IL BEATO OLALLO VALDES – Lettera di Fra Marco Fabello o.h

Manila – Fatebenefratelli – Cappella

Brescia, 1 Dicembre 2008

Caro Angelo

Ti seguo sempre suo tuo sito e, anche se non mi faccio vivo, apprezzo la tua costanza e il tuo continuo richiamo ai valori dell’Ospitalità e ai suggerimenti dello Spirito.

Mi ricordo che ti avevo scritto qualche riga a gennaio circa la beatificazione di Fra Olallo. Ora che questa è avvenuta i miei pensieri si fanno ancora riflessione per capire e cercare di imparare dagli insegnamenti di una vita umile, impegnata, nascosta ma molto visibile ai poveri e agli umili.

Sì, visibile ai poveri e agli umili. Immagino la gioia di San Giovanni di Dio in cielo nel vedere essere raggiunto da un suo figlio che questo mondo aveva dimenticato fino a solo dieci anni or sono. In questi giorni si è verificato il canto del Magnificat: “Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili”.

In questi giorni la stampa, le televisioni hanno parlato di una persona che di grande ha fatto le cose umili: servire i malati e avere cura dei poveri.

Versetto questo che si presta molto bene anche all’inizio ancora della Novena dell’Immacolata.

E’ davvero bello vedere come una persona così semplice può riuscire a dare ad un popolo la possibilità di migliorare la sua situazione sociale e politica: è proprio vero che il Signore si serve degli umili, delle persone che nella società contano meno: è un pensiero questo che fa molto pensare anche alla vita personale, a quanto avviene giorno dopo giorno anche nella vita religiosa che rischia in questi nostri tempi di apparire burocratizzata e senza spinte di generosità e di profezia più soggiogati dai problemi della politica e dell’amministrazione che non spinti dall’azione dello Spirito.

Mentre ti scrivo queste scontate considerazioni non posso non ricordare che il prossimo anno ricorrono vent’anni dalla canonizzazione di San Riccardo Pampuri e che tra pochi mesi ci sarà la beatificazione del tedesco fra Eustachio Kugler.

Non posso non pensare che più crescono i religiosi nella gloria dei Santi, più si assotigliano quaggiù le schiere dei religiosi dediti all’Ospitalità.

Per cui mentre si celebra la gioia di un nuovo testimone riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa, maggiormente aumenta la preoccupazione di rimanere soli quaggiù a cercare di testimoniare che ne vale proprio la pena dare la vita per il prossimo in necessità.

Mi ricordo che in occasione della Beatificazione di San Riccardo ci fu una ventata di nuove vocazioni: succederà anche ora? Pregare il Signore perché ciò avvenga è doveroso e la Speranza è la spinta che invita ad andare sempre avanti.

Questi pensieri sorgono alla sera della prima domenica di Avvento mentre nella chiesa del S. Orsola l’Associazione dei Trapiantati ha celebrato la sua giornata annuale. Capirai quindi perché tanti pensieri anche preoccupati, quantunque sempre illuminati dalla Fede e dalla Speranza, facciano capolino quasi a rimpiangere chi non c’è più e ad auspicare che altri ne prendano il posto.

Un caro saluto, una preghiera e Buon Avvento del Signore.

Fra Marco

155° video – CUBA – Giornata storica a Cuba, la prima Beatificazione di Fra Olallo

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