ST. RICHARD PAMPURI UNIVERSITY – Un sogno e una proposta – Angelo Nocent

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CON-VOCAZIONE

è

PRO-VOCAZIONE

 

 

NOVA SANITAS O.H. 

St. RICHARD PAMPURI University 

Andate…guarite…annunciate…” (Mt 10,5ss) 

Per una cultura integrata dell’ Hospitalitas 

 

”Con queste mie mani”

 

PREMESSA 

Questa CON-VOCAZIONE sul blog che amo definire “St. Richard Pampuri University” è, in definitiva, una PRO-VOCAZIONE.

 

In entrambi i casi, il denominatore comune è la VOCAZIONE, ossia una chiamata divina per… ed allo stesso tempo, un fenomeno umano, nel significato che gli attribuisce il sacerdote psicanalista francese Marc Oraison nel suo libro Vocazione fenomeno umano EDB 1971.

Un discorso talmente rivoluzionario allora, che l’Editore cattolico ha dovuto mettere le mani avanti affidando l’ introduzione di 37 pagine a Tullo Goffi, allora presidente dei teologi moralisti italiani che ha sviluppato alcune considerazioni teologiche sulla vocazione per dimostrare che le tesi dell’Oraison non sono in conflitto con il pensiero biblico e con i documenti conciliari. 

In sintesi: quando un bambino o un adolescente manifesta certe predisposizioni, oppure dichiara che da grande farà questo o quello, si dice normalmente che ha la “vocazione”. Ma spesso poi la vita decide diversamente. Allora,

 

  • E’ posibile fare nella vita quello che si desidera?

  • Si ha i diritto di ritornare indietro quando si è presa una direzione?

 

Secondo lo studio che ne ha fatto M. Oreson, dobbiamo porci questi interrogativi e tutto il problema in termini diversi: la vocazione, tutto sommato, non è quella chiamata indefinita, segreta, religiosa, misteriosa o eccezionale che poi la vita piò o no realizzare. Vi è invece dapprima la presa di coscienza del raòpporto che ognuno di noli ha con il mondo e con gli altri. In seguitgo si valuta e si decide, con e tra gli altri

 - il posto che si vuol occupare

- il lavoro che si vuole svolgere

- la vita sociale, affettiva, politica da seguire.

 

La vocazione è quindi l’esperienza progressiva, dinamica e mutevole, dell’avventura di vivere con gli altri e per loro.

 

Per il cristiano poi, la scelta della propria vita significa anche il compierla entro il disegno divino, che Dio ha ideato e va attuando nel Figlio incarnato: il cristiano, che è inserito nel Cristo integrale, deve discernere tale vocazione attraverso la Chiesa e gli uomini.

 

Perché è soprattutto in una prospettiva comunitaria che la vocazione deve essere aperta e perché solo in tal modo una vocazione individuale si integra con quelle degli altri e acquista un proprio senso.

 

* * *

 Lo storico P. Gabriele Russotto o.h. ha scritto che “l’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio, dato il suo fine specifico di assistere gli infermi, si è dedicato con impegno e interesse, sebbene non esclusivamente, agli studi nel campo delle scienze mediche, e si è avvicinato, specie negli ultimi due secoli, al mondo medico, chirurgico, farmaceutico e infermieristico secondo il livello del progresso naturale e tecnico dei tempi”.

 

Nell’introduzione di un recente volume, “I GRANDI MEDICI FATEBENEFRATELLI NELL’ 800 MILANESE” (ed FBF), è detto che “non è ancora stato pubblicato uno studio completo sui grandi medici chirurghi e farmacisti di Milano e della Provincia LOmbardo-Veneta. Per avvicinarli, per apprezzare gli aspetti eccezionali della loro esistenza nell’Ordine di San Giovanni di Dio, occorre conoscere anche gli ambienti politici, culturali e scientifici in cui è nata e si è svolta la loro attività, spesso segnata dalla problematicità e dall’incertezza dei dei loro tempi. Questo si può fare solo allargando l’area della documentazione e riportando una fondata sintesi sull’evoluzione politico-culturale d’Italia”.

