PERCORSI DI PASTORALE SANITARIA – Luca Beato o.h.
Percorsi di pastorale sanitaria
Fra Luca Beato o.h.
Cappellano Centro S. Giovanni di Dio – IRCCS di Brescia
Chi lavora in strutture sanitarie ed assistenziali sa quanto sia difficile coniugare il desiderio di realizzare una presenza pastorale che risponda alle esigenze globali della persona malata e l’effettiva possibilità di attuare nel quotidiano, con gesti e parole adeguate, un servizio di accompagnamento spirituale che sia di sostegno e speranza.
Le difficoltà sono di varia natura: il tempo che si rivela essere una risorsa sempre più limitata, la difficoltà a trovare persone interessate ad avere una formazione umanistica e valoriale, un’organizzazione del lavoro che privilegia attività tecniche ed assistenziali a scapito di momenti, pur brevi, per le relazioni interpersonali.
Nei centri ospedalieri ed assistenziali dei Fatebenefratelli, da anni, si tenta di ovviare a queste limitazioni con l’elaborazione di progetti pastorali, sia generali che per unità operativa, nella speranza che, col tempo, questa attenzione a tutti i bisogni del paziente si integri nelle pianificazioni e negli interventi di cura.
In questa rubrica, di volta in volta, presenteremo i progetti pastorali elaborati dai cappellani con i loro collaboratori sanitari che, motivati dalla fede, intendono offrire al paziente, anche un’assistenza spirituale. Sono progetti, a volte ben articolati, a volte più semplici, che partono dal valore di fede e del carisma dell’Ospitalità per formulare obiettivi, elaborare strategie e programmare attività che rendano tangibile il significato ed il servizio che il valore vuol richiamare.
In questo numero presentiamo il progetto pastorale del Centro S. Giovanni di Dio, IRCCS, di Brescia, elaborato per l’anno sociale 2003-2004.
PREMESSA
Il carattere confessionale cattolico dei centri dell’Ordine ospedaliero di S. Giovanni di Dio ha la sua ragion d’essere in sanità nel sia salute che salvezza ai loro assistiti.
“I nostri centri, sanitari e sociali, sono opera della Chiesa e pertanto la loro missione è di evangelizzare partendo dalla cura e dall’attenzione integrale ai malati e ai bisognosi, secondo lo stile di San Giovanni di Dio. Parlare di attenzione integrale implica l’occuparsi e il curare la dimensione spirituale della persona come una realtà essenziale, organicamente correlata con altre dimensioni dell’essere umano: biologica, psicologica e sociale (…). A tutti i malati e gli emarginati, nel rispetto e nella libertà, dobbiamo accostarci e occuparci delle loro necessità spirituali, senza alcun protagonismo e recando
loro ciò di cui hanno bisogno nella misura in cui possiamo farlo” (dalla Carta di Identità dell’Ordine, pagg. 95-96).
I principi ispiratori di questa attività pastorale, sia in ambito formativo che operativo, sono e restano i seguenti:
“Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi colpiti da mali di ogni genere li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva”(Lc 4,40).
In particolare, l’attenzione formativa ha cercato di rispondere al dettato del Vescovo di Brescia: “Il primo compito della nostra pastorale rimane perciò quello di preparare una comunità in grado di comunicare la fede in modo affascinante, quasi per contagio, e degli adulti capaci di rendere ragione della speranza che li abita” (Giulio Sanguineti, vescovo di Brescia, 4 luglio 2003).
FINALITÀ DEL PROGETTO PASTORALE
Il progetto pastorale di quest’anno vuole dare più spazio alla consapevolezza che ad ogni battezzato è richiesto di impegnarsi per servire e non per supplire.
La formazione di quest’anno punta su un aspetto particolare della pastorale sanitaria: la pastorale di guarigione. Essa si ispira al Vangelo di San Luca: Gesù Buon Samaritano chiama ognuno di noi ad essere come Lui con chi è nella sofferenza; instaurando il Regno di Dio a favore dei poveri e degli oppressi (vedi Beatitudini), vuole che ci impegniamo a favore dei tribolati; con la sua Risurrezione accende nel nostro cuore una speranza irriducibile (discepoli di Emmaus) capace di dare senso anche alla notte più buia del dolore e della morte per noi e per le persone affidate alle nostre cure.
Il progetto, che vuole inserirsi in un percorso istituzionale e diocesano, è presentato a:
-
Segretario della pastorale sanitaria diocesana,
-
Padre Provinciale,
-
Definitore Provinciale della pastorale,
-
Padre Priore,
-
Coordinatore amministrativo,
-
Referenti pastorali,
-
Direttore sanitario, Primari, Coordinatori di reparto/comunità,
-
Direttore scientifico e Segretario generale – IRCCS-Brescia,
nell’intento di informare le figure apicali e gli interessati di quale servizio religioso si intende attuare per il paziente e di quale formazione necessita il collaboratore sanitario che lo intende svolgere.
