CARA VALERIA… Quando Dio chiama.

Posted on Marzo 24th, 2009 di Angelo |

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COMUNICARE NELLA FEDE

 

“Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa.” (Mt 5,14-15).

 

La soppressione del vecchio sito ci ha penalizzati per due ragioni:

  • sono andate perse tutte le e-mail degli iscritti e solo pochissimi hanno provveduto  a trasferirle nel nuovo blog;

  • la cancellazione ha interrotto una certa comunicazione che in questi anni a tante persone è giovata.

Proprio perché alcune persone la rimpiangono, sono alla ricerca di uno strumento idoneo.

 

Questa pagina vorrebbe essere un tentativo di ridestare la passione del condividere, possibile anche da qui, previa iscrizione al blog. (Le istruzioni d’uso sono in fase di perfezionamento).

 

Ciò che vorrei rilanciare è la necessità del comunicare nella fede.  Siamo stati sollecitati anche dall’Episcopato Italiano che ha  incentrato il cammino della Chiesa per il presente decennio su: COMUNICARE IL VANGELO IN UN MONDO CHE CAMBIA”.

 Negli orientamenti pastorali dei Vescovi  è scritto:  «Comunicare il vangelo è il compito fondamentale della Chiesa[...]. Il vangelo è il più grande dono di cui dispongano i cristiani. Perciò essi devono condividerlo con tutti gli uomini e le donne che sono alla ricerca di ragioni per vivere, di una pienezza della vita» (OP 32). A ben vedere, per la prima lettera di Giovanni, comunicare la buona notizia di Gesù più che un compito è una gioia: «Noi lo annunziamo anche a voi… perché la nostra gioia sia perfetta» (1Gv 1,3-4).

 

Far partecipare altri alla fede che gode della comunione con Dio è innanzitutto essere collaboratori della loro gioia (cf. 1Cor 1,24), non banditori per dovere di un messaggio divino. Dunque, per comunicare la fede è discriminante il comunicare nella fede: prima che interrogarsi sulle modalità, sulle capacità e i linguaggi, bisogna verificare di essere immersi nella fede, di aver «veduto e toccato» per poter essere credibili testimoni, piuttosto che maestri eruditi. 

Qui di seguito ci viene dato un timido segno che il Signore è all’opera, che lo Spirito agisce e ci coinvolge anche con questo modesto strumento. 

 

 

23 Marzo 2009-03-24

gioia-gioia-lacrime-di-gioiaCiao… 

Sono molto contenta di sentirti.  Hai ragione tu, san Riccardo sembra meno presente ma è lui che tira le redini di tutto… Senza volerlo ho fatto anch’io la riflessione che hai fatto tu e cioè che anche lui è  entrato nell’ordine francescano…un caso?? 

Ho sperimentato, te lo dico perché per me è vero, se no non oserei mai, che spesso non si sa mai cosa domandare e si fa fatica, ma occorre fare memoria di essere dentro ad una unità ad un popolo che è la chiesa; noi siamo sempre concentrati sulle cose da fare ma il vero problema non è cosa fare ma esserci. Noi tutti siamo “mandati” e il nostro compito è portare la novità di Cristo nel mondo, a partire dal contesto in cui siamo…

 

Sai, fino a poco tempo fa il mio problema maggiore soprattutto sul lavoro era che non mi sentivo adeguata al ruolo, cancellando quello che il mio cuore desidera e cioè il compimento, il centuplo quaggiù…

 

Quando poi ho iniziato – sono stata aiutata – ad alzare la testa ho capito che se resto in questa posizione non sarò mai felice e tutto sarà un obiezione continua, ma se invece mi faccio condurre, la vita è ancora più bella…Certo, conoscendomi, ci vuole una bella dose di umiltà, ma posso sempre domandare a Francesco, un “gigante” dell’umiltà.

“Signore aiutaci a cambiare quello che possiamo cambiare

aiutaci a sopportare quello che non possiamo cambiare

aiutaci a distinguere l’une dalle altre“

Sorella in Cristo

Valeria  

 

22 Marzo 2009

Cara Valeria,

                    Magnificat!  

E’ una gioia indicibile quella che mi comunichi. Paolo è stato mandato da Anania. Tu invece sei andata da Paolo che ti ha spedita da San Francesco. Dio è FANTASTICO e mirabile nei suoi santi! 

