficialmente la soglia in nostra rappresentanza sono stati due giovani sposi novelli che si sono giurati fedeltà per il resto del loro cammino che proseguiranno tenendosi per mano:Io, accolgo te, come mia/o sposa/o. Con la grazia di Cristo, prometto di esserti fedele sempre,
nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia,
e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.” E’ l’icona del nostro itinerario ecclesiale che pone al centro il CONDIVIDERE EUCARISTICO, “cibus viatorum”, manna che viene dal Cielo per reggere alla fatica del quotidiano. ANIMA MEA, MAGNIFICAT ! – Angelo Nocent

 

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