DON CALABRIA AI NOVIZI E AGLI ASPIRANTI
AI NOVIZI E AGLI ASPIRANTI
* 5614/A 17-7-1932
[E' la prima volta, in ordine assoluto, che Don Giovanni parla ai "suoi Novizi" dopo che l'Opera è eretta in Congregazione]
Amati figliuoli,
Proprio qui dinnanzi a Gesù in Sacramento, ripeto a voi le parole che stamane andavo dicendovi: Voi siete i fortunati. Pensate che non solo tutta la Corte celeste vi guarda, ma anche vi segue e vi assiste.
Tenete bene a memoria che siete i primi e che perciò, come tali, avete un duplice motivo di attendere alla vostra santificazione. Gli altri che verranno, copieranno da voi, perciò sta in voi mettere un buon fondamento. Oh questo non è tempo perso! Voi siete le belle speranze dell’Opera: prima di essere canali, dovete essere conca.
Il Signore ha dei disegni tutti particolari su ciascuno di voi; ora il compimento di questi disegni sarà tanto più completo quanto più corrisponderanno alle divine Grazie. Il mondo abbisogna di anime sante, di anime che lavorino per il compimento del Regno di Dio, e voi siete scelti a far proprio questo: che il Regno di Dio si abbia ad estendere ovunque. Se noi saremo esatti osservanti delle sante Regole dettate da Dio stesso, quest’Opera si estenderà e durerà fino alla consumazione dei secoli.
E quando il buon Religioso, Povero Servo, si troverà all’ultimo della sua vita, egli godrà ancora da quaggiù di quanto Dio gli ha preparato nella celeste Patria.
* 2299 28-8-1932
AD UN GRUPPO DI NOVIZI
Sono passati alquanti giorni dacché il Signore, Lui, proprio Lui, il Signore, vi ha tolto da tutto quello che può in qualche modo portare distrazione nocumento alle vostre anime, e vi ha messo qui in questo lembo di Paradiso, sotto direi, la sua direzione diretta per formare religiosi, nel pieno e assoluto senso della parola. E’ questa, come vi dissi, una grande grazia della quale voi dovete approfittare per salute e santificazione delle vostre anime, e di questa grande opera del Signore. Cari figlioli, approfittate, approfittate, che ogni giorno che passa segni un passo nella vostra santificazione. Vi raccomando di studiare molto nell’esercizio delle virtù religiose: umiltà, bontà, obbedienza, castità, sono le 4 pietre angolari dell’edificio religioso.
Quando oggi si cantava il Magnificat, premessa l’antifona: “quaerite primum Regnum Dei” mi sono sentito come scosso, e mi pareva che una persona misteriosa mi spiegasse tutto il senso di quelle parole e mi dicesse: ecco, ecco il solo, unico segreto per andare avanti, per compiere i divini disegni in quest’Opera che non è nostra o fatta dall’uomo, ma di Dio.
Miei cari, domandiamo spesso al Signore, specie nella santa comunione la grazia di capire ma, anche di praticare questo programma, che la Divina Provvidenza ha voluto mettere come base come patrimonio fruttante di questa opera, nata nel Sacro Costato di Gesù.
Cercate il Regno di Dio, amate, praticate le virtù evangeliche direi quasi alla lettera: fede grande alle parole infallibili di Dio che non può mai venir meno, se noi non veniamo meno con una vita che non è conforme alla nostra vocazione, con tale fede, l’esercizio delle virtù, specie la santa umiltà, carità.
L’umiltà è necessaria dappertutto, ma (per) noi in modo speciale.
Quello che fa è Gesù, ma Gesù non lavora che la creta, che il fango. Lui è geloso, la sua gloria non la dà a nessuno, non sa che farne dei presuntuosi, dei superbi e se qui noi dunque non ci rimediamo, il Signore “auferetur”.
Poi lo spirito di preghiera al quale è legata ogni cosa, la carità regina di tutte le virtù.
Gli apostoli, i primi cristiani, sono usciti dalla scuola di Gesù pieni di questa virtù.
* 5614 30-9-1932
ESORTAZIONE AI NOVIZI
Cari Figliuoli,
Che il Signore Iddio, specie in questo momento che vi parlo, a suo nome, vi guardi e vi benedica in modo tutto particolare, perché da queste mie povere parole abbiate a ricavare grande frutto e grazia per le vostre anime, perché come tante volte vi ho detto, la santificazione dell’Opera dipende dalla nostra personale santificazione. Se noi saremo all’altezza delle grazie grandi che Dio ci ha fatte, compiremo miracoli di grazia e tutti i divini disegni che il Signore ha sopra di noi. E, che cosa vi dirò? Non cose nuove. Vi dico: Voi siete i primogeniti di questa madre santa, che è la nostra Congregazione. Come tali dovete essere i primi in tutte le virtù cristiane e religiose; primi nell’umiltà, consapevoli del nostro niente, primi nella carità, nell’amore di Dio e del prossimo, primi in una parola in tutte le virtù.
Dovete essere luce e sole per la Congregazione e per il mondo. Dio da noi aspetta grandi cose, queste cose son certo, ve le manifesterà, e parlerà a voi, in modo specialissimo nei prossimi Santi Esercizi.
In ginocchio, con le mani levate al Cielo, vi prego e vi scongiuro di far bene i santi spirituali esercizi, perché a questi vi sono legati grandi disegni. Come il Signore vi ha guardato e vi guarda con occhio di predilezione! Per amor di Dio corrispondete, e corrisponderete, se in tutto ascolterete alla lettera chi vi parla nel nome di Dio. L’ho detto e lo ridico, quel qualunque che vi sarà a questa Opera, avrà grazie e lumi speciali, ascoltate con docilità e umiltà. Ogni vostra azione, sia santificata dal vostro spirito. Come vi ho detto, l’Opera è una madre, che deve generare tanti figli spirituali, quante sono le opere che nasceranno.
Voi siete i primogeniti di questa madre…
Tutti voi sarete messi, portatori del Signore in un terreno nuovo; dove le genti, i popoli, le anime verranno in numero, senza numero, a cogliere i frutti, che voi con la divina grazia darete.
Non vi dico altro, siate luce nelle tenebre, tutto vedete nella luce di Dio; in chi, nel nome di Dio, sempre prega e vi ricorda. Beati voi, felici voi. Pregate per me,… vivere il Noviziato è bello, ma vi aspetta una Casa ancor più bella.
* 2298 1933
PENSIERO SERALE
Qui davanti a Gesù Sacramentato, riconfermo, o miei cari figlioli, quello che vi ho detto questa mattina, prima di andare a passeggio.
Tra le innumerevoli grazie che il Benedetto Gesù vi ha fatto durante la vostra vita, dovete inserire (?) questa grandissima grazia che vi fa adesso, facendovi fare il noviziato. E’ questa una grazia che valuterete, in punto di morte, e beati voi se ne avrete approfittato.
Vi scongiuro di fare tesoro di questo dono prezioso che vi fa il Signore. Il vantaggio sarà tutto vostro, delle vostre anime, e poi di questa grandissima Opera, alla quale, speriamo, Iddio vi chiami tutti. E ne farete tesoro, se cercherete di praticare alla lettera le Sante Regole che vi sono date da osservare, se vi studierete di riempirvi dello spirito tutto speciale di quest’Opera che è: l’abbandono totale nella Divina Provvidenza, una gran fede in Dio, uno studio pratico del S. Vangelo, che deve informare tutta la vostra vita di Religiosi.
Ho detto: per le vostre anime e vantaggio per questa grandissima Opera del Signore.
Si, voi siete i primi che avete questa grande fortuna di fare il noviziato; voi dovete essere le pietre di base di questa grande opera, la quale, come sapete, non si fonda né sui mezzi, né sulle protezioni umane, ma unicamente e solo in Dio.
Carissimi, vi è bisogno di luce, vi è bisogno di sole. Voi quando sarete Religiosi, dovete essere questa luce, dovete essere questo sole, ma prima, per voi, perché non si può dare quello che non si ha.
Ed ecco che in questo periodo del noviziato, voi dovete acquistare questa luce, questo sole, e lo acquisterete come vi dissi, se farete tesoro di tutto quello che vi viene detto, insegnato in questo periodo di tempo.
Guardate che tutta la corte celeste vi guarda, vi segue, vi aiuta perché abbiate a corrispondere. In questo periodo dovreste svestire l’uomo vecchio e vestirvi del nuovo, secondo le Sante nostre (?) Regole. Vi raccomando il silenzio, vi raccomando di staccarvi da tutto e da tutti: solo Dio, solo le vostre anime, e ricordate che questo tempo sarà ricco per le anime se voi sarete fedeli.
Il tempo di noviziato è tempo di prova, è tempo di lavoro spirituale, è tempo di grandi ricchezze. Il primo… degli Apostoli… per modello lo stesso Gesù.
Anche voi avete Gesù che vi parla.
Cari, che Dio vi benedica. Auguro e prego perché abbiate ad approfittare di questi santi giorni (?).
* 5137 8-2-1934
Carissimi miei Novizi,
La grazia, la pace di Gesù Benedetto sia sempre con voi e con tutti della vostra piccola, ma grande comunità, che prego perché sia sempre la Comunità di Gesù.
Oh, come vi faccio di cuore questo augurio, o miei cari, speranza e ricchezza della Congregazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza.
Che sempre la pace e l’amore di Dio inondi e investa le vostre anime di ferventi religiosi, perché o cari, quando si ama Iddio, quando nel cuore si possiede la sua pace, tutto è dolce, tutto è giocondo, tutto soave, non vi sono pene, sofferenze, prove, perché queste sono illuminate dalla luce di Dio, che è luce di grande serenità, di giocondità.
Oh, miei cari, guardate di tenerla sempre questa pace e l’amore di Dio, perché allora siete certi non di camminare, ma di correre la via della vostra santificazione individuale e concorrete, così a santificare la nostra santa e benedetta Congregazione, che risulta appunto dalla nostra virtù e santità personale.
Pregate spesso e siate grati, gratissimi al Signore Iddio, per la grande chiamata alla vita religiosa, e alla vita religiosa in questa nostra Congregazione, che come tante volte ho detto: Iddio, Padrone assoluto, ha dei grandi e nuovi disegni, secondo i tempi presenti e che li compirà per mezzo vostro, vivendo con lo spirito che [è] tutto speciale, che informa la nostra Opera, Spirito di umiltà, prima di tutto. Oh, come vi raccomando questa virtù, base e fondamento di tutte le virtù.
Siamo convinti del nostro niente, della nostra miseria, che noi, come noi, roviniamo tutto.
Oh, come piace al Signore questa conoscenza, del nostro niente, allora Lui con il Suo Spirito e la sua grazia, soffia su questo niente e allora veniamo a conoscere grandi cose.
Cari Novizi, pensate che siete a Nazareth non per niente ha questo nome, esso vi deve richiamare continuamente la vita della triade terrestre: Gesù, Maria, Giuseppe. Con i loro grandi esempi di umiltà: con l’umiltà vi raccomando la carità, quella che nasce dall’amore grande al Dio della carità e che forma le ricchezze e la vita di tutto, ma specialmente della nostra Congregazione.
Oh, amiamo tanto il nostro prossimo, considerandolo non come è, con le sue miserie, ma come speriamo vederlo per tutta l’eternità in Cielo. Vi raccomando l’obbedienza, obbedienza è fede; il giusto vive di fede.
Il vostro Superiore sia per voi Gesù Cristo, Lui ascoltatelo, Lui veneratelo, e ascolterete e venerete Gesù Cristo.
Cari fratelli Novizi, ho scritto queste povere parole così come mi sono venute dal cuore. Che Dio vi benedica tutti, fatevi santi e continuate a pregare tanto, per chi benedicendo si dice in C. J. Sac. J. Calabria
* 5614/B Verona, 14-11-1934
Miei cari Fratelli Novizi,
La pace del buon Dio sia sempre con voi. Vi scrivo da lontano, perché la Provvidenza, madre amorosa, così dispone; ma vi assicuro che vi sono vicino con la mente, con il cuore, con la preghiera e con la sofferenza.
Che il Signore vi conceda la grazia grande di far tesoro di questo tempo santo del Noviziato, dove voi andate lavorando la statua della vostra anima, arricchendola dei doni preziosi che faranno la vostra santità: ossia, umiltà, obbedienza, carità, grande amore di Dio.
Oh sì, miei cari Novizi, cercate di amare tanto il Signore, perché in questo sta tutto; amatelo nel gaudio, amatelo nel dolore, amatelo nella prova, amatelo nella lotta: beati voi, felici voi!
In questo santo tempo rivestitevi dello spirito di questa Opera, che e tutta speciale e che voi dovete rendere sempre più grande, compiendo i divini disegni di Dio, che sono grandi, di grande gloria di Dio e di bene delle anime, e che sta a voi compiere, vivendo come vuole il Signore.