Mentre tu mi scrivevi, io ero intento a sfogliare le lettere di Fra Riccardo. Ad un certo momento m’è venuto un presentimento: forse mi ha scritto Valeria. Ed era appena accaduto. Se noi ci parliamo, è proprio per via di San Riky che mi sembra il regista di questa meravigliosa avventura nella quale sei coinvolta. Non dimenticare che, nell’ultimo anno di università, Erminio si era iscritto al Terz’Ordine di San Francesco, assumendo il nome di Frate Antonio. La spiritualità francescana, ossia evangelica, lo ha segnato per sempre.Nelle tue ultime, rispetto alle precedenti, traspare una felicità interiore dal sapore di fidanzamento in vista. Dal mio eremo per te posso fare molto poco: partecipare, accompagnarti, giorno dopo giorno, offrendo le mie piccole pene e invocando lo Spirito al quale non so nemmeno cosa domandare.  

Il Card. Martini, presentando un libro sul Pampuri ebbe a scrivere di lui  parole che vorrei facessi tue:  

 “Mi sia permesso notare che i Santi non invecchiano praticamente mai…Essi non diventano mai persone del passato, uomini e donne di ieri. Al contrario, sono sempre gli uomini e le donne di domani, uomini dell’avvenire evangelico, dell’uomo e della Chiesa: testimoni del mondo intero” ( Giovanni Paolo II, Lisieux, 2 giugno 1980)

…La cosa principale dei santi non è “l’opera personale” ma l’obbedienza con cui, una volta per sempre, si sono messi sinceramente al servizio della missione affidata loro da Dio, concependo tutta la propria esistenza solo in funzione di essa.

Così è stato per il beato fra Riccardo Pampuri la cui vita si è svolta in un arco di tempo piuttosto breve: 33 anni. Il suo “messaggio” è quello della santità quotidiana: la santità a cui ogni cristiano, per la grazia del Battesimo, è chiamato. E se eroismo c’è nella sua vita, è l’eroismo proprio del discepolo di Cristo, quello del dono totale di sé.

Il Pampuri ha vissuto tutta la serietà della fede cristiana, sempre: da bambino, da adolescente, da giovane. In casa, nella parrocchia, all’università, nel suo lavoro di medico, da religioso. Pensando a lui come medico, vengono alla mente i nomi di altri due medici santi e contemporanei: il prof. Giuseppe Moscati e il dr. Vico Necchi.

La povertà, l’umiltà, la serenità, l’illimitata bontà, la competenza specifica hanno fatto del “medico” Pampuri un testimone dell’amore incondizionato a Cristo e ai fratelli.

In Cristo amò la Chiesa e seppe vederla con una limpidità che tale non si ottiene guardandola dal di fuori ma vivendola dal di dentro, come mistero. E amò la Chiesa nella sua interezza: la parrocchia, i sacramenti, la gerarchia, le funzioni, l’adorazione eucaristica, la recita del rosario, le preghiere, gli Esercizi Spirituali, e anche la penitenza”.

Cara Valeria, vai avanti così e non farti sviare dalle sirene che tenteranno di dissuaderti  dal proseguire, mettendo in evidenza i tuoi limiti per spaventarti.  Fra Riccardo ti sia di stimolo a riscoprire il dono della vocazione a diventare figli di Dio nell’unico Figlio Cristo Gesù e a desiderare la sola avventura che vale la pena di essere vissuta: quella della santità.

Il Cardinale Martini ha scritto anche un’altra riflessione che ti deve sostenere nelle fasi successive del nuovo tuo cammino:

 
“Da questo giovane e grande santo possiamo trarre…l’invito forte, serio alla santità cristiana quale pienezza della carità, arricchita dai doni dello Spirito Santo, della sapienza, della pietà, del consiglio e della scienza.

…e ho detto anche che questa santità è facile, perché è opera dello Spirito in noi; è lo Spirito che ci fa essere come Gesù, che ci conforma a lui come figli del Padre. A noi non tocca suscitare lo Spirito, ma dargli spazio, assecondarlo nella nostra vita, come ha fatto Riccardo Pampuri.” 

Ti rivolgo l’augurio di Don Giussani: “…ci ottenga il dono di un cuore come il suo, “tormentato dalla gloria di Cristo, ferito dal suo amore, con una piaga che non si rimargini se non in cielo“, come si esprime la bella preghiera alla Madonna di padre Grandmaison”. 