 

Gli autori, Giovanna della Croce o.c.d. e Mauro Zucchelli, precisano inoltre che “non si può comprendere il grande valore delle attività mediche dei Fatebenefratelli considerandole unicamente come espressioni di profonda carità religiosa. Occorre concretizzarle attraverso un’analisi della società nella quiale i religiosi si sono trovati a vivere e a lavorare per il bene dei malati”.

 

Naturalmente nel considerare questo spaccato che prende in considerazione solo una Provincia Religiosa dell’Ordine, va tenuto presente che è solo per l’impossibilità di evidenziare realtà diverse e plurime, espresse nei cinque continenti, ognuna calata nel suo contesto geografico e culturale. Ma è già quanto basta per affermare che, a cinque secoli dalla grande intuizione rivoluzionaria di San Giovanni di Dio, ritenuto a buon diritto il creatore dell’ospedale moderno, ai suoi discepoli non è più permesso vivere di rendita, rispolverando ogni tanto i medaglioni di Fatebenefratrelli illustri. Se è vero che la società è cambiata come non mai, è doveroso quanto meno porsi degli interrogativi su questo passaggio storico radicale che capovolge tante certezze date per acquisite e mette in discussione il modo di sare in questa società a tutti i livelli.

 

Recentemente il Presidente della Regione Lombardia Formigoni in un editoriale sulla sanità ha tracciato in liee sintetiche l’orientamento politico delle Istituzioni: “Più libertà di scelta. Più sicurezza sanitaria”. Ed ancora: “Ripensare la sanità a distanza di trent’anni dall’introduzione del Sistema Sanitario Nazionale significa pensare a un modello culturale nuovo, capace di rispondere alle mutate condizioni di vita che caratterizzano la società contemporanea e che ci impongono di guardare alla spesa sanitaria non più come a un costo da contenere, ma come a un investimento, oltre che per la salute, anche per lo sviluppo del nostro Paese”.

Libertà di scelta, innanzitutto. Poi il principio secondo cui un servizio di natura pubblica può essere garantito anche da un soggetto di diritto privato, oltre che dagli irrinunciabili meccanismi di controllo del sistema.

 

Altri punti forza:

 

  • Separazione tra enti che forniscono (le aziende ospedaliere) ed enti che acquistano (aziende sanitarie locali) le prestazioni sanitarie.

  • Valorizzazione della professionalità degli operatori del settore.

     

E una sfida: “E’ questo il momento di gettare le fondamenta per un nuovo Welfare, realizzando appieno una logica di sussidiarietà che veda il contributo di soggetti responsabilmente attivi e garantisca pari opportunità durante l’intero ciclo di vita a tutti i componenti della società”.

 

Nelle pagine seguenti, ripresi e sviluppati gli argomenti dibattuti in una tavola rotonda. Sotto la foto di una suora d’altri tempi, la didascalia: “Anche nella sanità negli ultimi anni si è assistito a un fenomeno di concentrazione economica. I principali concorrenti del servizio pubblico ora sono i gruppi privati nazionali e le grandi fondazioni”.

 

Sulla destra della foto invece, virgolettato ed a caratteri cubitali il messaggio: “Fino a 10 anni fa, esistevano i centri di cura religiosi. Oggi [maggiormente evidenziato] NON PIU’ ”.

 

L’articolista è Francesco Beretta che riferisce di una tavola rotonda costituita da

 

  • Luigi AMICONE (Direttore e Moderatore)

  • Carlo LUCCHINA (Direttore Generale Sanità Regione Lombardia)

  • Francesco BERETTA (Dir. Gen. A.O. Istituti Clinici di Perfezionamento)

  • Pasquale CANNATELLI (Dir.Gen. A.O. Niguarda)

  • Gabriele PELISSERO (Direttore Scientifico Irccs Policlinico San Matteo)

  • Costantino PASSERINO (Direttore Centrale Fondazione Maugeri).

