MUNDIAL LAIOS – Internazionale Laici Ospedalieri
MUNDIAL LAIOS
INTERNAZIONALE
LAICI OSPEDALIERI
BOZZA
Nel nostro tempo, come parte ed espressione della ricchezza della diversità dei carismi e del dinamismo ecclesiale cresce sempre più la partecipazione di gruppi di laici alla spiritualità e all’apostolato degli Istituti Religiosi, ampliando così la dimensione della complementarietà:
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Da parte degli Istituti, con la spiritualità propria di una famiglia religiosa;
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Da parte dei gruppi o movimenti con l’estensione della vitalità del carisma nella società
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Fin dall’inizio della sua opera verso i poveri, i malati e le vittime di ogni disagio sociale, GIOVANNI DI DIO ebbe i laici, donne e uomini, come parte effettiva e importante del suo progetto di carità illimitata e senza confini. Da sempre, presso i Centri e le opere dei Fatebenefratelli, i laici hanno costituito una presenza necessaria, generosa, continua, insostituibile, spontanea e diversificata.
In accordo con i nuovi tempi e riconoscendo la necessità di organizzarsi, al fine di rispondere con maggiore efficacia alla chiamata vocazionale nel mondo nell’attuale contesto ecclesiale e sociale, è necessario dare vita ad un Movimento di donne e uomini, dipendenti nei Centri FBF e non, che si uniscano nel carisma, alla spiritualità e alla vita apostolica dei Fatebenefratelli, come parte della stessa famiglia spirituale per esportare nel mondo della salute e nella Chiesa locale, i carismi del ministero sanante, dono dello Spirito alla Sua Chiesa universale per il Mondo.
I Laici devono studiare e approvarono un primo documento base del Movimento da sottoporre a revisione, integrazione ed approvazione del Capitolo Generale, previo un congruo periodo sperimentale a livello provinciale, fino a diventata sempre più risorsa comune per preparare insieme il cammino futuro. Approvate le “Direttive Generali del Movimento dei Laici Ospedalieri – LAIOS -” , queste orienteranno il Movimento ad experimentum per due anni.
I LAIOS, impegnati nella formazione e nel completamento dell’organizzazione a livello internazionale dovranno continuare tenacemente a coltivare il progetto nelle rispettive realtà locali custodendo e sviluppando il potenziale di cui ogni membro è portatore, annunciando il regno di Dio che è Gesù e guarendo ogni infermità nel Suo Nome. “Amen Gesù. Dio sopra tutte le cose del mondo”. (S.Giovanni di Dio).
Dalla biografia di San Giovanni di Dio e dalla tradizione risulta fondamentale il contributo che i laici possono dare alla vita politica, testimoniando una visione cristiana della vita e della società.
In particolare l’opera dei laici nei Centri della Salute costituisce un campo privilegiato d’incontro e di testimonianza di Cristo.
I LAIOS ricevono indicazioni molto puntuali dal discorso del Santo Padre Giovanni Paolo II ai religiosi dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio “Fatebenefratelli” – Sala Clementina, Città del Vaticano.
Titolo: L’accoglienza dei bisognosi è il linguaggio con il quale rendere comprensibile la grandezza dell’amore cristiano.
Testo:
1. Carissimi Fratelli e Collaboratori dell’Ordine Ospedaliero di san Giovanni di Dio! Sono lieto di accogliervi, mentre siete riuniti in Congresso, a Roma, in occasione del V Centenario della nascita del vostro Fondatore. Saluto cordialmente ciascuno dei presenti, in particolare il Priore Generale, come pure i Responsabili delle Famiglie religiose nate dal carisma di san Giovanni di Dio, che davvero ha segnato la storia dell’Ospitalità.E’ proprio questo il tema sul quale state riflettendo, favoriti certamente dall’esperienza comunitaria e dal valido contributo di religiosi, collaboratori, volontari e benefattori dell’Ordine, convenuti dai cinque Continenti.
Mi congratulo con voi per questa iniziativa, con la quale intendete rinnovare e qualificare l’impegno e la spiritualità dell’accoglienza, in un mondo che va sempre più stimolato alla fraternità e alla solidarietà specialmente verso le categorie umane più deboli.
2. Nel realizzare tale intento, voi non potete non ispirarvi all’esempio del vostro Fondatore. Egli è per voi un maestro ed un testimone di straordinaria importanza.