Prega anche per me che mi sento tanto tanto imbarazzato a parlare di Dio e del Suo amore che corrispondo proprio male! Te lo chiedo con le lacrime agl’occhi per la commozione di assistere ai miracoli della Grazia.

La Madre di Dio ti prenda per mano.

Fraternamente tuo 

Angelo

 *       *      *

paoloCiao, eccomi qua…. 

Sei libero di fare quello che vuoi con i miei piccoli, umili scritti… 

Sono d’accordo con te su quello che dici su s. Paolo, quest’anno Paolino è stato un occasione perfetta di approfondire questa figura. Secondo me, s. Paolo ancora più di san Pietro, è la persona che più descrive l’esperienza di un uomo afferrato dalla grazia, e da lui puoi fare davvero un autentica esperienza di misericordia…

 

Ho letto qua e la sprazzi del tuo lavoro; è molto bello e utile, peccato che le ore del giorno sono solo 12 di cui 10 dedicate al lavoro…

  Non voglio uscire dal seminato.. ma visto che ti ho assillato così tanto, ci tengo a farti sapere che uno dei “miracoli” del pellegrinaggio in Turchia è stato quello di aver preso più coscienza di ciò che il signore vuole da me..per lo meno mi sono stati dati i primi passi…

Ho parlato con il mio don sul mio desiderio.. e lui mi ha detto di non esitare di seguire questa strada..domandando un aiuto al Signore… 

Ora ho più chiaro chi sono e chi voglio essere… 

Per vie strane, ma parlando di Dio nulla è strano, mi sono avvicinata a due grandi santi: S Antonio da Padova e S. Francesco… Studiando i loro testi, ho una grande possibilità di andare a fondo del mio essere cristiana.  

Ora, ma se il Signore vorrà, vorrei entrare nell’ordine francescano….vedremo.  

Nel giorno del Signore ti saluto.  

Valery 

 

melograno-fiore09 Marzo 2009-03-24  

Cara Valeria,

                      tornerò a rileggerti con calma. Ma a botta calda, nell’esprimerti la gioia che mi trasmette la tua, prendo la palla al balzo per farti una proposta, sicuro che non vorrai deludermi. 

La richiesta è questa: se continuerai a scrivermi – corrispondenza riservata a parte –  e, di volta in volta mi autorizzi, ti aprirò uno spazio sul Blog, dove finiranno, man mano le tue riflessioni. Quella di oggi, ad esempio, andrebbe già bene. 

Come vedi, stiamo parlando della “St. Richard Pampuri University” ed avere un “docente” che se la cava anche in inglese, sarebbe davvero una opportunità che non devo lasciarmi sfuggire. 

I naviganti hanno bisogno non solo di leggere articoli ma anche di sentir comunicare nella fede. Visto che ogni tanto hai delle belle occasioni  di visitare luoghi dello spirito e sei una ragazza meravigliosamente impegnata nella ricerca di un cristianesimo adulto, perché non lasciare TRACCE di comunione?  

Non farlo per me ma per il Vangelo che deve correre in ogni latitudine.  

In questi giorni anch’io – da seduto – sono in rapporto confidenziale con l’apostolo Paolo. Quell ‘uomo non finisce mai di stupirti ed aprirti nuovi orizzonti…  

Ho in costruzione altri due siti: 

ANGULO  

 Anche su questo sito ci starebbe bene la tua corrispondenza. Magari tra te ed i tuoi amici. Pensaci. Non è questione di essere di CL o di un’altra sigla. Siamo Corpo di Cristo, tralci della Vite, pane per essere masticato… 

Seconda novità:ttp://pampuri.unblog.fr 

Per il momento ci sono solo i primi due capitoli.

Cara Valeria, grazie. La tua gioia mi appartiene; le tue apprensioni sono anche mie. Ma è Lui, lo Spirito, a condurci dove vorrà.  

A presto, spero. 

Efeso…

 08 Marzo 2009-03-24 

Ciao, ho iniziato al leggere un po’ dei contributi che hai messo sul sito..molto interessante, e ho trovato l’indice tematico molto utile…quanto lavoro prezioso! Grazie… 

Ti sbagli!!!  A piccole dosi ti racconterò del mio viaggio in Turchia, perché per me è stata una possibilità di grazia enorme, sia per la mia conversione sia per la mia presa di coscienza più viva di essere parte della chiesa… 

E’ stato un viaggio con molte sfaccettature, un esperienza ancora tutta da digerire…: ho fatto parecchia fatica perché il gruppo era costituito da persone di età e di cultura diverse, e a volte questo pesava..