 

Introduce il direttore di Tempi, Luigi Amicone, che spiega: “Da sempre il nostro giornale è molto attento a temi come l’educazione e la sanità. In genere il tema sanità risente purtroppo di un ritorno di ideologia, per cui il privato sembra “il male”.

 

Mentre leggo, mi si fa presente, visivo, il mendicante di Granada. Nella mente rivedo la figura di San Giovanni di Dio che sta sullo sfondo degli ultimi cinque secoli di storia, con i suoi discepoli sopravissuti a tante intemperie. Quella storia che conosco abbastanza, mi appare sempre più come una bella fiaba grottesca, da non raccontare più neppure ai nipotini perché parla di sofferenze patite e lenite, di frati questuanti, soccorritori di appestati, di feriti sui campi di battaglia, di malati psichici abbandonati ai loro destini. Chi sarà mai il Beato Olallo, di cui in questi giorni si è dovuta occupare perfino la stampa? E’ roba del passato il frate Cubano rimasto da solo sul campo, medicina dei poveri, a condividere lo stipendio d’infermiere, “facendosi tutto a tutti” ?

 

E visivo mi si fa pure il Giussani. L’espressione è quella di una foto che ne ritrae solo lo sguardo. Un Giussani pensoso…A meno che non si tratti di una proiezione della mia mente malata.

Ma riprendiamo la tavola rotonda. Com’è cambiato il settore sanitario? La risposta la fornisce il Direttore Generale degli Istituti Clinici di Perfezionamento, Dott. Francesco BERETTA:

 

“Dieci anni fa la realtà lombarda era diversa. Esisteva il settore pubblico e i privati convenzionati. Questi ultimi si dividevano essenzialmente fra istituzioni religiose, alcune fondazioni pubbliche, altre private e tante altre piccole realtà private”. Poi il cambiamento radicale. Oggi le istituzioni religiose sono quasi del tutto scomparse o svolgono attività marginale perché sono strutture che non riescono gestire al meglio le proprie realtà sia per le dimensioni (piccole) che per mancanza di una vera mentalità e capacità imprenditoriale e manageriale e quindi sono spesso realtà economiche in perdita.

 

Anche le piccole strutture private sono pressocché scomparse, quasi sempre assorbite dai grandi gruppi privati. Restano così il pubblico, alcune grandi Fondazioni, per esempio il San Raffaele e la Fondazione Clinica del Lavoro, la Don Gnocchi e, appunto, i grandi gruppi privati (in Lombardia soprattutto il gruppo Rotelli e Humanitas), che sono in crescita.

 

La sanità privata oggi è anche un grande business coinvolto nel processo della globalizzazione. Questo elemento ha sicuramente modificato la modalità di erogazione e di gestione di queste strutture, ed esige una riflessione. Per esempio, sul fatto che un gruppo privato di livello nazionale non solo compra meglio, ma acquisisce meglio professionisti di elevata qualità nazionale e imposta l’organizzazione delle proprie strutture in modo moderno e con elevate tecnologie. Il sistema lombardo appare come principio buono, tanto che altre regioni lo vogliono copiare. Penso che si possa lavorare su alcuni provvedimenti correttivi della Legge 31, senza però stravolgere la norma. Anzitutto perché la Lombardia è la Regione dove gli ospedali hanno i bilanci migliori e dove le persone si sentono assistite meglio. Un’osservazione, su cui chiedo una riflessione.

 

La realtà pubblica soffre del problema di non poter valorizzare al meglio i professionisti degli ospedali. Ce ne sono molti e bravissimi, ma non possiamo permetterci adeguate retribuzioni, così speso vediamo questi professionisti dover lasciare spesso l’ospedale per svolgere attività nel loro studio privato. D’altronde le varie riforme della sanità non consentono a noi direttori generali di premiare adeguatamente i nostri professionisti più bravi. Ci sono molti vincoli sulle assunzioni di personale, sulle remunerazioni differenziate anche per tutto il personale assistenziale che necessita di un ampio approfondimento”.

 

Nulla di nuovo. Ma è sintomatico.