San Giovanni di Dio fu per i poveri e gli infermi abbandonati di Granada il “buon samaritano” che si prodigo con instancabile zelo per provvedere loro cio di cui avevano bisogno. Se la forza dell’amore lo portava a togliere dalla strada molti indigenti per offrire loro un ambiente più sicuro e confortevole, il suo spiccato senso di ospitalità lo spingeva a perfezionare l’organizzazione della abbozzata struttura ospedaliera, l’assistenza infermieristica e altre opere caritative, da lui progettate. Giovanni non solo pratico l’ospitalità, ma si fece, per cosi dire, egli stesso ospitalità, assistendo giorno e notte quanti la Provvidenza gli faceva incontrare.ale fu il segreto della sua esistenza cosi fedele al Vangelo? La risposta la si trova proprio nella qualifica apposta al suo nome: “di Dio”. Precisamente quel Dio che in Gesù Cristo si è rivelato Padre di ogni uomo fu la ragione del vivere e dell’operare del vostro Fondatore.
Consapevole del fatto che il Padre celeste va amato sopra ogni cosa e servito nel prossimo, egli si impegno a concretizzare tale programma spirituale imitando Gesù nella scelta preferenziale degli ultimi. L’uomo infermo e bisognoso divenne per lui la via per dire con Cristo il suo “amen” al Padre. Cosi, come Gesù era passato tra la gente beneficando e risanando tutti (cfr. Ac 10,3), Giovanni seppe portare agli indigenti la parola consolante di Dio, prestando loro le cure necessarie per amore e con amore divino.
4. Ecco dunque l’inestimabile eredità che il Santo Fondatore ha voluto lasciarvi! Si tratta, oggi, di riproporla in modo comprensibile all’uomo contemporaneo, immerso in una cultura individualista ed edonista, evitando di diminuire la forza e la profondità con le quali vi è stata tramandata.
In tale prospettiva si colloca la tempestiva apertura del vostro Ordine ai nuovi bisogni sociali, quali l’assistenza ai tossicodipendenti, agli ammalati di AIDS ed ai senza tetto; molto apprezzata è pure la vostra presenza in numerosi Paesi in via di sviluppo, dove i programmi di medicina preventiva e i qualificati servizi ospedalieri, da voi realizzati a favore di quelle popolazioni, costituiscono un’eloquente manifestazione di carità e un segno vivo di speranza.
Importante e significativo è inoltre l’impegno di offrire un servizio di assistenza professionale e nel contempo carico di umanità, competente e aggiornato alle nuove tecniche mediche ma sempre saldamente ancorato ai principi e ai valori del Vangelo e dell’etica cristiana. Senza questa elaborazione, a volte faticosa e complessa, si rischia di perdere la dimensione trascendente dell’ospitalità, riducendola a mera benevolenza per l’uomo.
3. Cosi intesa e realizzata, carissimi Fratelli e Sorelle, l’accoglienza dei bisognosi sarà pure per voi il linguaggio col quale render comprensibile a tutti la grandezza, la forza e l’efficacia dell’amore cristiano. Con tale linguaggio concreto e immediato potrete riaccendere attese, desideri e speranze in cuori talora delusi e affranti; potrete fare eco alla voce di Dio che, nell’intimo della coscienza, invita ogni uomo alla conversione.
Dare amore attraverso lo stile quotidiano del servizio ai malati vi permetterà di seminare il seme della Buona Novella là dove la sola parola umana risulterebbe, probabilmente, fragile e perfino inefficace.
Vi esorto pertanto a proseguire con rinnovato coraggio ed impegno su questa strada, antica e sempre nuova. In forza del carisma originario potrete contribuire alla nuova evangelizzazione, compito che è dell’intera Chiesa ed al quale siamo tutti sollecitati per rispondere in modo serio ed efficace alle sfide della presente transizione dal secondo al terzo millennio cristiano.Vi aiuti Maria Santissima, che contempliamo durante l’Avvento come Vergine in ascolto della Parola di Dio e modello sublime di accoglienza offerta al Verbo divino; vi sostengano sempre san Giovanni di Dio ed i Santi del vostro Ordine; e vi accompagni la Benedizione Apostolica, che imparto di cuore a voi, alle vostre Comunità ed a quanti vi sono affidati nel quotidiano servizio. (Data: 1995-12-02 Data estesa: Sabato 2 Dicembre 1995).
La Chiesa, mentre si sforza di corrispondere alle necessità pastorali dei sofferenti di ogni genere, esorta di cuore tutto il popolo di Dio e in particolare i fedeli laici sensibili all’impegno apostolico perché, nello svolgimento dei propri compiti specifici si dedichino con generosità al rinnovamento del mondo e all’attuazione concreta di ciò che la verità, la giustizia e la carità esigono”.