PRESENTAZIONE DEL CENTRO
Il Centro San Giovanni di Dio è un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico che opera, in regime di accreditamento con il Servizio sanitario nazionale, nel rispetto dei principi e della filosofia che animano l’attività dei Fatebenefratelli incentrate sul carisma dell’Ospitalità. Oltre agli aspetti legati alla diagnosi, alla cura e alla riabilitazione delle persone con disturbi psichici e con demenza l’ospedale svolge attività di ricerca clinica in questi due settori specifici.
La missione del centro è sostanzialmente rappresentata dal curare non solo la malattia nel miglior modo possibile, ma tutta la persona malata nella sua globalità.
Organizzazione: il centro si articola nei settori assistenziali-riabilitativi sotto riportati:
01 – Unità operativa di riabilitazione psichiatrica:tre comunità protette da 20 posti ciascuna denominate Residence Pampuri; una Unità ospedaliera di recupero e rieducazione da 20 posti denominata Residence M. Bonari; una Unità operativa IDR da 20 posti denominata S. Raffaele.
02 – Unità operativa di riabilitazione per la malattia di Alzheimer: due Unità ospedaliere di recupero e rieducazione funzionale da 20 posti ciascuna; un Day Hospital – Centro per la memoria da 15 posti.
03 – Unità operativa di riabilitazione per disabili psichici – IDR: due Comunità protette per il ritardo mentale e sindrome da alterazione globale dello sviluppo psichico da 20 posti ciascuna denominate S. Giovanni Grande maschile e femminile; una Unità geriatrica per disabilità psicofisiche da 32 posti denominata San Benedetti Menni.
Fanno parte dell’istituto: un Centro diurno psichiatrico da 15 posti denominato l’Incontro; un Centro diurno geriatrico per 25 utenti denominato Fra Pietro Ghidini; un Centro diurno geriatrico per 15 utenti denominato Maria Cavalli Bendiscioli (Passirano – BS); un Servizio dedicato alle attività ambulatoriali per visite neurologiche, psichiatriche ed esecuzione di elettroencefalogrammi.
Il centro è anche la sede di numerosi gruppi di volontariato e di associazioni, del Comitato Etico delle Istituzioni Cattoliche – CEIOC, dell’Asilo notturno S.R. Pampuri per l’accoglienza di persone senza fissa dimora – 35 posti.
Queste le presenze presso il centro: 282 ospiti (212 degenti, 70 nei Centri diurni e Day Hospital); 376 collaboratori (326 operatori, 12 borsisti, 38 consulenti); 6 religiosi Fatebenefratelli; 4 suore; 3 gruppi di volontari con un totale di circa 80 persone compreso l’Asilo notturno; i famigliari, tranne rare eccezioni, ogni ospite ha un famigliare o una persona di riferimento.
Altre presenze: tirocinanti corso di laurea infermieri, psicologi, educatori, Stage formativi per OTA, OSS e studenti per visite didattiche/
documentative.
EQUIPE PASTORALE
È formata da:
– Superiore locale
– Cappellano
– Comunità religiosa maschile
– Comunità religiosa femminile
Vi sono poi i referenti di tutte le Unità Operative. Il servizio è completato e coadiuvato dai membri dell’ufficio della Pastorale provinciale.
SITUAZIONE RELIGIOSA
L’Istituto ha una pluriennale esperienza ed attività in campo ad iniziative pastorali e religiose, favorito dalla comunità religiosa dei Fatebenefratelli, dalla Congregazione delle Suore Francescane dei Sacri Cuori e dai vari collaboratori sensibili ai bisogni religiosi propri e degli ospiti.
Negli ultimi anni è emersa sempre più l’esigenza di passare da una pastorale per gli ospiti ad una pastorale con gli ospiti. Pertanto lo sforzo
graduale e faticoso è di realizzare iniziative di vario genere condivise il più possibile con i pazienti, nonché offrire ai collaboratori interni ed esterni quei sostegni spirituali, catechetici e liturgici atti a rendere portatore dei valori cristiani l’essere con gli ospiti.
Gli sforzi maggiori sono rivolti a:
- offrire opportunità formative agli operatori a livello relazionale, valoriale e religioso;
- offrire un accompagnamento pastorale adeguato agli ospiti del Centro;
- rendere i momenti di culto più vicini al vissuto ed al sentire degli ospiti.
Filed under: TEOLOGIA PASTORALE SANITARIA - Luca Beato o.h.