 

 

E’ un bene che la sanità evolva. Ma…

 

Se simili affermazioni a prima vista fanno rimanere di stucco, è necessario superare l’impatto indigesto ed interrogarsi spietatamente. E non solo in termini economico-finanziari. Bisogna prendere in mano la Parola di Dio e lasciarsi condurre dallo Spirito. Che, se chiederà di fare l’Università o agganciarsi ad altra già esistente, bisognerà farlo senza esitare. Ad una svolta epocale si deve rispondere con una svolta culturale.

 

Epperò non vedo l’ora che questi appunti vengano presi in mano da qualcuno, calpestati, fatti a pezzi, perché considerati talmente superati da farsi prendere dal desiderio di ripensarli in modo superlativo, aprendo nuove dimensioni qui solo abbozzate o non previste.

 

Però vorrei tanto che non si fermasse lì come ho fatto io, ma cedesse alla tentazione di passare dall’attuale Universitas virtuale alla sua piena realizzazione. E’ un auspicio ed un augurio. Vorrebbe dire

 

  • che la PRO-VOCAZIONE non è risultata sterile;

  • che termini come hospitalitas ed umanizzazione, spesso parole logore, abusate, pie aspirazioni del cuore, sarebbero riusciti a sfuggire all’usura del tempo per reincarnarsi con l’ardore iniziale e la competenza e la completezza dei saperi attuali.

 

 

L’idea dell’ Universitas si è imposta partendo da un’altra riflessione derivante da un interrogativo: Perché non fondare la “Sànitas” su una “Economia di Comunione” e di “Solidarietà con i popoli” ?

 

In un baleno mi è apparsa evidente l’esigenza di colmare quella lacuna culturale che verrebbe a crearsi, ove non si disponesse di un’Università di supporto che sappia armonizzare i progetti di ricerca della medicina e della tecnologia moderna con le leggi dell’economia e che sia allo stesso tempo una finestra aperta sul “sapere interdisciplinare” (scienze psicologiche, sociologiche, filosofico-teologiche, arte, immagine, musica, ecc.) come pure una fucina di idee ed intuizioni in continua elaborazione ma sempre a partire dal Vangelo del Regno di Dio.

 

Per l’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio l’adozione di entrambe a supporto dei propri Centri di assistenza e cura esistenti nel mondo, rappresenterebbe una sfida in linea con la sua storia, ribadire una rinnovata passione per l’uomo e contagiare la Sanitas mondiale, talvolta asfittica, per mancanza di un “supplemento d’anima”. Quando si assiste qualcuno provato nella sua persona, vale a dire nella sua complessità che va ben oltre la patologia organica, il livello di eccellenza non può essere misurato superficialmente col metro dell’efficienza clinica e dell’assistenza alberghiera, intesi come atti meccanicistici.

 

E’ impensabile esercitare la missione del curare senza allenarsi nella fatica dello studio, ostinarsi nella ricerca e promuovere la didattica, veicolo per trasmettere il sapere dai medici a tutte le figure presenti nell’organico del luogo di cura con svariate mansioni.

 

Ciò nonostante, alla carta di questi servizi, per quanto eccellente, mancherebbe ancora qualcosa: la garanzia che gli operatori esercitano una missione. Per i credenti è d’ispirazione cristiana, perciò confessionale, e punta alla divinizzazione dell’uomo. Per tutti, all’insegna della libertà, è di alta professionalità, rispettosa dell’etica naturale e dei diritti della persona.

 

Non trovo di meglio per il momento che menzionare una figura che ha fatto da battistrada: il medico PIERLUIGI MICHELI. Aggregato all’Ordine dei Fatebenefratelli, di lui ho avuto modo di scrivere ripetutamente. Sue sono queste considerazioni:

 

La medicina è un’arte, richiede un supplemento d’anima” (Cf P. Micheli f. 108).