Vivere in modo specifico la chiamata vocazionale del Battesimo e la dimensione ecclesiale per mezzo della partecipazione e della condivisione al carisma dell’Hospitalitas, nell’annuncio di Gesù Cristo e nella testimonianza dell’identità di Laico/a Missionario/a FBF nei differenti ambiti della vita quotidiana e nell’impegno missionario nel terzo mondo, affinché “di tutti i popoli si formi un solo popolo e di tutta l’umanità un solo gregge sotto la guida di un solo pastore.”
Chi sono i LAIOS ?
Sono laici cristiani, attenti alla sofferenza ed al disagio sociale. Essi partecipano al carisma dell’Ospitalità per vocazione. L’accoglienza è il loro biglietto da visita e la loro missione prima è testimoniare e annunciare l’amore di Dio tra i provati dalla sofferenza, nelle forme della vita quotidiana laicale. Essi si dedicano anche all’evangelizzazione e al servizio missionario ad gentes nelle differenti modalità che la creatività, le necessità e il carisma dell’Hospitalitas stesso suscitano nei diversi contesti.
Cos’è il Movimento dei LAIOS ?
È la modalità organizzativa che i laici, partecipando allo stesso carisma dei religiosi Fatebenefratelli, si stanno dando a livello internazionale per meglio formarsi e svolgere la propria missione con maggior efficacia. Il Movimento, ancora recente, sta maturando altre modalità d’organizzazione secondo il Diritto Canonico e secondo il Diritto Civile delle singole realtà locali. .
Qual’ é il percorso formativo?
La formazione varia notevolmente da paese a paese. Alcune linee comuni sono delineate nelle “Direttive Generali del Movimento” che i LAICOS hanno approvato insieme al Capitolo Generale. Il programma consiste in un percorso triennale, con periodi formativi intensivi, che scandiscono tre differenti tappe, le quali vanno dall’interesse iniziale a partecipare al Movimento fino all’impegno vero e proprio di partecipazione attiva spirituale e apostolica all’interno di un gruppo locale. Due tematiche fondamentali per il percorso formativo sono l’Ospitalità ed il Farsi Prossimo.
Qual’è l’organizzazione?
L’elemento strutturale caratteristico è la laicità. Il Movimento è organizzato in gruppi ciascuno con un proprio organo di coordinamento regionale e/o nazionale. Ogni gruppo è costituito da tanti nuclei locali. Questa organizzazione è finalizzata alla formazione dei membri ed al rafforzamento della rete di comunione e scambio tra i membri del Movimento e tra il Movimento e i Religiosi FBF.
L’organizzazione si sta dotando di un organismo rappresentativo internazionale di collegamento tra le diverse realtà locali e di unità con L’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio.
I LAIOS vivono e coltivano la propria fede nel quotidiano, dedicandosi secondo il proprio lavoro e le proprie possibilità al servizio del bisogno. L’azione pastorale dei LAIOS è direttamente legata all’opera missionaria dei religiosi Fatebenefratelli, a seconda delle differenti realtà in cui essi sono inseriti. Si tratta di un dono di partecipazione al carisma.
I LAIOS, accomunati dallo stesso obiettivo, affermano che “essere Laica/o Missionaria/o
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significa rispondere alla chiamata di Dio, vivere in continuo processo di conversione, avere una spiritualità ed esprimerla in tutti i tempi e luoghi dove ci si trova: PAROLA, TESTIMONIANZA e PREGHIERA;
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essere accogliente, riconoscere ed accettare le differenze etnico-culturali di ogni popolo;
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testimoniare e promuovere la speranza;
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essere gioioso, solidale, sensibile e comunicativo, misericordioso”.
Il Movimento dei LAIOS è in fase di definizione del proprio statuto e della propria organizzazione a livello internazionale ed a livello di gruppi e nuclei locali, secondo le indicazioni del loro documento “Direttive Generali”, approvate ad experimentum.
Due vele spinta dal soffio dello Spirito…
Criteri per caratterizzare l’identità del laico ospedaliero – LAIOS
Il LAIOS è una persona che prende coscienza della sua vocazione battesimale ed è disposto a vivere la dimensione del Regno nel mondo del disagio psico-fisico, nello spirito di Giovanni di Dio.