Pregate tanto per il vostro don Giovanni, che sempre vi ricorda e di gran cuore vi benedice.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 5614/C Verona, 24-1-1935
Miei cari e amati Novizi,
la pace di Gesù benedetto sia sempre con voi. Oh come vi ricordo, come prego il Signore, la Vergine benedetta e tutti i Santi nostri protettori, perché abbiate a fare grande tesoro spirituale di questo tempo del santo Noviziato, dove il Signore vi è sempre vicino con la sua grazia e i suoi aiuti spirituali, speciali, secondo le vostre necessità!
Oh come vi ha amato e prediletto Gesù! Per amor di Dio, guardate di corrispondere, nutrendovi dello spirito tutto speciale di quest’Opera, che è spirito di grande umiltà; guardate che tutti i più grandi mali, che sono nati nel mondo, furono e sono per l’orgoglio, per la superbia. Dimandatela ogni giorno questa virtù, principio di tutte le altre, specie dopo la Santa Comunione.
Poi, la carità, figlia primogenita del Signore, che forma, di una Comunità, un cuor solo, un’anima sola.
In tutti gli eventi vedete sempre la Divina Provvidenza, Madre amorosa che ogni cosa vuole o permette sempre per il nostro bene. Questo abbandono deve formare la fisionomia propria di quest’Opera di Dio.
Nei vostri Superiori vedete sempre il Signore, e guardateli e ascoltateli con lo spirito soprannaturale; convinti che chi è con i Superiori è con Dio, che ha detto: Chi ascolta voi, ascolta me.
Vi raccomando lo spirito di preghiera; alla preghiera il Signore fa miracoli.
Pensate spesso alla caducità delle cose terrene, alla grandezza delle eterne e al grande premio che il Signore vi tiene preparato in Cielo, se sarete fedeli alla vostra vocazione in terra; e questo premio sarà da voi sempre più fatto grande, secondo la vostra generosità e cooperazione alle grazie grandi che il Signore vi ha fatto e vi farà.
Cari i miei Novizi, vi prego di mettere in pratica queste mie parole e raccomandazioni, che mi sono nate dal cuore. Beati, beati voi! Immaginate come vi ricordo e prego. Anche voi pregate tanto, ma tanto per me, che di cuore vi benedico assieme a tutti.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 2298/B 12-3-1935
(cartolina a don Franchini – Nazareth)
Un pensiero particolare ai cari Novizi e studenti di Nazareth perché corrispondano alle cure del loro amato padre e superiore don Franchini. Possano camminare sempre più nella via della perfezione cristiana e religiosa e perché ricordino sempre il povero
in C. J. Sac. J. Calabria
* 5614/D 23-6-1937
Amato don Albano,
La pace divina e la grazia siano sempre con lei e tutti i cari Novizi.
Lascio qui il mio cuore e, spero, se a Dio piace, venire ancora presto, per vivere e respirare l’aria pura e ossigenata del caro Noviziato, dove si lavorano le pietre angolari dell’edificio di Dio qui in terra, per poi portare tante pietre preziose, che sono le anime in cielo.
Preghi tanto la divina Misericordia per me poverello in tutto.
In C. J. Sac. J Calabria
* 6913/A 9-8-1937
Oh come si sta bene qui nella tua casa, o Signore! Deh fa’ che noi non demeritiamo, per la nostra mala corrispondenza, i tuoi doni e la tua benedizione.
Sac. J. Calabria povero fra i poveri servi.
* 6913/B 20-10-1937
Miei cari della Casa del Noviziato San Giuseppe,
Ricordatevi che l’Opera grande del Signore nella massima parte posa su Voi; corrispondete, nella santa umiltà, carità e ubbidienza, alla grande grazia che il Signore vi ha fatto chiamandovi al santo Noviziato, e santificherete le vostre anime e l’Opera del Signore.
Pregate sempre per me, tanto poverello.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 2298/C 23-10-1937
Mio caro don Franchini,
La grazia, la pace del Signore sia sempre con te e con tutti i carissimi nostri novizi, cuore e vita della Casa del Signore.
Questa mia povera lettera ti dica tutto il mio affetto nel Signore per te e per il Noviziato che auguro e prego perché sia sempre l’anno santo del Signore che custodisce e fa crescere nel divino amore quei prediletti suoi, per essere un giorno luce e sale in questo povero mondo tanto malato.
Caro don Franchini, ho estremo bisogno di preghiere per la mia povera anima e per l’opera, usami questa gran carità, assieme ai cari novizi che mi saluterai ad uno ad uno, con il desiderio, se a Dio piace, di venire presto in quest’oasi del Signore. Benedicendo,
in C. J. Sac. J. Calabria
Un saluto e una benedizione al buon sig. Agostino.
* 6913/C 8-11-1937
Il Noviziato, il caro nostro Noviziato dei Poveri Servi della Divina Provvidenza, è il giardino eletto di Gesù, dove vengono con cura coltivate le sue piante, per essere un giorno grandi alberi, ricchi di fiori e frutti; a gloria del divino Padre e a bene di tante, ma tante anime.
Oh come santamente vi invidio, miei cari Fratelli Novizi! Io non potrò mai essere come voi, nella grande possibilità di arricchire, di santificare la mia anima, come lo siete voi.
Per amor di Dio, fate tesoro di questo tempo: è un dono di Dio particolare; moltiplicatelo questo dono, a bene delle vostre anime, e dell’Opera grande di Dio, che per vivere, per diffondersi, e compiere i Divini disegni che sono grandissimi, ha solo bisogno di religiosi virtuosi, santi, tutti pieni di fede e di grande amore per Iddio e per le anime.
Cari fratelli novizi, deh pregate sempre per il vostro don Giovanni che di cuore vi benedice.
* 6913/D 24-1-1938
Carissimi nel Signore,
Perché vi trovate qui nel santo Noviziato? Siete qui, ricordatelo bene, per attendere alla vostra personale santificazione.
Santificando le vostre anime, mediante lo studio pratico delle vostre sante Regole e Costituzioni, venite a mettere in pratica il fine primario per il quale il Signore vi ha chiamati in questa Sua Opera.
Cari i miei Novizi, vi raccomando tanto di avere sempre in mente il fine per il quale siete entrati, e corrispondete con l’aver sempre di mira questo: Voglio santificarmi. E, ricordatelo bene, la santificazione delle nostre anime dipende dalla vita interiore.
S. Paolo al suo Timoteo fa questa viva raccomandazione: “Attende tibi”. Eppure c’era un mondo da salvare, e l’Apostolo insiste: Pensa a te, santifica te stesso e così poi santificherai e salverai le anime. Sembra un controsenso; eppure, o cari, siamo nel campo soprannaturale.
Pensiamo, o cari, al lavoro febbrile di oggi nel campo del bene; eppure quanto scarso frutto, quanto male, quanto poco risultato! Il perché? Si è sbagliato tattica, non si pensa alla propria santificazione ed è ad essa che è annessa la salvezza delle anime a noi affidate.
Anche Gesù viene unicamente per salvare il mondo e sta trent’anni completamente nascosto, e nei tre anni di vita pubblica passa molto tempo nella preghiera; non fa grandi adunate di popolo, non tiene corsi di predicazione, ma parla occasionalmente, alla buona; dà l’esempio d’ogni virtù e dice in fine: “Ho santificato me stesso”. Cari i miei Novizi, santificare se stessi, per poi santificare gli altri: ecco la via, il metodo che tiene Gesù.
Anche S. Paolo, appena convertito, si ritira per tre anni nel deserto, mentre fuori milioni di anime attendono la sua parola di redenzione; e così, o cari, hanno fatto tutti i Santi.
Ricordiamolo bene: è Dio che converte. Noi non siamo altro che degli strumenti, con la Divina grazia dobbiamo farci strumenti adatti.
Non basta l’ingegno di S. Tommaso per la Somma, ma ci voleva anche la penna; non basta il genio di Michelangelo per il Mosè, ma ci vuole anche lo scalpello adatto: così noi nell’opera della salvezza delle anime. Cari i miei Novizi, per amore di Dio, sempre, ma specie in quest’anno di noviziato, io vi dico: “Attende tibi”: pensate a santificarvi, ad essere santi religiosi, e sarete lievito per la salvezza di tante, ma tante anime nell’Opera di Dio.
Vi benedico: pregate per la mia povera anima.
Sac. J. Calabria
* 6913/E Vigilia di Pentecoste, 4-6-1938
Il Noviziato, il santo Noviziato deve essere il terreno fecondo, concimato dalle virtù tanto necessarie per la santificazione dei futuri Religiosi poveri servi della Divina Provvidenza; e sono: umiltà profonda, convinti della nostra miseria, del nostro zero; fede grande in Dio e nella sua Divina Parola, cenci, creta in mano dei Superiori; in modo particolarissimo del Casante di quest’Opera, che dalla Divina Provvidenza ha e avrà aiuti e lumi particolari.
Oh beato quel Novizio che nel tempo così prezioso del Santo Noviziato fa ricca la sua anima di questo concime! Santificherà se stesso, santificherà e feconderà questa terra benedetta del Santo Noviziato, preparandosi con l’aiuto di Dio a fare e compiere grandi e divini disegni!
Pregate, pregate per me poverello,
in C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/F 5-7-1938
Saremo quello che saremo nel Santo Noviziato: quello spirito genuino, quella fede, quell’amore per il Signore e per le anime che avremo nel Santo Noviziato, formerà il corredo delle virtù per tutta la nostra vita religiosa Beato quel Novizio dei Poveri Servi che tesoreggia nel santo tempo del Noviziato!
In C. J. Sac. J. Calabria.
* 6913/G 25-8-1938
(in calce ad uno scritto di don L. Adami)
Parole del caro don Adami, che dicono quale deve essere lo spirito puro, genuino di questa grande opera di Dio, che solo vivrà, si diffonderà, compirà i divini disegni se tutti i membri ameranno e vivranno questo spirito, quod est in votis.
Sac. J. Calabria
* 6913/H 17-9-1938
Il Noviziato deve essere il giardino di Dio, dove vengono coltivate piante destinate a fare fiori e frutti per la maggior gloria del Signore e la salute delle anime. Qual cura deve avere, e quale responsabilità ha il giardiniere!
* 6913 14-1-39
Mio caro Don Albano,
La grazia, la pace di Gesù Benedetto siano sempre con Lei, coi cari novizi e con tutte le anime che la Provvidenza del Signore le fa avvicinare.
La sua cara lettera si è incontrata con il mio pensiero; da giorni in mezzo alle mie sofferenze pensavo a Lei, ai miei cari e benedetti novizi. La sua lettera mi fece prendere la penna e scrivere questa mia per dirle tutto il mio affetto nel Signore, e per congratularmi dei doni e grazie grandi che il Signore le ha fatto e le fa in questa Casa, beato Lei, con la grazia del Signore corrisponda sempre più e sempre meglio a bene della sua anima e dell’Opera grande del Signore e fino che la Provvidenza lo tiene nel posto in pro dei novizi, i quali sono certo corrisponderanno alle sue cure spirituali.
A mio nome porti ad uno, ad uno la santa benedizione, dica che i novizi sono scritti nel mio cuore, che corrispondano, come vuole il Signore, ossia cenci, creta, senza testa, disposti a tutto con l’unico pensiero di Dio, del suo Regno e delle anime. Dica che facciano tesoro del tempo prezioso, del noviziato, è tempo di Dio e delle loro anime. Sono seduti a scuola e ascoltino il Divino Maestro che parla per mezzo del padre Maestro. Raccomandi la vita interiore, l’unione con Dio, dica che stiano santamente allegri e che si preparino ben corazzati per le offensive che farà il diavolo.
Caro don Albano, come costano le anime e le Opere del Signore, guardi che ho estremo bisogno di preghiere, lo dica ai novizi e in modo speciale anche alle buone Sorelle. Che il Signore le doni loro la Casa, tanto necessaria e la formazione giuridica e li mantenga sempre in quello spirito di umiltà, di obbedienza, di sacrificio che fu loro divisa fino dalla nascita e che sarà certo pegno di grandi e divini [doni] celesti per il futuro.
Spero che presto venga il Rev. Abate e bisognerà trattare anche per questo.
Caro don Albano, uniti in Domino, l’ora è terribile, non c’è altro che la virtù e la santità che possa salvare il mondo.
Un saluto, una benedizione al mio caro Dott. Riccardi, Cobbe, Rossi, Faccia, Biondani, Morè con la preghiera di pregare tanto per me. Dio lo benedica, caro don Albano, le raccomando la mia povera anima.
In C. J. Sac. J. Calabria
Un saluto a Busato.
* 6914/E Costozza, 26-1-1939
Caro Don Albano,
la pace di Dio sia sempre con Lei e con i cari Novizi, che prego perché siano sempre più vicini a Gesù per studiare e mettere in pratica le Divine lezioni. Mai come adesso sento il bisogno di preghiere. Ricordo e benedico tutti.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/I 20-3-1939
La santa umiltà sia, o miei cari Novizi, oggetto continuo di studio, specie in questo santo tempo di Noviziato per poter, con la Divina grazia, arrivare al monte della santità, perché, ricordiamolo bene, solo la santità converte e salva le anime, assieme all’anima nostra.