La medicina moderna ha raggiunto un grado di tecnologia avanzatissimo, estremamente elevato, ma ha dimenticato in gran parte che possiedono virtù terapeutiche le energie che risiedono nella parola, nell’immagine, nelle arti, nella persona del medico e in noi stessi, in quella forza naturale che gli antichi chiamavano virtus ” (Cf P.Micheli f. 149).

One Response to “ST. RICHARD PAMPURI UNIVERSITY – Un sogno e una proposta – Angelo Nocent”

  1. CON- VOCACIÓN
    es
    PRO- VOCACIÓN
     
     
    NOVA SANITAS O.H.
    St. RICHARD Universidad Pampuri
    ” Vaya … sanado … anunció … ” ( Mt. 10:05 ff )
    Por una cultura integrada de ‘ hospitalitas
     
    “Con estas manos mías ”
     
    INTRODUCCIÓN
    Este con- vocación en el blog que me gusta llamar “St. Universidad Ricardo Pampuri “es , en última instancia , una pro- vocación.
     
    En ambos casos , el denominador común es la vocación , es decir, una llamada divina a … y, al mismo tiempo, un fenómeno humano , en el sentido de que el sacerdote da la psicoanalista francés Marc Oraison en su libro Vocación fenómeno humano EDB 1971 .
    Un discurso tan revolucionario entonces, que la Editorial Católica tuvo que tener en sus manos confiando la “introducción de 37 páginas Tullo Goff , entonces presidente de los teólogos morales italianos que desarrollaron algunas consideraciones teológicas sobre la vocación de demostrar que la tesis dell’Oraison no están en conflicto con el pensamiento bíblico y con los documentos conciliares .
    En resumen : Cuando un niño o adolescente se manifiesta ciertas predisposiciones o declara que grande será hacer esto o aquello , se suele decir que la “vocación ” . Pero entonces la vida se decide a menudo lo contrario. Entonces ,
     
    Possibile E ‘ que hacer en la vida lo que quieres?
    Usted tiene el derecho de regresar cuando se toma una sola dirección ?
     
    De acuerdo con el estudio que ha hecho M. Oreson , debemos hacernos estas preguntas y cualquier problema en otros términos : la vocación , después de todo, no es que la llama secreta indefinida , religioso , la vida misteriosa o excepcionales PIO luego darse cuenta de ello o no. Sin embargo, no es en primer lugar el conocimiento de raòpporto que cada una de las tarifas de flete tiene con el mundo y con los demás. En seguitgo a evaluar y decidir , con y entre otros
     - El lugar que desea ocupar
    - El trabajo que quieres jugar
    - El desarrollo social, emocional , la política a seguir.
     
    Vocación es entonces experimentar progresivo, dinámico y cambiante , la aventura de vivir con los demás y para ellos.
     
    Para el cristiano , por tanto, la elección de su propia vida también significa cumplir dentro del plan divino , que Dios ha diseñado y está implementando en el Hijo encarnado el cristiano, que se inserta en el Cristo total , debe discernir la vocación a través de la Iglesia y de los hombres .
     
    Debido a que es principalmente una perspectiva comunitaria que la vocación debe ser abierta y porque sólo de esta manera una vocación individual se integra con las de los demás y tiene un significado .
     
    ***
     El historiador P. Gabriele Russotto O.H. escribió que ” la Orden Hospitalaria de San Juan de Dios , por su propósito específico de ayudar a los enfermos , se dedicó con empeño e interés , aunque no exclusivamente, a los estudios en el campo de las ciencias médicas , y se acercó , especialmente en los últimos dos siglos , la enfermería médica , quirúrgica , farmacéutica y del mundo, según el nivel del progreso natural y técnica de los tiempos ” .
     