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Il LAIOS vive la dimensione di Chiesa come popolo di Dio in cammino, testimoniando in essa i valori di accoglienza, misericordia, compassione, solidarietà e giustizia.
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” La partecipazione dei laici non raramente porta inattesi e fecondi approfondimenti di alcuni aspetti del carisma, ridestandone un’interpretazione più spirituale e spingendo a trarne indicazioni per nuovi dinamismi apostolici”.
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Il LAIOS, memore della sua Cresima, si propone di vivere il mandato che si caratterizza per la sua specificità, specializzazione, esemplarità, cattolicità, comunione e interetnicità: Andate…Guarite…Annunciate…” (Mt 10 ss )
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Il LAIOS è, quindi, la persona che ama Cristo, Giovanni di Dio, il Samaritano, la Famiglia Ospedaliera ed il suo gruppo di appartenenza nella realtà in cui vive, nella prospettiva del regno di Dio.
Una ri-lettura della TRADITIO con un orizzonte anche di lettura laicale, familiare, femminile, ecologica, professionale e giovanile.
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Un cammino di formazione sulla Dottrina Sociale della Chiesa e sull’Etica della vita.
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La missione si presenta come la dimensione più critica dell’ attuale cammino del movimento.
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Collaborare nella formazione specifica sipirituale e tecnica: con contenuti e persone.
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Vigilare sul rapporto tra: carisma (Scalabrini) -missione (Migranti) –ecclesialitá (Chiesa locale).
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Proporre spazi di missione e favorire lo sviluppo del Movimento per una testimonianza organica e complementare dove i diversi ministeri, visioni e servizi siano in sinergia.
Dalla figura del Mendicante di Granada, tramandataci dalla storia, ci viene l’indicazione della visione profetica di Giovanni di Dio che già alla metà del 1550, aveva intuito la chiamata di tutti i battezzati all’evangelizzazione e al ministero sanante della Chiesa di Dio ad gente. Egli, discepolo laico del Signore Gesù, sotto la guida dell’Arcivescovo di Granada e del suo Direttore Spirituale San Giovanni d’Avila, coinvolse altri laici, recuperati alla fede e alla “carità, nelle sue opere di misericordia materiali e spirituali.
Il laicato si è andato sempre più affermando nella vita della Chiesa e molti, uomini e donne, pur nella diversità di vocazioni e situazioni, si sono adoperati e si adoperano per la costruzione del Regno di Dio.
Nella storia dell’ Ordine Ospedaliero, quanti hanno avuto il dono di incontrare la figura di San Giovanni di Dio, la sua spiritualità e il suo carisma, non hanno potuto che rimanerne affascinati.
Ancora oggi, in un mondo aperto alla globalizzazione, in cui l’attenzione ai problemi dell’altro, la cultura dell’accoglienza, sono le scelte necessarie per una convivenza pacifica, giusta ed un giorno anche gioiosa dei popoli, la voce di questo LAICO DALLE VISCERE DI MADRE risulta quanto mai viva e attuale.
Il fenomeno migratorio, la mescolanza di genti e culture diverse è un’opportunità che Giovanni di Dio avrebbe colto al volo per spendersi, arricchirs reciprocamente – “Fate del bene a voi stessi, fratelli, per amore di Dio!”- e costruire insieme il popolo di Dio.
In questa visione, quanti hanno avvicinato i Fatebenefratelli e lavorato accanto a loro in favore di sofferenze fisiche, psichiche hanno sentito il bisogno di formarsi sempre più nella spiritualità dell’Hospitalitas per essere capaci di testimoniare nella vita di ogni giorno l’accoglienza dell’altro, chiunque esso sia. Altri attendono di essere amorevolmente coinvolti nel gioioso spendersi per i fratelli: “L’avete fatto ame…”.
Sono nati così i primi gruppi di laici che, nelle varie situazioni locali, iziato un proprio itinerario di formazione e attività.
Il 2009 segnerà una svolta storica per l’Ordine FBF che sta per affrontare un Capitolo Generale straordinario per la costituzione della Nuova Famiglia Ospedaliera che sancirà il definitivo e formale coinvolgimento dei laici per la MISSIONE CONDIVISA con i religiosi.
AMICI LAICI
SIATE LAIOS
TENACI E PERSEVERANTI
Il volontariato LAIOS ha come elemento identificante l’interesse globale per le tematiche della mondialità e, in particolare, per quelle della mobilità umana e dei rifugiati.