Pregate per me tanto povero.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 2298/D 1-4-1939
Cari i miei Novizi,
che il Signore aumenti in voi i suoi doni e grazie per diventare santi religiosi, voi cooperate. Pregate tanto per me. Vi benedico
in C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/M 10-5-1939
Ricordatevi, o miei cari Novizi, che qui in quest’Opera, condizione necessaria per appartenervi, è assolutamente necessario essere cenci, creta in mano del Casante dell’Opera, che deve essere sempre riguardato e ascoltato con spirito soprannaturale, vedendo e ascoltando lo stesso Signore, Padrone assoluto di quest’Opera.
Non è la quantità dei Novizi che fa l’Opera, sibbene la qualità.
Pregate per me tanto poverello.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 5614/F 24-9-1939
Carissimi figlioli,
la grazia e la pace del Signore siano sempre con Voi.
Avevo grande desiderio di venire in mezzo a voi in questi ultimi giorni del vostro santo noviziato, per esprimervi il mio affetto paterno e portarvi la santa benedizione prima che abbiate a lasciare il caro nido; ma la mia precaria salute non me lo permette.
Vengo dunque con queste mie povere righe per raccomandarvi, in visceribus Christi, di prepararvi con grande maturità e riflessione al grande e bel momento della vostra Professione Religiosa.
Guardate che non è agli uomini che voi vi legate, ma a Dio. Che grande fortuna è la vostra e grande onore! Ma è anche una grande responsabilità.
Voi state per diventare membri effettivi, Religiosi di questa grande Opera del Signore, che nei divini disegni e destinata a fare tanto del bene alle anime, e a diffondere il santo regno di Dio in questo mondo così tristo, specialmente ora; ma per far questo bene, occorre, ricordatelo bene, che noi tutti siamo imbevuti dello spirito di quest’Opera: spirito di umiltà, di nascondimento, di filiale abbandono alla Divina Provvidenza. Senza testa, miei cari, senza testa! Cioè rinunciare alle nostre vedute, per abbracciare solamente quelle del Signore, manifeste a noi mediante la volontà dei legittimi suoi rappresentanti; allora, in luogo della nostra povera testa, avremo il Signore stesso che ci guida e benedice.
Il Santo Noviziato sta per terminare: ma no, vi dico: esso incomincia più che mai adesso, perché adesso si tratta di attuare quello che avete imparato, quello che avete promesso, sotto la guida del rappresentante del Signore per voi, il caro don Albano.
Avete cercato di svestirvi dell’uomo vecchio e rivestirvi del nuovo, fatto a somiglianza di N. S. Gesù Cristo. Viene adesso il tempo di mostrarvi quali dovete essere: buoni e santi Religiosi, di null’altro occupati che della vostra santificazione personale e della ricerca del santo Regno di Dio nel posto e nelle mansioni che la Provvidenza vi assegna.
Cari Fratelli, in voi ripongo molte speranze e con me tutta la famiglia dei Poveri Servi; anzi, riguardo a voi ho maggiori speranze, perché siete stati fecondati da maggiori sofferenze, quali il Signore benedetto mi ha dato in quest’anno.
Coraggio adunque, miei cari, avanti in Domino alle sante conquiste che il Signore vi prepara. Entrerete fra poco nei santi spirituali Esercizi. Oh che bella grazia vi fa il Signore! Sarà la ratifica, per dir cosi, della vostra santa preparazione e dei generosi propositi fatti nel santo Noviziato.
“Vi scongiuro a vivere in modo degno della vostra vocazione, – vi dirò con San Paolo nell’Epistola di questa Domenica, – con tutta umiltà, mansuetudine, carità, studiandovi di conservare l’unità dello spirito nel vincolo della pace. Non c’è che un corpo, uno spirito, come non c’è che una speranza, che vi arrise allo sguardo, quando riceveste la vostra vocazione”.
Carissimi, di nuovo vi raccomando di corrispondere fedelmente, generosamente.
Di gran cuore vi benedico e mi raccomando alla carità delle vostre orazioni. Con affetto paterno mi dico
in C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/N Mercoledì Santo [20-3] 1940
Il Noviziato dei Poveri Servi deve essere il giardino di Gesù: che sempre lo trovi ricco di fiori di belle virtù, e possa riposare tranquillo quando il mondo lo offende.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/O 11-6-1940
Bisogna che ci santifichiamo. Santificando noi, santificheremo l’Opera; santificando l’Opera, da parte nostra santificheremo il mondo, che corre alla rovina.
V’è bisogno di santi; solamente la santità può dare al mondo la pace, e salvare le anime.
L’Opera dei Poveri Servi deve essere una lampada ardente, deve irradiare tutto il mondo, se vivrà lo spirito puro e genuino che il Divino Padrone ha messo.
Nel Noviziato si deve mettere ogni studio per deporre l’uomo vecchio e vestirsi dell’uomo nuovo, che è quanto dire vivere praticamente il nostro spirito.
Pregate sempre per me poverello.
Benedico i miei cari Novizi.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/P S. Giacomo, [25-7] 1940
Nessuna forza, nessuna battaglia di nemici esterni potrà nuocere a questa Opera di Dio; anzi le lotte, se ci saranno, serviranno a compiere maggiormente i divini disegni.
Quello che può distruggere, far cessare quest’Opera, ricordiamolo bene, è quello che viene da noi, dall’interno; per amor di Dio, viviamo il nostro spirito, e l’Opera trionferà.
Quale tremenda responsabilità per quel religioso, quel Povero Servo della Divina Provvidenza che non vivesse secondo lo spirito puro e genuino dell’Opera! che lo Spirito Santo ci mantenga nello spirito puro.
Pregate per me, sempre sofferente.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/Q 25-8-1940
Ruit hora. Come passa velocemente il tempo, miei cari Novizi! Sembra ieri quando cominciava il santo Noviziato, eppure siamo presto alla fine; per amor di Dio, fate grande tesoro di questo resto di tempo, correte, correte nella via della vostra personale santificazione religiosa, a bene delle vostre anime e di questa grande Opera del Signore, che per vivere, diffondersi, compiere i Divini e grandi disegni, ha bisogno di santi religiosi, che vivano con lo spirito proprio e genuino di questa Opera dei Poveri Servi.
Pregate per me poverello.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 5614/G 6-10-1940 – Ore 10,30
[Ancora roventi del fervore degli Esercizi, scendiamo da Nazareth. Non fu mai visto da noi, don Giovanni tanto gioviale come stamattina nell'accomiatarci. Ci disse:]
“Siete spettacolo al Cielo, agli Angeli, alla Madonna ed anche agli uomini. Corrispondete! Verrò anch’io, verrò a riposare tra i miei figlioli. Immedesimatevi dello spirito dell’Opera.
Il mondo è in tempesta. La nostra opera deve essere un bastimento che lanci a tante povere anime le scialuppe di salvataggio. Io sono il fuochista, voi i miei cari aiutanti, che asciugano il mio volto grondante di sudore e lo detergono dall’annerimento del fumo”.
* 5614/H 6-10-1940
Miei carissimi Novizi,
la grazia, la pace di Gesù benedetto siano sempre con noi.
Ecco che in questo momento il mio pensiero vola al vostro caro e benedetto Noviziato, dove, per grazia del Signore, quale Cenacolo Divino, date principio al vostro anno di formazione spirituale, secondo lo spirito puro e genuino della nostra cara Congregazione.
Miei cari, anzi carissimi Novizi, in ginocchio vi prego e vi scongiuro di far tesoro di tanta grazia; corrispondete con cuore grande e generoso a tutti i doni che il Signore vi darà in quest’anno di grazie.
Nel vostro Padre Maestro vedete, ascoltate Gesù, a Lui affidate, con tutta confidenza di figli, voi stessi, desiderando solo la vostra personale santificazione, per poi santificare e compiere grandi disegni per Voi, per le vostre anime e per l’Opera dei Poveri Servi alla quale il Signore vi chiama.
Bisogna che l’umanità sia ricondotta alla vita, alle pure sorgenti del Santo Vangelo; v’e bisogno di luce, di sale, di vangeli viventi; e voi con la divina grazia dovete essere tali. Certo Satana freme, e tenterà le sue vie; ma niente paura, il Signore vincerà, se voi con il divino suo aiuto farete la vostra parte.
Io, come vi dissi al momento della vostra partenza, vi sono sempre vicino con la preghiera e la sofferenza, e spero, se a Dio piace, di venire spesso tra voi per trovare doppio riposo.
Amati Novizi, che Dio vi benedica, che lo Spirito Santo, per intercessione della cara Madonna, vi santifichi.
Pregate, pregate sempre per me.
Povero in C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/R Dal Noviziato, 22-10-1940
Una grandissima benedizione invoco in questo momento dal buon Dio su di voi, o miei cari Novizi di quest’anno di guerra 1940-41.
Sento che il Signore vi ama e vi predilige in modo tutto particolare: me lo dice chiaro la vostra chiamata qui nel santo Noviziato, dove, con l’aiuto della Divina grazia, attenderete alla vostra personale santificazione, svestendo l’uomo vecchio e rivestendovi del nuovo, secondo nostro Signor Gesù Cristo.
Oh qual grazia! per amor di Dio vi raccomando di corrispondere con grande generosità, e sarà questa generosità che chiamerà nuove grazie e nuovi doni su voi, e sulla Santa Congregazione alla quale vi preparate in quest’anno ad appartenere interamente, totalmente.
Cari Novizi, santamente allegri nel Signore mettetevi dunque all’opera, e ciascuno dica per se stesso: Voglio farmi santo. Solo la santità può salvare il mondo e farlo ritornare cristiano. Quale responsabilità se non si corrisponde! Guardate che il demonio non dorme, la natura non si cambia, ma se Voi ascolterete con docilità e umiltà chi nel nome di Dio vi parla, vi ammaestra, né Satana né la natura vi nuocerà, perché la grazia di Dio trionferà. Vi raccomando la sincerità, la schiettezza con il vostro Padre Maestro, che dovete vedere come il Messo di Dio.
Cari i miei Novizi, vi raccomando tanto di pregare per me, tanto povero e tanto bisognoso della grazia e della misericordia del Signore.
Dio vi benedica.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 5614/I 25-11-1940
Ai miei cari Novizi “dimidium animae meae”. Mando una particolare benedizione, perché lo Spirito Santo infiammi tutti del Divino Amore.
Desidero, vos videre. Pregate tanto per me e per l’Opera di Dio.
* 5614/M 5-12-1940
[Ieri sera il Padre, a cena, ci ha fatto un regaletto. Ha scritto in tredici foglietti altrettanti pensieri, massime, e poi ne distribuì uno per ciascuno a sorte:]
Al P. Maestro: La vanagloria è la tentazione dei perfetti.
A don Pio Ducati: L’affabilità è una moneta che costa niente e vale assai: Con essa il Povero Servo compra tutto e tutti.
A don Ottorino Foffano: L’amore a Gesù Cristo non soffre alcun peso, non dice mai basta.
A fr. Federico Gnesotto: In tutti gli avvenimenti prosperi o avversi, adora e vedi sempre la volontà di Dio.
A fr. Giacomo Cordioli: Parla rispettosamente con qualsiasi persona, ma preferisci le conversazioni più umili.
A fr. Ottone Graziadei: Dove non c’è umiltà, non ci può essere Fede.
A fr. Luigi Fiorini: Chi serve il Signore deve spingersi ogni giorno più in alto.
A fr. Abramo Simonetto: La carità più preziosa e necessaria in questo mondo è quella di illuminare gli uomini nella fede di Cristo, apportatrice di bene terrestre e celeste.
A fr. Gildo Benassi: Nel Regno di Dio il più grande è chi serve.
A fr. Luigi Verzé: Non sono gli uffici che onorano le persone ma le persone che onorano gli uffici.
A fr. Aldo Pescetta: I superbi sono come i corni: duri, storti e vuoti.
A fr. Guerrrino Biliato: Confessiamoci inutili per diventare utili.
[Don Giovanni conclude:] Fate tesoro di tutto.
* 5614/N 16-2-1941
[Don Giovanni parla molto dei poveri]:
Bisogna amare i poveri, in essi continua a vivere Cristo fra noi.
Un ricco non può dire: Gesù era con me, ma il povero sì lo può dire e può quindi maggiormente amarlo e sperare.
La gioventù ha scritto in fronte: “Sono di chi mi piglia”. Guai a noi! quale tremenda responsabilità se non ce ne prendiamo cura.
* 2488 19-6-1941
Ai cari Fratelli Novizi
che portano il caro nome di S. Luigi con l’augurio che ne imitino la vita, a santificazione delle loro anime e a bene della cara Congregazione dei Poveri Servi.
Più con il cuore che con la mano vi benedico assieme a tutti i vostri cari Fratelli che porto nella mente e nel cuore, pregate, pregate per me.
Ogni bene al vostro P. Maestro.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/S 4-8-1941
Trovo qui, davanti al mio Crocefisso, questo caro libro, dove la Provvidenza di tanto in tanto, per mezzo dei suoi servi, fa sentire la sua parola ai cari, anzi carissimi Fratelli Novizi dei Poveri Servi.