Alcune di queste persone sono mie parrocchiane, e questo viaggio mi ha permesso di conoscerle, o di approfondire il mio rapporto con loro… Con alcune di queste ho fatto molta fatica perché erano chiuse nei loro rapporti e non ti filavano di striscio… 

Con altre è stato pazzesco, al limite dell’irritante poiché hanno sbagliato a mio avviso, approccio: un pellegrinaggio è fatto di fatica, sveglia mattutina alle 5.30;  una crociera costa è un altra cosa, quindi sei non sei pronto o ti adegui o te ne stai a casa… Nella vita sapersela cavare e adeguarsi alle situazioni penso sia importante…sai quante incavolature mi sono presa??? 

E poi vivere il presente e non pararsi sempre dietro al passato, la Turchia non è la  Terra Santa,  è evidente,  e allora basta paragoni!!!  

Per fortuna che però il signore mi ha fatto incontrare delle persone davvero speciali, una era la mia compagna di stanza.   

Una signora che per la cultura e per la conoscenza religiosa mi incuteva timore mista ad una sorta di venerazione..quando ho scoperto che era la mia compagna di stanza mi sono bloccata, ero troppo in paranoia ; come mi sarei rapportata  con lei?  

I suoi occhi pieni di gioia quando mi ha aperto la porta della stanza, non li scorderò mai..io impacciata lei felice di condividere questo pellegrinaggio con me, e mi ha anche ringraziato per questo… 

Durante la giornata cercavo di stare lontana da lei per farle vivere i rapporti con le sue amiche, ma spesso ci trovavamo vicine, altre volte mi cercava lei…non credevo che avrei mai trovato una persona con una semplicità e apertura di cuore così grande… 

Con altre persone l’inizio del rapporto è avvenuto quasi senza pensarci…quando si sta insieme per un po’ di tempo viene naturale, almeno per me, aiutarsi in cose pratiche che possono riguardare te come gli altri; ad ex. il cellulare, la macchina digitale, gli acquisti…:

A me è capitato di aiutare persone, sarà per la mia mania per la tecnologia, la mia suff. conoscenza dell’inglese, gesti molto piccoli, una volta fatti, non ci pensi più; e invece da situazioni così è iniziato uno scambio di esperienze e di giudizi su quello che ti succedeva… 

Termino qui, ma ti assillerò ancora sai…. 

PS hai visto che fanno beato don Gnocchi??  wow

 Vale 

 

26 Febbraio 2009 

Non ti ho risposto subito perché non mi andava di ricambiare la tua  con due battute di rito. Nel frattempo ho pensato seriamente a ciò che ti va accadendo, giorno dopo giorno, ed ho anche pregato per te, la sola cosa che posso fare, da compagno di viaggio. 

Vedo in te una certa determinazione in questo momento. Continua. 

Visto che vai sulle orme di Paolo, ti suggerisco di stampare la paginetta che troverai sul nuovo blog, nato ieri sera,  

http://angulo.unblog.fr 

e di tenerla a portata di mano nella borsetta. 

Recita spesso in quei luoghi la preghiera con cui Paolo apre la lettera agli Efesini perché darà un grande senso al tuo pellegrinaggio. 

Naturalmente, quando tornerai, so che  non mi dirai nulla, come sempre,  per non “annoiarmi…”. 

Buon Viaggio e che  il Signore sia con te. 

Angelo

 

 

 19 Febbraio 2009-03-24 

Il silenzio non è dimenticanza, ma condizioni sfavorevoli e molti problemi sul lavoro… 

Domenica parto per la Turchia sulle orme di san Paolo, una possibilità concreta di conversione. Un aiuto anche a prendere una decisione per la mia vita… 

Ci sarebbe tanto da raccontare ma non vorrei annoiare… 

Sono andata ad Assisi ed è stato un vero “miracolo”.  Conquistata dalla letizia e dall’umiltà di Francesc, desidero iniziare un cammino verso una Sequela totale !!! 

Un abbraccio!!! 

Valery 

Ps: ho visto le news del sito..dimmi che devo fare

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