Si tratta di una “esperienza” di vita in cui il dialogo viene proposto come atteggiamento di fondo per scardinare le chiusure egoistiche di un mondo in balia di un liberalismo incontrollato, incapace di offrire a tutti dignitose opportunità di vita.
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Anche attraverso il volontariato è possibile vedere nel mondo nuove possibilità di dare voce a chi ha voce ma non ha condizioni per poterla esprimere.
In quest’ottica, i volontari internazionali promuovono e sostengono i progetti di cooperazione (contro vecchi approcci assistenzialisti) dell’Ascs per creare reali condizioni di accoglienza per migranti e rifugiati e per valorizzare le diversità purificandole dai luoghi comuni che alimentano solo stereotipi e pregiudizi.
Inoltre le attività promosse dai volontari diffondono la logica della solidarietà contro l’estremizzazione del profitto che ha pervaso le nazioni del cosiddetto primo mondo.
Per diventare volontari sono disponibili vari corsi di formazione,attivati nei weekend a scadenza mensile, dove oltre all’area motivazionale e conoscitiva viene affrontata anche quella metodologica e progettuale, capace di offrire le competenze necessarie per un servizio di volontariato qualificato.
Il volontariato, sebbene di recente costituzione, è capace di attirare molti giovani sensibili alle problematiche della globalizzazione, della mobilità umana e della cooperazione come strumento di riequilibrio delle sperequazioni mondiali.
In sintesi, la logica del dono e dell’agire con gli altri, sono la chiave metodologica del volontariato «per non cavalcare le peggiori paure, ma per seguire le migliori speranze».
I VOLONTARI
L’impegno dei laici sul fronte dell’aiuto allo sviluppo
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LA COOPERAZIONE, OLTRE L’ASSISTENZIALISMO
Tappe di questo cammino, lento ma progressivo.
Nel 1998, il Capitolo Generale dell’Ordine intese rilanciare la promozione dei laici, partendo dalla constatazione che, nelle Province dove si era svolto un lavoro di formazione e di accompagnamento, erano sorti gruppi che già amavano chiamarsi “laici Fatebenefratelli”.
Oggi si avverte che manca un Segretariato generale per la promozionedei laici, con il compito di fornire orientamenti e materiali formativi e suggerire i possibili percorsi di movimento nei diversi contesti locali.
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Nel tempo e sullo spontaneismo, si è andato costituendo un primo contesto operativo, composto da alcuni sacerdoti, religiosi e laici, non in tutte le Province dell’Ordine e non sempre rappresentativi delle varie comunità locali. Questi, incontrandosi periodicamente, hanno iniziato a ragionare sulla fattibilità di organizzare i numerosi gruppi locali in un vero e proprio movimento laicale.
La “Traditio” è stata lo strumento che ha sollecitato la verifica della specificità dei LAIOS nella Chiesa.
Oggi necessita al più presto un lavoro di riflessione che veda i laici muoversi in autonomia ma sostenuti e stimolati dai religiosi. Primo passo: la formazione di una équipe europea di coordinamento fra le varie realtà; successivamente, la proposta del primo convegno dei laici della regione afro-europea, asiatica ed ausraliana. Le esposizioni dei relatori daranno lo spunto per le successive riflessioni nei gruppi di lavoro.
L’incontro fra persone di Paesi diversi, la celebrazione di momenti di preghiera interculturale e dell’Eucaristia, confermeranno e rafforzeranno nei convegnisti la fiducia di poter operare insieme in favore di migranti secondo il carisma e poter trasmettere nei propri gruppi di appartenenza l’esperienza vissuta, per vivificare la convinzione di poter esplicare nella pratica l’invito di …all’accoglienza dell’altro.
Da queste premesse sgorgherà l’idea di dar vita ad un movimento laicale e di riflesso l’esigenza di approvare una bozza di statuto che potssa dare una prima struttura a questa nuova entità in fieri.
Sono premesse necessarie per suscitare nuovo fervore nelle comunità locali e per invocare dallla base una più insistente richiesta di formazione approfondita e possibilmente comune, che costituisca il solido fondamento di una crescita nella spiritualità di San Giovanni di Dio.
Quanto più si riuscirà a capire ed amare la voce della Tradizione, tanto più si sarà capaci di operare nella società odierna con«larghezza di idee e tenacia di propositi».
Questo è l’intento con cui il neonato movimento dei laici dovrà muovendo i suoi primi passi.
Filed under: FBF - Capitolo Generale Straordinario 2009, SPIRITUM HOSPITALITATIS - A cura di Angelo Nocent