Amati Fratelli Novizi, Dio solo sa in questo momento quali parole vorrei dirvi per bene e santificazione delle vostre anime e per questa grande Opera alla quale avete la somma grazia di appartenere.
Cari Novizi, il tempo passa velocemente, ormai voi siete quasi al termine di questo santo anno; voglio credere che, con la Divina grazia, avrete fatto tesoro di tanto dono e avrete arricchita la vostra anima religiosa di tutte quelle virtù necessarie, oltre che per voi, per l’Opera dei Poveri Servi. Sì, o cari, se siete santi voi, se saremo santi noi, santificheremo quest’Opera e compiremo quei grandi disegni che la Provvidenza vuole compiere per mezzo nostro; per questo in ginocchio vi raccomando di intensificare in questo ultimo periodo la vostra vita religiosa.
Umiltà, umiltà, base e fondamento di ogni virtù, carità, fede grande nella Provvidenza e totale abbandono nelle sue braccia divine, cenci, creta, senza testa: nel superiore, nelle sante Regole vedere la santa volontà di Dio.
Cari Fratelli Novizi, pregate tanto per me, specie in questi giorni per me di santi ricordi e di seria meditazione.
Dio vi benedica; fatevi santi.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/T 5-10-1941
I miei cari Fratelli Novizi si trovano nei santi spirituali esercizi, dove il Signore li ha chiamati per dare l’ultimo tocco di grazia alle tante ricevute in questo anno di Santo Noviziato e farli uscire tutti pieni dell’amore di Dio, tutto zelo per la sua gloria, per il loro apostolato, che, a Dio piacendo, devono iniziare appena usciti da questo Cenacolo del Signore. Ed ecco che in questo momento, a voi, miei cari Fratelli Novizi, che uscirete professi, e a voi, miei cari Novizi che siete entrati per fare questo santo anno di Noviziato, e a tutti i futuri, rivolgo in questo momento la mia povera parola, per dire a tutti: Siate apostoli, fate bene, evangelicamente il vostro apostolato nel mondo, piantati nel terreno della vostra santa Congregazione.
Ma ricordatevi che essere apostoli vuol dire essere disposti a gran soffrire, a patire contraddizioni, poiché nessuno può essere da più del Maestro. Cristo, perché ha predicato il Santo Vangelo, fu perseguitato; i suoi discepoli lo saranno pure, ma niente paura: Gesù sarà con voi, e quanto più sarete battuti, tanto più sarete fortificati; le ingiurie, le sofferenze vi smuovono, vi esaltano, e vi preparano la corona eterna. Ma ricordatelo bene: nelle fatiche dell’apostolato le condizioni fondamentali del successo sono: diffidare di sé e fede incrollabile nelle benedizioni e nell’aiuto del cielo.
Cari Fratelli Novizi, che Dio vi benedica e vi faccia grandi santi. Pregate la misericordia del Signore per il povero don Giovanni.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 5614/O 18-12-1941
Cari Fratelli Novizi,
spero ancora poter venire fra voi. Il cuore lo desidera tanto, ma tanto, perché, quando riparto da voi, parto sempre più ricco. Voi mi capite e ringraziate il Signore, ma temo che questo mio ardente desiderio non possa essere esaudito.
Voi pregate. Ricordo tutti, da don Venanzio a Bissi, del quale ho ricevuto la lettera. Dio vi benedica. In osculo sancto. Preparate bene i vostri cuori perché Gesù Bambino possa nascere, crescere ed essere sempre in voi.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/U 21-3-1942
Miei cari Fratelli Novizi, in questo momento, davanti al mio Crocefisso, penso alla grazia grandissima della vostra vocazione religiosa in quest’Opera, tanto piccola, ma tanto grande nella mente di Dio, che è la nostra Congregazione dei Poveri Servi.
Per amore di Dio, corrispondete a tanta grazia e fate tesoro di questo tempo prezioso del Santo Noviziato, attendendo in modo particolare alla vostra santificazione, secondo lo spirito puro e genuino dell’Opera, per poter poi, usciti da questo Cenacolo, come gli Apostoli, compiere i grandi disegni che Gesù ha sopra l’Opera, alla quale appartenete per tratto speciale della bontà Divina che vi ha chiamati.
Pregate tanto, pregate sempre per il vostro don Giovanni, che di cuore vi benedice.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/V 1942 [Tra marzo e settembre]
Ancora una parola, miei cari e amati Fratelli Novizi dei Poveri Servi: e la parola è questa: procurate, con la grazia di Dio, di essere sempre pieni del suo divino amore; allora, senza neanche accorgervene, lo darete a tutti coloro che vi avvicinano e vi vedono. Quale missione è anche questa! Voi beati!
Pregate, pregate per il vostro don Giovanni, che vi benedice assieme al vostro caro Padre Maestro.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/Z 12-9-1942
Miei cari Fratelli Novizi, ancora pochi giorni e poi, a Dio piacendo, sarete tutti del Signore per mezzo dei santi Voti. Dio mio, quale grazia; somma, questa, di tante altre che Gesù vi ha fatto durante questo santo anno di Noviziato! Quanto so e posso vi raccomando di corrispondere. Santi Religiosi nella piccola ma grande Opera dei Poveri Servi; e, ricordate, il segreto della santità consiste in due parole: diffidare e confidare: diffidare sempre di noi stessi e poi non fermarsi lì, ma salire subito alla grande confidenza in Dio che tanto ci ama, e aiuta tanto coloro che confidano in Lui.
Pregate, pregate per me. Ne ho gran bisogno, siate sempre il mio respiro. Di cuore vi benedico.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 5614/P 14-9-1942
[Don Giovanni sta molto bene ed è contento. Esce sempre a passeggio per le stradette fra i campi, con qualcuno. Sembra rivivere la vita di dieci anni fa quando era più libero. Poco prima del pranzo è venuto il Padre nel nuovo nostro studio e ci ha fatto questo breve discorso:]
Carissimi Novizi, il Signore mi ha ispirato di dirvi queste poche e semplici parole. Mi ricordo ancora quello che mi diceva, nei primi anni, il mio compianto Padre Spirituale: “Santifichi se stesso, santifichi i membri, e l’Opera è assicurata”; ed è proprio vero, bisogna santificarsi.
Il Signore vi ha fatto grandi grazie; per sua bontà, fra mille, fra milioni ha guardato voi, vi ha scelti, vi ha chiamati in questa santa Opera. Eravate sperduti nel mondo; sono certo che pensavate al Signore alla vostra anima, ma non come ora. E’ il Signore che per vie speciali, misericordiose, note a lui solo, vi ha chiamati in questa santa Casa.
Noi siamo natura debole ed è facile ci si attacchi ancora della polvere del mondo: bisogna mondarsi. Il Signore aveva detto a Mosè: “Levati i calzari, perché la terra che calpesti è santa”. Mi pare che il Signore dica, prima a me e poi a voi: Mondatevi, perché questa terra di San Zeno in Monte, del Noviziato e delle altre Case è santa.
Mi ricordo quello che mi diceva il compianto monsignor Giacomelli, pochi giorni prima di morire, e mi è rimasto profondamente scolpito nella memoria: Error! Reference source not found.Il Signore vi ha preparati, vi ha messi qui nel santo Noviziato, per voi ha aperto i tesori della sua grazia, per mezzo del Padre Maestro, delle meditazioni, delle letture ed anche direttamente, poiché come vi disse il Padre Maestro nel consegnarvi il Crocefisso, “il vostro Padre Maestro è Lui, Gesù Crocefisso”. Son certo che avrete corrisposto a tutte queste grazie del Signore.
L’anno di Noviziato sta per finire. State per fare un contratto con il Signore, vi obbligate a servirlo in questa casa. E’ questo per me un grande conforto.
Quando si vuol terminare un lavoro che preme, si raddoppiano gli sforzi e l’impegno, si lavora anche di notte. Così anche per voi vi resta poco tempo; intensificate il lavoro, se volete divenire veramente Poveri Servi.
Poveri Servi: non sia questa solamente una parola, ma una realtà. Vi sarà spiegato che cosa vuol dire Povero Servo.
Dal santo Noviziato dovete uscire come gli apostoli, pronti e forti per compiere cose grandi.
Dunque, corrispondete alla Grazia. Siate strumenti docili, creta, cenci. Tutto è grande nella casa del Signore, anche i più umili uffici. Siate sempre disposti a tutto, così a scopare, fare il portinaio, come ad essere sul candelabro: sempre “Dominus est”.
E’ facile impolverarsi: bisogna subito pulirsi.
Osservate le sante Regole: lo spirito e la vita interiore sono i polmoni della vita religiosa.
Stimate le piccole cose, poiché di piccole cose sono formate le grandi.
Preghiera, grande amore alla preghiera; umiltà, fiducia e abbandono in Dio: quanto più in Lui confideremo, tanto meglio compiremo i Suoi disegni.
Vi saranno prove, ma queste sono effetto dell’amore di Dio. “Diligentibus Deum omnia cooperantur in bonum”.
Mai scoraggiamenti, sempre gran fiducia in Dio! Se vivrete da buoni Religiosi, la vostra vita sarà felice. Sarete felici alla sera della vostra vita, quando il Signore vi verrà incontro per dirvi: “Euge, serve bone…”. Io sono convinto che il Povero Servo fedele alla sua vocazione vedrà sul letto di morte il Paradiso anticipato, vedrà prima del tempo il Signore venirgli incontro.
Il Signore mi ha ispirato di dirvi queste parole; le ho dette così, senza preparazione. Voi fatene tesoro.
Vi raccomando la carità della preghiera. Qualcuno forse crederà che domandi preghiere per abitudine; no, no: ne ho gran bisogno, prima di tutto per la mia anima, poi per il resto, perché le anime e le opere di Dio costano.
Vi do la mia benedizione.
* 6913/AA 24-9-1942
Una parola dal cuore ai Fratelli Novizi che partono, perché hanno compiuto l’anno santo del loro Noviziato, e una ai cari Fratelli che entrano, per cominciare quest’anno di grazie, di misericordie, di salute.
Il Signore vi ha prediletti con predilezione tutta particolare: me lo dice la vostra chiamata a far parte di questa piccola, ma grande Opera dei Poveri Servi, Opera che nella mente di Dio ha grandi disegni da compiere a bene di tanti fratelli.
Voi beati se, con tutto l’ardore e la fede, vi metterete all’impegno per rendervi strumenti docili, umili e santi, secondo lo spirito puro e genuino dell’Opera!
La vostra felicità terrena ed eterna sarà assicurata, e con la vostra felicità la santificazione di tante anime che da voi aspettano. Pregate tanto per me, povero
in C. J. Sac. J. Calabria
* 2298/E 24-9-1942
[Dal registro delle messe celebrate nella Cappella del noviziato]
Quale sorgente inesauribile di grazie non abbiamo nella Santa Messa! Gesù benedetto ci conceda la grazia di approfittarne, a vantaggio delle anime nostre e di tutti i fratelli, specie in quest’ora che solo la Vittima Divina può ridare al mondo sconvolto per il peccato la pace e il perdono. Mi raccomando alla carità delle orazioni.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/AB 4-1-1943
Se noi di quest’Opera grande, che il Signore ha suscitato per i bisogni dei tempi presenti, ci santificheremo per mezzo dello spirito puro e genuino, l’umanità tutta ne renderà grazie al Signore. Dio mio, quale responsabilità, ma nello stesso tempo quale premio nell’eternità!
Gesù, perdonatemi tutti i miei peccati: Cuor di Gesù, confido in Voi.
Novizi cari, fate tesoro di queste mie povere parole, dettate, mi pare, da Gesù.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/AC 20-9-1943
Una parola che mi sgorga dal cuore e diretta a voi, miei cari Fratelli Novizi, che siete per entrare nei santi Spirituali Esercizi che vi portano alla Professione Religiosa.
Entrate e fate questi santi giorni assieme agli Apostoli radunati nel Cenacolo.
Unico e solo pensiero sia la vostra anima, che dovete santificare, per poi santificare l’Opera, e con l’Opera dare alla povera umanità una novella vita in Gesù Cristo, che la renda felice in questa povera terra di esilio e poi beata e felice nella eternità.
Dio vi benedica, e che nessuno di voi abbia a tradire la sua santa vocazione, cosi ricca di grazie divine.
Pregate, pregate per me, che di cuore vi benedico.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/AD 9-10-1943
Ruit hora! Come passa, come corre presto il tempo, che tacitamente sì, ma eloquentemente ci dice come a gran passi ci avviciniamo all’eternità. Mi pare ieri quando mi trovavo [qui] e scrivevo e dicevo una parola ai miei cari Fratelli Novizi del 1942-43! ormai hanno fatto con santa allegrezza la loro professione religiosa e si sono dati tutti al servizio di Dio in questa piccola ma grande Opera, che è la Congregazione dei Poveri Servi; ora altri cinque nuovi Fratelli Novizi hanno rioccupato il posto e, per grazia del Signore, tutti infervorati dai recenti Santi Spirituali Esercizi, hanno fatto i loro proponimenti di passare quest’anno di Santo Noviziato nello studio pratico della loro personale santificazione, studiando e cercando di vivere lo spirito puro e genuino di quest’Opera, che si compendia in una sola divina parola: Cercare il santo Regno di Dio e la sua giustizia, con la certezza di avere tutto il resto in aggiunta.
Miei cari Fratelli, sotto la guida del vostro caro Padre Maestro, sia questo il vostro compito in quest’anno. Voi beati se con la divina grazia attenderete ad imprimervi bene nella mente e nel cuore e a praticare poi queste divine parole, che formano il programma granitico di tutta l’Opera dei Poveri Servi, alla quale con tanto desiderio vi preparate, per essere, terminato il vostro santo anno di Noviziato, santi Fratelli.
Pregate per me, ma ricordatevi; io pure prego e vi benedico.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/AE 17-11-1943
Amati miei Fratelli Novizi,
pensate, ma pensate seriamente e al lume della fede, la grazia grande, grandissima che Iddio vi ha fatto mettendovi qui in questo cuore dell’Opera sua, che è la Congregazione dei Poveri Servi; grazia, o cari, che solamente in cielo potrete capire e degnamente ringraziarne il Signore.
Quanto so e posso vi raccomando di essere grati, riconoscenti al Signore per tanto prezioso dono e, con la divina grazia, fate di tutto per cooperare, tuffandovi, durante questo santo tempo del Noviziato, nello spirito puro e genuino dell’Opera, che è lo spirito stesso del S. Vangelo in pratica. Con questa ricchezza spirituale, ve lo assicuro, farete ricche le vostre anime, l’Opera e tutte le povere anime dell’umanità, che hanno bisogno di questa luce, di questa vita.
Pregate per me, che tutti vi benedico.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/AF 29-12-1943
Tutto passa. Solo l’eternità, felice o infelice, resta.
Al termine di quest’anno, meditiamo il valore del tempo e, con la divina grazia, impieghiamolo per acquistare l’eternità felice e beata.
* 6913/AG 17-2-1944
Il Signore in questo momento, miei cari Fratelli Novizi, mi concede la grazia di scrivervi una parola anche in questo anno di grazia, che da quasi due mesi abbiamo cominciato, e la parola spontanea che mi nasce dal cuore è questa: Guardate che il Signore, chiamandovi qui a far parte di quest’Opera, nata nel suo divino Costato, vi ha fatto una grazia così grande che solo nell’eternità potrete comprendere; ma se grande, grandissima è la grazia da parte di Dio, ricordatelo bene che è pure grande la vostra responsabilità nel corrispondere.
Miei cari Fratelli Novizi, per amore di Dio, corrispondete, e fino da questi santi mesi di Noviziato, guardate di scavare profondo il fondamento della vostra personale santificazione, secondo lo spirito puro e genuino dell’Opera, che, in fondo, è e deve essere lo spirito del Santo Vangelo, degli Apostoli e dei primi cristiani.
L’epoca attuale ci dice continuamente, specie a noi: santi cristiani, santi Religiosi, santi Sacerdoti! E’ inutile far piena la testa di scienza, di cultura, di sapere, se non sappiamo, con la grazia del Signore, far nostro praticamente quello che lo stesso Nostro Signore ci ha insegnato e praticato.
Cari Fratelli, come si spiega tanto male nel mondo, dopo tanta luce che ha portato Cristo Nostro Signore con la sua vita, con la sua divina Dottrina, con i suoi esempi? La risposta è semplice: non si è messo in pratica, non si è vissuto e non si vive come il Signore vuole, e come sono vissuti gli Apostoli e i primi cristiani.
Fratelli cari, fra la teoria e la pratica cristiana vi è un abisso; bisogna ritornare indietro, ritornare alle sorgenti pure del Santo Vangelo e alla vita degli Apostoli; solo così si può salvare la povera umanità che, senza luce, corre nel baratro che essa stessa si va scavando.
Fratelli cari, studiate, praticate, vivete lo spirito puro e genuino dell’Opera: vi santificherete, santificherete la nostra patria, il mondo e poi arriverete alla felicità eterna nella celeste Gerusalemme.
Pregate tanto, ma tanto, per me, che non sia solo via.
Vi benedico in C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/AH 24-4-1944
In questo santo e benedetto luogo, che è il caro Noviziato dei Poveri Servi, quanto riposa sereno e tranquillo il mio spirito, fuori delle preoccupazioni del mondo, che, quale vento impetuoso, fa di tutto per toglierci la pace, la serenità, che è tanto necessaria per servire il Signore, pure in mezzo a lotte e prove, condizione della vita presente, che è appunto vita di continua milizia, come ci dice il Santo Giobbe; ed è in questo caro luogo che io mi sento di scrivere qualche pensiero, come lo spirito del Signore mi suggerisce, a bene dei miei cari Fratelli Novizi, che qui si preparano, per uscire poi soldati perfetti del Signore, per compiere quei divini disegni che la Provvidenza vuole compiere nella benedetta e provvidenziale Congregazione dei Poveri Servi.
Cari i miei Fratelli Novizi, ponete in testa a tutti i vostri pensieri questo: sono qui per attendere alla mia personale santificazione; Dio mi ha chiamato, Dio continuamente mi chiama a questo; povero me se da parte mia non corrispondo! c’è di mezzo la mia salute eterna.
Il Signore, quando chiama uno ad uno stato, ad una missione, dà tutti quegli aiuti e doni che sono necessari per arrivare a questa o a quella missione. E qui, miei cari Fratelli Novizi, il Signore ve li dà, questi aiuti e doni, con abbondanza regale; sta a voi il corrispondere. Quanto so e posso vi raccomando di corrispondere, cercando di studiare e vivere lo spirito puro e genuino dell’Opera, che vi verrà pazientemente insegnato dal vostro Padre Maestro, che, ricordatelo bene, tiene il luogo del Signore.
Base granitica dell’Opera dei Poveri Servi è mettere in pratica il “Quaerite primum…”. Questo deve essere il vostro studio: è parola divina del Signore; date, per amor di Dio, una grandissima importanza e guardate di sviscerarlo questo divino Programma. Fede in Dio, tutto per Lui, nessuna agitazione e ansietà per le cose terrene; tutte verranno, e come in aggiunta.
Miei cari Fratelli Novizi, ricordatelo bene, voi dovete essere come tante lampade accese, prima per voi, poi per l’Opera e per il mondo; e questa luce per le vostre lampade la dovete accendere durante questo santo e propizio tempo del Noviziato con l’attendere, come vi ho detto, alla vostra santificazione, Sono qui – ciascuno di voi deve dire – per conoscere ed amare il mio Signore, per servirlo cercando in tutto la sua maggior gloria e il bene delle anime.
Cari Novizi, che gran parola è questa: “anime”!
Perché siamo al mondo? perché Gesù benedetto ha fatto tanto, ha patito, è morto? Per salvarci; e voi dovete uscire dal Noviziato con questo pensiero: “salvare le anime”.
Ricordate il pensiero di un Santo: “Fra le cose divine, la più divina è quella di cooperare con Dio alla salute delle anime”. E qui sento di dirvi che il demonio freme a questo pensiero, e farà di tutto, specie quando uscirete dal Noviziato, per far sì che non eseguiate questo, onde: lotte, passioni, scoraggiamenti, battaglie: ma ricordatevi che riuscirete a salvare tante anime se sarete corazzati della santa obbedienza, dell’intima vita interiore e a grazie particolarissime proprie della vostra speciale vocazione.
Oh come sarete felici e contenti, pure in mezzo a lotte, come beati e felici al punto della vostra morte, e come eternamente felici e beati in Paradiso, che è il fine della nostra vita quaggiù!
Pregate, pregate per il vostro don Giovanni, che vi benedice
in C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/AI Vigilia di S. Giovanni [23-6] 1944
Il mio venerato e indimenticabile padre spirituale, Padre Natale, Carmelitano, padre spirituale e direttore della mia povera anima da quasi 45 anni, mi diceva e mi ripeteva spesso e mi scriveva che l’Opera dei Poveri Servi (e questo fino dai suoi inizi) era Opera destinata dalla Divina Provvidenza a compiere nuovi e grandi disegni divini, che nel pensiero di Dio doveva essere un faro di luce per chiamare tutte le anime – usque ad finem terrae – a conoscere, ad amare Gesù, e salvare poi dette anime. Condizione necessaria era però che il povero Casante, e tutti i membri dell’Opera, fossero tutti uno nell’attendere alla propria santificazione, secondo lo spirito dell’Opera stessa. Questo io lo credo e questo io lo sento e l’ho sempre sentito; ma, Dio mio, quale responsabilità pesa su di me, in modo speciale ora, che mi avvicino a grandi passi alla grande chiamata e al divino rendiconto!
Io mi affido alla sola bontà e misericordia del Signore, ancora una volta detesto e piango i miei peccati, che certo hanno ritardato e, Dio non voglia, impedito questo disegno, e prometto, sempre con la divina grazia, di dare questo ultimo residuo della mia povera vita. Ma anche a voi, miei cari Fratelli Novizi, presenti e futuri, dico e ripeto le parole del mio Padre Spirituale, che sono parole del Signore e da Lui confermate: “L’Opera è grande, l’Opera è divina, deve essere un faro di luce per tutte le anime fino all’estremo della terra”; ma ricordiamo, o miei cari Fratelli Novizi, che condizione prima, assolutamente necessaria è farsi santi, santi, santi, vivendo lo spirito puro e genuino dell’Opera. Ed ecco che voi, in questo santo tempo del Noviziato, avete tutte le maggiori comodità per studiare e praticare la via che vi conduce alla santità.
Un Vescovo, un santo Vescovo, interrogato quale fosse il mezzo migliore per convertire le anime, rispose: Il mezzo migliore per convertire [le anime] è il convertire noi stessi, ossia farci santi; poi tutto verrà da sé.
Miei cari ed amati Fratelli Novizi, assieme al vostro Padre Maestro pregate tanto per me poverello, che di cuore vi benedico.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/AM San Giacomo [25-7] 1944
Parole del grande apostolo S. Paolo che propongo e lascio da meditare a Voi, miei cari ed amati Fratelli Novizi. In questo sta la nostra santificazione, la santificazione dell’Opera e il compimento dei grandi e nuovi disegni che la, Divina Provvidenza compirà nella nostra Congregazione. “Non istà il Regno di Dio nelle parole, ma sì nella virtù” (I Cor. 4-20).
Che il Signore mi conceda la grazia, e con me a tutti voi, di essere fedeli nell’osservare e praticare. Tutto è meno di zero se la nostra vita Religiosa non è accompagnata dalla pratica.
Per amor di Dio, continuatemi la grande carità della preghiera per la mia povera anima. Vi benedico.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/AN 13 agosto 1944
Miei cari ed amati Fratelli Novizi, ricordatevi, ricordiamolo bene tutti, che il nostro santo ministero, la nostra vita religiosa, se non è vissuta praticamente con una vita pienamente conforme a quello spirito particolare di ciascun’Opera del Signore, tutto si ferma all’esterno, non permeando nessuna anima, che giustamente da noi domanda quello che il Signore ci ha dato, che vuole che diamo.
Dio mio, quale responsabilità avere dal Signore ricevuto il dono grande della vocazione religiosa in generale, e per noi Poveri Servi in particolare e proprio nostra, e non vivere secondo questo spirito! I giorni, gli anni passano, ma al punto della morte, al grande rendiconto come ci troveremo?
Ogni giorno, più volte al giorno, domandiamo al Signore la grazia, per intercessione della cara Madonna e dei nostri Santi Protettori, di vivere e morire praticando tutto quello che sappiamo, per noi e per le anime, che giustamente domandano.
Miei cari Fratelli Novizi, pregate, pregate per me, che il Signore mi perdoni tutto. Di cuore vi benedico.
In C. J. Sac J. Calabria
Sit lucerna in corde, sit in manu, sit in ore.
Lucerna in corde est pietas fidei; lucerna in manu exemplum operis, lucerna in ore sermo aedificationis.
* 9686 Negrar,[25-3] 1945 Domenica delle Palme
Ai miei cari, carissimi fratelli Novizi.
Pregando e soffrendo perché lo spirito puro e genuino dell’Opera vi santifichi per poi santificare tutto il mondo.
Pregate per me.
In C. J. Sac: J. Calabria
* 6913/AO 28-8-1945
Amati miei Fratelli Novizi
Poche parole che mi nascono dal cuore.
Per grazia di Dio siete ormai arrivati alla fine di questo anno santo per voi, che è il Noviziato. Ringraziate e benedite il Signore per i grandi doni, per i miracoli di grazie che ha versato in questo santo anno, e, per amor di Dio, corrispondete, corrispondete con queste divine ricchezze che il Signore vi ha dato, e che voi dovete far fruttare fino al termine della vostra vita.
Ricordatelo bene, santificherete le vostre anime, la nostra Congregazione e compirete disegni di gran bene per la povera umanità, che ha bisogno di Sacerdoti e Religiosi che siano Vangeli viventi.
Pregate per me, che di gran cuore vi benedico.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/AP 23-10-1945
Miei cari Fratelli Novizi, il Signore mi concede anche in questo vostro anno di Noviziato di dirvi, di scrivere in questo libro, che si intitola “Ricordi del Padre”, la mia povera parola, che parte dal cuore e che deve essere monito e via per la salute vostra nel periodo del santo Noviziato, dove tutti siete intenti per la vostra santificazione, studiando, per poi viverlo, lo spirito puro e genuino dell’Opera dei Poveri Servi.
* 2694 Verona, 30-12- 1947
A tutti della cara Casa del Noviziato rivolgo il mio pensiero e a tutti faccio i più fervidi auguri di un buon termine e principio d’anno.
Mi raccomando tanto, ma tanto alla carità delle orazioni.
Che cosa ci preparerà l’anno nuovo? Tutto dipende da noi e dal popolo cristiano.
Tutti benedico.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 4120 6-6-1948
Amate, imitate e mettete in pratica, miei cari Fratelli Novizi, le lezioni che vi dà il Sacro Cuore.
Pregate per me che vi benedico.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/AQ 23-12-1948
L’Opera dei Poveri Servi è opera tutta di Gesù: Lui l’ha voluta, Lui l’ha fondata, Lui ha dettato a questo povero e misero Casante tutto quello che la deve mantenere in vita e [farle] compiere grandi nuovi disegni, in modo particolare per l’ora attuale.
Quale grazia, che premio in Cielo! Ma guai a chi non corrisponde! Chi non si sente di vivere e respirare questo spirito puro e genuino, se ne vada, prima che lo mandi via il divino Padrone.
Pregate tutti per me.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/AR 22-5-1949
La Divina Provvidenza, che con cura tutta sua particolare regge e governa questa sua Opera dei Poveri Servi, mi ha fatto venire qui oggi e mi ha dato aiuto anche fisico per trattare cose a gloria di Dio e di stabilità per l’Opera stessa, che è Opera di Dio. Amati e cari Novizi presenti e futuri, domandate sempre la grazia di essere Vangeli viventi per voi e per l’Opera. Che posto e premio particolare in Paradiso!
Pregate sempre per me tanto povero.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 9829 2-6-1949
IL CUORE DEL PADRE
è sempre presente nel Cenacolo santo del caro Noviziato della Congregazione dei Poveri Servi, per voi, per il caro padre Maestro. Prego perché possiate sempre essere vita della Congregazione, specie in quest’ora.
Pregate per me, che di cuore tutti benedico
in C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/AS Festa grande della Pentecoste, [5-6] 1949
Prego lo Spirito Santo che in questo momento metta sulle mie labbra e nel mio cuore quelle parole che valgano per la mia povera anima, così vicina alla grande chiamata, e per voi, miei cari ed amati Fratelli Novizi, e per tutta la piccola, ma grande Opera dei Poveri Servi alla quale, notiamolo bene, abbiamo la grazia grande di appartenere.
Le parole che mi sgorgano dal cuore sono queste: questo santo e grande giorno deve essere meditazione continua della nostra vita di Poveri Servi, modellandola in tutto e per tutto su quello che lo Spirito Santo ha detto per la sua Santa Chiesa, per la sua vitalità, per compiere il grande e divino disegno della Redenzione, che si compendia in una sola ma grande parola: salvare l’anima, salvare le anime.
Ecco quello che deve aver di mira il Povero Servo: vivere lo spirito puro e genuino dell’Opera, che è lo spirito del Santo Vangelo, pensando e dicendo: sono qui, Gesù mi ha chiamato qui per la mia personale salvezza, per salvare le anime, tutte le anime.
Guai a me se ciò non lo faccio! Che lo Spirito Santo, a me, a voi, cari Novizi, a tutti dell’Opera conceda la grazia della santa perseveranza.
Pregate per me, Fratelli, che tutti vi benedico.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/AT 3-7-1949
Miei cari, carissimi Fratelli Novizi, io vorrei che queste mie povere parole, che prego siano dallo Spirito Santo avvalorate, benedette, fossero scolpite per tutta la vostra vita nella mente e nel cuore, essendo guida sicura per la salvezza delle vostre anime e per la vita della Congregazione dei Poveri Servi, alla quale voi, per divina grazia, aspirate e in questo santo cenacolo che è il santo Noviziato vi preparate.
Fratelli Novizi cari, ricordatevi che è una grazia grande, grandissima che il Signore vi ha fatto facendovi mettere il piede in questo santo luogo, dove lo Spirito Santo continuamente, per mezzo del vostro Padre Maestro, vi fa conoscere questo gran dono; e come voi dovete farne tesoro!
Guardate che l’Opera dei Poveri Servi ha una faccia, perdonate l’espressione, tutta propria, e che si fonda, mette la sua radice nel programma granitico: “Quaerite primum regnum Dei…”. Sì, sì, cercate prima di tutto il Santo Regno di Dio, la vostra personale santificazione; e state certi, certissimi, che tutto il resto verrà in aggiunta, e il Signore con questo spirito compirà grandi e sempre nuovi disegni per la Sua gloria e per il bene delle anime.
Fratelli Novizi, tutto è niente, ma tutto è tutto. Dio vi ha chiamati: voi corrispondete e guardate di non entrare per la finestra, perché sarebbe la rovina delle vostre anime e dell’Opera stessa, ma per la porta.
Novizi cari, pregate sempre per il vostro Padre, che di cuore vi benedice.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/AU 18-8-1949
Amati Fratelli Novizi,
La Divina Provvidenza mi ha qui fatto venire in un modo tutto particolare. La ringrazio di cuore e quanto so e posso mi raccomando a voi prima, miei cari Fratelli Novizi, e poi a tutti coloro che hanno la grazia di vivere in questo Cenacolo, di pregare sempre per me, per la mia povera anima, così vicina alla grande chiamata.
Vivete sempre lo spirito puro e genuino dell’Opera, e l’Opera sarà assicurata. Vi benedico.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/AV 26-9-1949
Non passa momento che io non ricordi al buon Dio il caro Noviziato dei Poveri Servi tanto da Gesù prediletto, perché qui nel cenacolo del santo Noviziato, Gesù, per mezzo dei suoi Ministri e con lumi tutti particolari del Padre Maestro, va formando i futuri continuatori di questa piccola, ma grande Opera, che porta in fronte scritto: “Opera tutta di Gesù”, che deve mostrare, in tutto, il suo divino Volto a tutte le anime. Novizi cari, apprezzate questa grazia. Beati voi!
Di cuore prego e benedico. Pregate tutti per me.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/AZ 17-10-1949
Il tempo del santo Noviziato è tempo prezioso per purificare, santificare le vostre anime. Miei cari Fratelli Novizi, per amor di Dio, vi prego di far tesoro di questo gran dono. Quale grazia per voi, quale ricchezza per l’Opera dei Poveri Servi! Pregate per me.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 5436 24-4-1950
Benedico tutti della cara Casa del Noviziato, che per me è continua vita, in mezzo alle prove.
Mi raccomando alle preghiere. Cristo ha vinto e sempre vincerà.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/BA 6-6-1950
Ringrazio la divina Provvidenza che, per la via della sofferenza che da tempo Gesù mi manda, ho potuto venire in mezzo a voi, miei cari Fratelli Novizi, e dico a voi una sola parola: studiate di essere tanti Vangeli viventi.
Il mondo ha bisogno solo di questo. Beati voi se lo sarete! Pregate tanto per me, vi benedico con il caro Padre Maestro, e che tutti, per grazia di Dio, ci possiamo trovare riuniti in Paradiso. Anime, anime, anime! Gesù è venuto per le anime, tutte le anime.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6913/BB Verona, 14-7-1951
Per amor di Dio, specie noi Poveri Servi, guardiamo di farci santi per mezzo dello spirito puro e genuino dell’Opera, che Gesù ha messo come fondamento: “Quaerite primum…”.
Satana ha paura della santità; e solo la santità può salvare il povero mondo in quest’ora.
Pregate per il vostro Padre, che di cuore vi benedice
In C. J. Sac. J. Calabria
* 8881 Verona, 25-9-1951
Miei cari ed amati Novizi,
la grazia la pace di Gesù Benedetto siano sempre con noi. Mi si sprigiona come un’onda di santa allegrezza pensandovi nei santi Spirituali Esercizi, dove siete entrati come in un Cenacolo, per attendervi una Novella Pentecoste, e uscirne a guisa degli Apostoli trasformati in altrettanti Cristi e Vangeli viventi, quali esige la grave ora attuale. Pensate che dal modo come fate questi Esercizi può dipendere in grandissima parte la santificazione vostra, della Congregazione alla quale avete la grazia di appartenere e del mondo.
Mai come adesso la povera umanità guarda a noi, e se non siamo come Gesù ci vuole, a chi mai potrà indirizzarsi per avere salvezza?
Fate dunque tesoro di questi santi e benedetti giorni; il Signore seminerà largamente per mezzo del suo santo ministro, ma ricordatevi che non basta il seme buono, ma occorre anche il buon terreno, ben arato e fecondato dalla preghiera e dal sacrificio. Solo così questa divina semente darà il suo frutto a suo tempo, perché anche il Signore, miei cari Novizi, ha i suoi tempi.
Quanto so e posso vi raccomando lo spirito puro e genuino dell’Opera; forse sarete stanchi di sentire questi continui ritornelli: buseta e taneta, come cenci, come creta, disposti a tutto, a sospendere; io dico spesso: Non tutti i sacerdoti sono santi, ma tutti i santi sono sacerdoti. Per me il fratello che scopa è come il sacerdote all’altare: tutto è grande dinnanzi a Dio, purché si faccia tutto per Lui, con l’unica mira di piacere a Lui.
Vi ho detto che l’ora è grave, è l’ora di Satana, ma è anche l’ora del Signore. Il Signore vuole trionfare, vuole compiere dei nuovi, grandi disegni, e li compirà per mezzo di noi, suoi Poveri Servi, a patto che viviamo lo spirito puro e genuino che Gesù Benedetto ha messo fin da principio.
In Cielo Dio ha gli angeli per servi suoi, noi dobbiamo essere gli angeli della terra, sempre pronti ad ogni cenno, ad ogni distacco, per fare la santa volontà di Lui! Certo gli Angeli non fanno fatica, essi sono già beati, e non hanno il peso della materia, sono puri spiriti; noi invece dobbiamo lottare e combattere; ma il Signore è con noi, e ci dà la sua luce, la sua grazia e consolazione perché possiamo perseverare fino alla fine ed essere salvi.
Vi porto nella mente e nel cuore; vi raccomando tanto di pregare per me, ne ho estremo bisogno per essere pronto al grande, divino rapporto; nella mia povertà vi benedico tutti più con il cuore che con la mano.
Vostro povero Padre
in C. J. Sac. J. Calabria
* 5614/Q 24-9-1953
Carissimi figliuoli,
la grazia e la pace di Gesù benedetto siano sempre nei nostri cuori.
Questa mattina siete venuti da me per ricevere la benedizione, prima di fare il vostro ingresso nel santo Noviziato, luogo veramente santo, dove la vostra cura prima e principale deve essere quella di attendere alla vostra santificazione personale.
Di certo non pensavo, mentre mi eravate innanzi e io vi stavo parlando nel nome del Signore, di far seguire questa lettera, perché vi accompagnasse nel vostro anno santo di Noviziato, Ciò non l’ho mai fatto con gli altri; il Signore me lo ha ispirato per voi.
In questi momenti così difficili per tanti motivi, la vostra chiamata da parte del Signore riveste un’importanza grandissima e particolare,
Il Signore vi ha chiamati, taluni ad essere suoi Ministri, e gli altri ad essere Fratelli, e gli uni e gli altri in questa santa Opera; ma ricordatevi che Sacerdoti e Fratelli devono essere una cosa sola, un’anima sola, tutti uniti nel servire il Signore, nel portarlo alle anime.
Vi raccomando, per carità, corrispondete sempre alla grande grazia che il Signore vi ha fatto. Confidate solo in Lui, state attaccati a Lui solo, perché, se grande è la vocazione che Egli vi ha dato, grandi saranno anche le battaglie che il demonio scatenerà contro di voi, perché egli è furibondo contro quest’Opera e i suoi membri.
State di buon animo; le prove sono inevitabili, ma se voi camminerete sempre con Gesù, tutte le supererete, traendone anzi un grande giovamento per le vostre anime e, per riverbero, anche sull’Opera.
Vi torno a raccomandare le pratiche di pietà, la vita interiore intensamente vissuta, l’apertura schietta con il vostro caro Padre Maestro: siate con lui acqua cristallina, vedete nella sua parola la volontà del Signore a vostro vantaggio spirituale; approfittate di tutte le occasioni, anche delle più piccole (poiché le grandi cose sono fatte di piccole cose) per il vostro progresso spirituale.
Come vi dicevo, voi siete al mattino della vita, io invece sono ormai alla sera, ma spero che il Signore ci dia la grazia di ritrovarci tutti insieme, passato questo terreno pellegrinaggio, come io ormai da tanti e tanti anni vado pregandoLo – ut cum fratribus meis et pueris tuis laudem Te in saecula saeculorum, – a sperimentare ancora meglio quanto dolce e soave è il Signore con chi Lo ama e cerca di farLo tanto amare.
Più col cuore che con la mano benedico voi, le vostre sante intenzioni di bene, i vostri cari, il caro Don Murari e tutti della cara Casa di Ferrara.
Quanto so e posso mi raccomando alla carità delle vostre preghiere, di cui ne ho tanto bisogno e di quelle di tutti i fortunati abitatori della cara Casa.
Non dimenticate mai questo giorno, che segna per voi, in un certo senso, I’inizio di una nuova vita, e il fervore che oggi avete per il servizio del Signore, vi accompagni per tutta la vostra vita.
Di nuovo vi benedico.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 5614/R 20-8-1954
Miei cari ed amati Figliuoli, Novizi di Ferrara,
la grazia e la pace di Gesù benedetto e la protezione della cara Mamma Immacolata siano sempre con Noi.
Ringrazio la cara Madonna delle grazie tutte particolari che vi ha fatto in questo Suo Anno, che è stato l’anno del vostro santo Noviziato: siatene grati per tutta la vita, e lo sarete poi per tutta la beata eternità.
Poco tempo vi separa dalla vostra consacrazione al Signore con la Professione di Poveri Servi: intensificate la vostra preghiera, perché tutti abbiate questa grazia e tutti abbiate la corona di gloria che la cara Mamma Immacolata vi aiuta ad intrecciare.
State bene attenti alle arti del nemico: vorrebbe rovinare il disegno meraviglioso che il Signore ha su ciascuno di voi; lasciatevi condurre dal Signore, seguite Gesù sotto il manto materno della cara Mamma celeste, fatevi santi e grandi santi: sarà la vostra fortuna e la vostra felicità in terra e poi nel santo Paradiso per tutta la beata eternità; e sarà la fortuna dell’Opera e delle anime che avvicinerete.
Fatevi santi: ecco il grande segreto per fare del bene e del gran bene; ricordate che tutto il resto senza la santità, è un bel niente, e il nemico ne ride, e tutto serve per abbellire la vanità, se manca la santità.
Cari ed amati Figliuoli, vivete lo spirito dell’Opera: è lo spirito che ci ha dato Iddio, è la condizione per fare del bene, per santificarci e santificare; ricordate che vi sono tante maniere di fare il bene: per noi l’unica maniera è vivere lo spirito puro e genuino dell’Opera.
Pregate tanto per me, aiutatemi a capire ed a valorizzare il dono che il Signore mi fa della sofferenza, e questo per la mia povera anima così vicina al grande rendiconto e per l’Opera di Dio.
Vi benedico più col cuore che con la mano ed invoco copiose grazie di santificazione per tutti e per ciascuno in particolare, e la grazia delle grazie, la santa perseveranza nel servizio di Dio e dei più bisognosi ed abbandonati.
Ricordate che tutto è grande se fatto con grande amore e generosità: e che sarete ben contenti della mercede che il Signore vi darà.
Viviamo e vediamo le cose e gli avvenimenti sempre al cospetto di Dio, e pregate sempre per il vostro Padre, che vi porta nella mente e nel cuore e che per voi e per ognuno vive, prega e soffre,
Vi benedico ciascuno in particolare.
Vostro in C. J. Sac. J. Calabria
* 5632 ESORTAZIONE AI NOVIZI
Sono solito, di tanto in tanto, scrivere sul libro che è dedicato a voi, la mia povera parola che parte del cuore e che deve essere monito e via, per la salute dei miei cari Fratelli Novizi, che nel periodo del santo noviziato sono tutti intenti alla propria santificazione, studiando per poi vivere, lo spirito puro e genuino dell’Opera dei Poveri Servi, che è, ricordatelo bene, il segreto divino, perché l’Opera compia tutti quei grandi e nuovi disegni che la Provvidenza, da tutta l’eternità si degnerà di compiere.
Ma questa volta, quello che scrivo, mi pare che il Signore lo voglia in modo tutto particolare, e per questo prima ho invocato il lume dello Spirito Santo, perché Lui mi detti quello che più torna a vantaggio delle vostre anime, e per il bene e la stabilità di questa grande Opera del Signore.
Amati e cari fratelli Novizi, fin da principio dell’Opera, anzi prima che ancora nascesse, quando giovane Sacerdote leggevo nella Santa Messa le divine parole del Vangelo: “Sine saculo et sine pera” e le altre “quaerite primum…”, mi facevano e mi fanno una grande impressione. Forse quello era il germe che il Signore gettava per lo spirito della nostra Opera, e ho sempre sentito che quest’Opera è grande nella mente di Dio, che deve poggiare sul granitico fondamento: “quaerite primum regnum Dei”.
Vi raccomando di scolpirvelo bene nella mente: “Cerchiamo il santo regno di Dio”. Questa è parola divina e non può mai venir meno. Tutto il resto verrà , se vi sarà bisogno, anche con dei miracoli.
E per questo ho detto che l’Opera dei Poveri Servi è grande nella mente di Dio, e lo sarà sempre, specie nell’ora attuale, ma sta a noi collaborare con il Signore.
Quale fortuna [poter] vivere lo spirito puro e genuino, il quale consiste, come tante volte vi ho detto: nell’essere creta, cenci, disposti a tutto, considerando che tutto è grande nell’Opera di Dio, vivendo la vita della fede, non avendo di mira altro che la salute delle anime, di tutte le anime, nel modo che il Signore andrà [gradatamente] dimostrando [per mezzo] delle Sante Regole e attraverso [il richiamo] del custode o casante, che al presente è il povero [vostro] don Giovanni.
Ma ricordatelo bene, il Signore, anche a chi verrà dopo di me,[e sempre], darà lumi e grazie tutti particolari, e questa sarà la prerogativa e la caratteristica dell’Opera. Ascoltatelo sempre con fede e vedetelo con cinque dita più alto della fronte, obbedendo non sbaglierete mai.
Il casante non avrà il dono dell’infallibilità, potrà sbagliare e sbaglierà, ma voi non vi sbaglierete obbedendo, e al Signore potrete dire, ciò che Ugo di S. Vittore: “Si ego erravi, tu Domine decepisti me quia oboedivi”. L’Opera è grande se sarà piccola, e ricca quando sarà povera; non protezioni umane, avrà sempre la divina protezione, quando non si cercherà la protezione umana. Nessuna angustia per diffondere, estendere quest’Opera, il volerla troppo diffondere sarebbe più di danno che di vantaggio. Io ho paura dei molti, i pochi formeranno i molti, e la Provvidenza stessa ci segnerà le vie. E quando sarà per la Sua maggior gloria e per il bene delle anime, state sicuri che vi aprirà nuove porte, ma sempre, sempre con lo spirito puro e genuino.
Non cercate protezioni umane; queste sono necessarie, e se sarà bisogno, la Provvidenza le darà a tempo opportuno, e per queste persone che si adoperano per l’Opera, sarà un segno di predilezione da parte di Dio.
Guardate di essere uno solo: Sacerdoti e Fratelli, una sola persona; questa è la volontà di Dio, e tutto sia nella profonda umiltà, nascosti, nascosti. Dio, quando sarà di bisogno, vi metterà anche sul candelabro, ma voi non lo cercate mai.
Per quanto so e posso, vi raccomando la vita interiore, date una grande importanza alle pratiche di pietà, siate prima conche, per poi essere canali. Tenetevi sempre uniti a Gesù Cristo, tralcio e vite, solo così potrete compiere la santa volontà di Dio…
Cari miei fratelli Novizi, queste parole meditatele. Mi sono sgorgate, mi vengono dal cuore, e se le custodirete, e se tutti i membri dell’Opera le custodiranno, vi assicuro che l’Opera è assicurata e che nessuna forza umana, nessun nemico la potrà distruggere, e sarà il ricco patrimonio che fruttificherà: anime, anime, salvezza delle anime.
Deh, amatela, amatela tanto questa vostra Madre, che è la Congregazione dei Poveri Servi, amatela come i vostri genitori, e ancora più, perché è creatura divina, proprio divina; noi non siamo altro che poveri servi, di noi non ci dobbiamo curare.
Noi dobbiamo sparire, solo l’Opera, l’Opera, l’Opera deve vivere, e vivere come vi ho detto, con questo spirito; se non sarà così, morirà, e morirà per colpa nostra. E che sarà di noi chiamati dal Signore se non corrisponderemo…
Fratelli novizi, auguro che quello che vi ho detto sia da tutti praticato, giorno per giorno della vita, per santificarvi in morte, e udire quello che anche altre volte così vi dicevo: che (per) il religioso fedele, sul letto della sua agonia, vedrà Gesù Cristo mite e festoso che lo rimunererà.
* 3474 [Senza data]
Carissimi,
Se sapeste come prego e come desidero vedervi.
Unisco le mie sofferenze alle vostre.
Facciamo olocausto a Dio e speriamo in bene.
Pregate per me.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 9046 [Senza data]
Cari i miei Novizi,
A voi “genus electum”, mando queste poche parole che ho mandato ai nostri Fratelli. Son certo che il Signore benedirà la lettura, e le vostre anime di Novizi si matureranno per la santità personale e per l’Opera alla quale aspirate. Quanto ho bisogno di preghiere.
Vi benedico.
in C. J. Sac. J. Calabria
* 9046/A [Senza data]
[Novizi]
Ogni vostra azione, sia santificata dal vostro spirito. Come vi ho detto, l’Opera è una madre, che deve generare tanti figli spirituali, quante sono le opere che nasceranno.
Voi siete i primogeniti di questa madre.
Tutti voi sarete messi, portatori del Signore in un terreno nuovo; dove le genti, i popoli, le anime verranno in numero, senza numero, a cogliere i frutti, che voi con la divina grazia darete. Non vi dico altro, siate luce nelle tenebre, tutto vedete nella luce di Dio; in chi, nel nome di Dio, sempre prega e vi ricorda.
Beati voi, felici voi.
Pregate per me. Ricordate per me, cari Novizi e tutti vi aspetto in cielo.
* 9046/B [Senza data]
Sono sempre le medesime parole, vuol dire che vi devono servire per il fondamento, il noviziato. Grande è l’Opera, grandi sono i divini disegni. Finora non è altro che il principio, ma dipende da noi.
Se è lecito paragonare fede, abbandono, umiltà, carità, regola certa e pegno per tutti i Religiosi di questa grande Opera: è questa la fisionomia speciale.
Le opere come le facciamo, tutti unitissimi(?) ma ugualmente disposti a tutto, perché tutto è grande dono nella casa di Dio. Oh come in questo punto dovete ascoltare il vostro Padre…
Vi assicuro questo… Lo studente e l’aspirante fratello, quelli che la Provvidenza vuole qui nella casa, devono fin da principio corrispondere. Ripeto, grande è il dedicarsi(?) per dei Sacerdoti, ma altrettanto grande quello dei Fratelli.
Deve essere riconoscente a Dio (?)… della Grazia Celeste(?).
Oh, come su questo punto insiste il Santo Padre… l’ora presente è, diremo, ora di croce e miserie, è ora di afflizione. Satana si è camuffato, è nemico in agguato, e questo deve essere. …
Sacerdoti speciali, non soltanto per il ministero santo di Dio, ma per quello che vorrà il Signore, in unione con il Fratello. Se uno non si sente, è meglio che se ne vada, perché per conto mio, non ha il segno della Chiesa di Dio, e cari fratelli dell’aspirantato, lo ripeto, siete aspiranti fratelli speciali.
Ho detto in principio che siamo all’inizio ed è così. Miriamo …. devono essere umili, e poi per essere umile, il religioso deve sempre mirare con lo spirito, e seguire umilmente Gesù.
AGLI ASPIRANTI POVERI SERVI
* 7043 [Senza data]
[Agli Aspiranti Fratelli Poveri Servi.]
Carissimi Aspiranti,
Un pensiero speciale per voi e una particolare benedizione che vi renda contenti e forti nella via che per grazia speciale avete intrapresa, calcando le orme che Gesù Benedetto ha tracciato durante la sua vita, e praticando il suo Vangelo a gloria di Dio, e a bene delle anime in questa grandissima Opera. Pregate per me.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 5437 9-4-1939
Ai miei Cari aspiranti, perché con la grazia del Signore, aspirino al monte della santità in terra per essere poi, eternamente beati in Cielo.
Pregate per me. Vi benedico tutti,
in C. J. Sac. J. Calabria
* 5437/A 15-9-1952
Ai cari Aspiranti, amato don Luigi legga queste mie povere parole sgorgate dal cuore, preghi, preghi per me.
[Scritto sulla busta della lettera seguente?]
* 5925 Addolorata [15-9] 1952
Ai miei cari aspiranti della Congregazione dei Poveri Servi.
Giorno questo tanto caro per voi, cari i miei aspiranti perché sotto la protezione della Vergine Addolorata, siete qui a S. Benedetto raccolti per studiare e vedere la vostra vocazione, per amor di Dio corrispondete a tanta grazia, e nella preghiera, nello studio nel mantenervi in grazia di Dio conoscerete quello che Dio domanda da voi.
Cari figlioli, siete aspiranti per ora siate aspiranti di essere veramente buoni giovani, aspiranti alle virtù. Siate umili, puri e schietti, sinceri con i vostri Superiori e Dio parlerà. Lo Spirito Santo vi illuminerà su quello che vorrà il Signore; alla voce del Signore corrispondete, se il Signore vi dà la grazia di essere un giorno Poveri Servi, veramente poveri servi, avrete in mano il passaporto per salvare le vostre anime.
Io prego per voi (offro) anche le mie sofferenze, e voi pregate tanto per me, il tempo passa, tutto è niente se non salvate le vostre anime nello stato che il Signore vi chiamerà.
Vi benedico
in C. J. Sac. J. Calabria
* 6906 9-3-1953 ore 20 da S. Zeno in Monte
Ai miei cari Aspiranti di S. Benedetto, sento di scrivere, currenti calamo, queste mie povere parole che mi pare siano dettate dallo Spirito per voi miei cari aspiranti.
Aspiranti: per amor di Dio corrispondete alla grazia grande che Gesù vi ha fatta mettendovi fra gli Aspiranti. Pensate prima di tutto a santificare le vostre anime per mezzo delle grazie grandi che lo Spirito Santo vi darà. Studiate, vivete lo spirito puro e genuino. Siate luce di buon esempio dove la Provvidenza vi manda. Oh, se queste grazie che avete voi le avessero tanti poveri giovani che si trovano in mezzo al mondo che oggi nuota, si può dire, nel male, come ne farebbero tesoro.
Leggetemi nel cuore tutto quello che vi vorrei dire e raccomandare, immaginate come per voi prego. E nelle vostre orazioni, pregate tanto, ma tanto per me.
L’ora attuale ci chiama tutti, specie noi alla vera santità, fatevi santi e solo così potrete compiere la vostra missione e vocazione nel posto che Dio vi darà. Pensate che tutto è niente, meglio direi, peggio di niente, se non salveremo l’anima.
Vi raccomando le vostre regole, vivetele e pregate per me che tutti benedico.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6907 16-3-1953
[Agli Aspiranti Religiosi dei Poveri Servi]
Amati Figlioli,
La grazia e la pace del Signore siano sempre con noi. Ho letto ai piedi del mio crocifisso i bei pensieri ed i santi propositi espressi nella vostra lettera. Prego ed offro le mie sofferenze, perché non solo siano scritti sulla carta, ma perché rimangano bene impressi nei vostri cuori; e questo per bene delle vostre anime e perché possiate compiere la divina volontà piena ed intera, sempre secondo la manifestazione che ve ne farà il Signore attraverso i vostri Superiori e chi dirige le anime vostre.
Il Signore renda efficaci i vostri santi propositi, e vi benedica per il conforto che avete portato al mio cuore. Continuatemi la carità grande dell’aiuto delle vostre preghiere, ne ho tanto bisogno: e che tutti ci possiamo poi riunire per sempre nel santo Paradiso, nostra Patria.
Dio benedica tutti e ciascuno col nostro amato don Becherini e tutti coloro che vi assistono.
Una particolare preghiera per chi sarà chiamato a farsi e vivere da Povero Servo. Quale grazia e quale fortuna per chi corrisponderà. Pregate per me.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 6907/A Giugno 1953
Miei cari, anzi carissimi,
Dio solo sa come prego, come vi ricordo.
Nella luce del Signore, con la fede, le vostre prove sono doni e ricchezze per voi, per le anime, per compiere i divini disegni. Oh, l’Opera, quale vita e diffusione voi darete, con le vostre croci!
Quanto ho bisogno di preghiere per me e per l’Opera. Di cuore vi benedico
in C. J. Sac. J. Calabria
* 4505/L [Senza data]
I.M.I. [Esortazione agli aspiranti religiosi Poveri Servi.]
Amatissimi nel Signore,
godo e ringrazio la Divina Provvidenza che mi concede la grazia di dirvi una parola, come mi sgorga dal cuore, a voi miei cari figliuoli, che siete appena tornati dopo di aver goduto, usufruito di un altro grande beneficio, quale è quello di avervi mandato per alcun tempo a riposare e respirare le arie balsamiche della montagna. Oh, come dovete essere grati e riconoscenti alla Provvidenza, per le continue grazie, per i continui favori che senza interruzione elargisce, pensa alle vostre anime e poi anche per i vostri corpi.
Cari figlioli, guai a voi se non corrispondete a tanto amore da parte di Dio. Guai a voi, se non vivete come vuole che viviate il Signore, con quello spirito e abbandono, che è programma speciale e vita dell’Opera dei Poveri Servi della Divina Provvidenza. Non è mai detto e ridetto abbastanza, o cari, che voi siete dei figlioli trattati da Dio e coltivati da Lui, in modo tutto particolare.
No, non siete come i figlioli di altre Opere. Quest’Opera, nei disegni di Dio, ha una fisionomia tutta speciale, e questa fisionomia tutta speciale siete voi che la dovete dare, con la vita tutta particolare, specie un continuo e grande amore a Dio, una fede grande in Lui, e un pieno e totale abbandono alla sua Provvidenza. Oh cari, se voi, se noi saremo e vivremo di questo spirito, l’Opera dei Poveri Servi metterà profonde radici e diventerà albero gigante che distenderà i suoi rami fino ai confini del mondo. Ma questo è legato a noi, alla nostra cooperazione, alla nostra vita e vocazione tutta speciale.
Ricordiamolo bene, ricordiamolo sempre, non è il numero che fa, ma è la qualità del numero: pochi ma buoni, ma virtuosi e quelli formeranno i molti. Guardate adunque di essere figlioli di prima qualità. Un figliolo che vive svogliato, che non sente una grande fede in Dio, e un grande amore per Lui, che non dà importanza alla vita interiore, che non desidera il proprio avanzamento spirituale, che non ha confidenza con i propri Superiori, che non ama di essere in questa Casa, per conto mio, può andarsene, non ha vocazione e pertanto qui farebbe la sua e altrui rovina. Ho detto questo, ma in massima, perché la tentazione, la prova è necessaria, ma deve essere prova e tentazione che parte dall’amore di Dio, che tenta, che prova, perché ama.
Oh, se noi viviamo con lo spirito della nostra Opera, vi assicuro che godremo qui il Paradiso in terra, perché: “pax multa diligentibus”.
Figlioli, domandiamo sempre l’amore di Dio: “Signore dammi il tuo amore, fa che io ti ami” perché, o cari, con l’amore di Dio, tutto si vince, tutto si supera. Non vi sono lotte, prove, battaglie che non superiate.
“Ama e fa quel che vuoi”.
Quando abbiamo dei giorni tristi, delle ore oscure, delle tentazioni, vogliamo rimanere continuamente nella luce dell’amore di Dio? Diciamo al Signore: “Io ti amo, ti amo”. Ricordatevi che noi, l’umanità tutta, è figlia dell’amore: ogni cosa creata ci parla di amore. Dove regna l’amore, la carità, non alligna il male, la discordia, in un animo che è unito a Dio con l’amore.
Quanto più questo amore di Dio, regna in noi, tanto più la nostra volontà si sottomette alla sua divina Volontà e dice: “Signore, Signore sia pur dura la prova, non la mia, ma la vostra volontà”. Ed ecco che si è sereni nella lotta, nelle cose contrarie, nelle prove, perché si sa che partono sempre dall’amore di Dio. Cari figlioli, santificazione nostra, e bene e diffusione dell’Opera, sono così strettamente legate fra di loro, che una senza l’altra, cadrà. Ricordiamoci che le altre opere hanno dei sussidi ed aiuti che noi non abbiamo, ma noi dobbiamo avere i sussidi e gli aiuti di Dio, che sono sempre rinchiusi in quelle grandi e sublimi parole: “Cercate il santo regno di Dio”.
* 6907/B [Senza data]
[Prefazione alle Regole per gli Aspiranti]
Carissimi figlioli,
quale grazia è la vostra di essere stati accolti in questa Casa di formazione, Casa tutta di Dio, che il Signore ha suscitato per voi. Guardate di essere riconoscenti al Signore per tanta bontà. Quanto sento di amarvi nel Signore e quanto prego per voi, perché corrispondiate.
O miei cari, corrispondete per amore di Dio; mettetevi con tutta la buona volontà all’impegno di osservare fedelmente queste Sante Regole, per diventare quali vi vuole il Signore.
Voi avete una grazia grande nel trovarvi in questa Casa: siate all’altezza del dono di Dio. Siate sinceri ed aperti con i Superiori. Acoltateli sempre: Vedete in loro la guida per la vostra riuscita.
Se attendete a trafficare i doni di Dio, ad arricchire la mente di scienza nello spirito di umiltà e a rafforzare il cuore nell’esercizio della virtù, avrete fatto una buona parte di lavoro. Ma ricordatevi pure che occorre l’aiuto del Signore, perciò siate assidui e devoti alla preghiera; accostatevi bene ai Santi Sacramenti, amate il Signore che tanto vi vuol bene.
Quando sentite in voi la lotta e le difficoltà per il bene, ricorrete subito al Signore che vi darà lumi e grazie speciali per vincere. Siate devoti della Madonna, nostra Madre Celeste, sempre pronta a soccorrere chi in Lei confida. In tutto questo voi dovete immedesimarvi per farne poi parte agli altri, nella vocazione a cui siete destinati.
Voi, facendo bene qui, osservando fedelmente le vostre Sante Regole, porterete grande giovamento anche ai vostri cari e alle anime. Sforzatevi dunque di far bene, di farvi santi, per essere un giorno, se al Signore piace, strumenti docili e degni di fare del bene a tanti altri. Aiutatevi l’un l’altro a diventare migliori. Ricordatevi che nessuno può rovinare l’Opera se non voi stessi col peccato.
Siate osservanti delle Sante Regole e avrete il grande onore di assicurare l’Opera, di dilatarla, così che possa allargare le sue tende a vantaggio di tanti e tanti altri che aspettano la salute. Vedete, miei cari, quale onore è il vostro e quale responsabilità!
Amate le vostre Sante Regole, amate la Casa, la vostra Casa di formazione, amatele tanto , tanto; amatele come si ama il padre e la madre. Beati voi!
Fate tesoro di queste mie povere parole per il vostro bene e per il bene dell’Opera. Pregate tanto per me, che ne ho grande bisogno
in C. J. Sac. J. Calabria
* 8708 [Senza data]
Ai miei carissimi fratelli aspiranti,
In questo vostro santo giorno, prego in modo tutto particolare il gran Patriarca S. Giuseppe che tutti vi tenga sotto il suo paterno patrocinio per crescere e vivere sempre più lo spirito puro e genuino di questa grande Opera che sarà per le vostre anime sicuro patrimonio per conoscere e fare la divina Volontà nel breve nostro esilio e poi premio eterno in Paradiso.
Vi sono più che vicino e di gran cuore vi benedico, pregate tanto per me e per l’Opera grande di Dio.
In C. J. Sac. J. Calabria
* 2555 [Senza data]
Esortazione agli aspiranti religiosi.
Quanto tempo, quanti anni che io, povero casante di questa grande Casa, o direi meglio, di questo palazzo del Signore, vo’ dicendo, specialmente a Voi, miei cari confratelli, che questa è una grande Opera, che il Signore ha dei disegni da compiere e che certo li compirà, se noi tutti saremo strumenti docili, umili, come tanta creta, pieni di fede, di amor di Dio, non avendo altro di mira che la sua maggior gloria, la diffusione del suo Regno e il bene, la salute delle anime.
Cari fratelli, lo siamo noi come ci vuole il Signore? Che grande pensiero è questo.
Forse per colpa mia. perché io con la mia condotta ho contristato la Santa Volontà del Signore, (se) questa Opera ha deviato, ha fermato il piano del Signore.
Oh cari, mettiamoci ancora una volta, una mano sul cuore poi nel silenzio, nella meditazione, ai piedi del Santo Tabernacolo, facciamo un esame per vedere se siamo come Lui, il Signore ci vuole.
La santificazione nostra, la presente nostra santificazione è necessaria, per santificare quest’Opera di Dio?
Lo siamo noi santi?
Attendiamo alla nostra santificazione? Questo è il capitale unico di quest’Opera.
Voi siete dei giovani privilegiati, ricordatelo bene, fu il Signore, che con vie tutte particolari, vi ha condotto qui nella sua Casa, e da parte sua, ve lo assicura il Signore, sembra coprirvi di grazie, di aiuti speciali.
Per amore di Dio corrispondete. Tutti sanno che siete nella Casa del Signore, tutti vi guardano e aspettano da voi, la luce del buon esempio.
Ma prima di essere luce per gli altri, dovete essere luce per voi medesimi.
Siate virtuosi, osservate le vostre Sante Regole, nei vostri Superiori vedete tanti padri, abbiate in loro tutta la fiducia e la confidenza. Se sbagliate, umiliatevi, non scoraggiatevi, rialzatevi subito e dite di voler essere tutti del Signore.
Pregate per me sempre, io prego per voi, e che tutti ci possiamo, un giorno, trovare in Paradiso.
In C. J. Sac. J. Calabria
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