    En la introducción a un libro reciente , ” LA GRANDE EN MEDICAL Fatebenefratelli ’800 Milanese ” (y FBF ) , se dice que ” aún no se ha publicado un estudio exhaustivo sobre los grandes cirujanos y farmacéuticos de la provincia de Milán y Lombardía y Veneto. Para acercarse a ellos , para apreciar los aspectos sobresalientes de su existencia en la Orden de San Juan de Dios , debe conocer también la situación política, cultural y científica en la que nació y tomó sus negocios , a menudo marcada por la incertidumbre y la problemática de su tiempo . Esto sólo se puede hacer mediante la ampliación del ámbito de la documentación y presentación de informes una síntesis basada evolución política y cultural de Italia . ”
     
    Los autores, Joan Cruz o.c.d. y Mauro Zucchelli , también afirman que “no se puede entender el gran valor de las actividades médicas de los Hermanos Hospitalarios considerándolos sólo como una expresión de la caridad religiosa profunda . Hay que ponerlas en práctica a través de un análisis de la sociedad en la quiale los hombres encontraron a vivir y trabajar por el bien de los enfermos ” .
     
    Por supuesto , en la consideración de esta división que tiene en cuenta sólo la provincia de orden religiosa , hay que recordar que es sólo a causa de la incapacidad para resaltar las diferentes realidades y múltiples , expresados ​​en los cinco continentes , cada uno cayó en su contexto geográfico y cultural. Pero ya es suficiente decir que , cinco siglos después de la gran visión revolucionaria de San Juan de Dios , con razón, considerado el creador del moderno hospital , a sus discípulos ya no pueden vivir de los intereses , quitar el polvo de vez en medallones Fatebenefratrelli ilustre . Si bien es cierto que la sociedad ha cambiado como nunca antes, por lo menos debemos plantearnos algunas preguntas acerca de este cambio histórico radical que invierte muchas certezas fechas para adquirir y pone en tela de juicio la forma en sare en esta sociedad a todos los niveles .
     
    Recientemente, el Presidente de la Región de Lombardía Formigoni en un editorial sobre el cuidado de la salud tiene liee pista sintética en la orientación política de las instituciones : ” La mayor libertad de elección. Más seguridad sanitaria ” . Y de nuevo : “Repensando la salud después de treinta años desde la introducción del Sistema Nacional de Salud significa pensar en un nuevo modelo cultural , capaz de responder a las condiciones cambiantes de la vida que caracterizan a la sociedad actual y que nos obligan a mirar a los gastos de salud no como un coste a contener , sino como una inversión , así como para la salud, también para el desarrollo de nuestro país ” .
    La libertad de elección , en primer lugar . A continuación, el principio de que un carácter de servicio público también puede ser garantizada por una entidad de derecho privado , así como los mecanismos de control esenciales del sistema .
     
    Otros puntos fuertes :
     
    La separación entre las entidades que proporcionan ( los hospitales ) y entidades que compra (salud local) beneficios para la salud .
    Mejora de la profesionalidad de la industria.
     
    Y un desafío : “Es s el tiempo de sentar las bases para un nuevo bienestar , la plena realización de la lógica de la subsidiariedad, que ver la contribución de los sujetos activos de manera responsable y con igualdad de oportunidades durante todo el ciclo de vida de todos los miembros de la sociedad ” .
     
    En las páginas siguientes , que se incorpora y desarrollado los temas tratados en la mesa redonda . En la imagen de una monja del pasado, la leyenda: “Incluso en el cuidado de la salud en los últimos años hemos sido testigos de un fenómeno de la concentración económica . Los principales competidores de la administración pública son ahora grupos privados y las grandes fundaciones nacionales ” .
     
    A la derecha de la imagen en su lugar, y las comillas en letras rojas el mensaje : ” Hasta hace 10 años, no había centros de atención religiosos. Hoy [más evidente] YA NO ‘ ” .
     
    El escritor Francesco Beretta informa que una mesa redonda consiste en
     
    Luigi Amicone (Director y moderador )
    Carlo Lucchina (Director General de Salud de la Región de Lombardía )
    Francesco Beretta (Gen. Dir AO Clínica Institutos de Perfeccionamiento)
    Pasquale Cannatelli ( Dir.Gen . O.A. Niguarda )
    Gabriele Pelissero ( Director Científico IRCCS Policlinico San Matteo )
    Constantino Passerino (Fundación Centro Gestor Maugeri ) .
     
    Introducido por el director del Times Luigi Amicone , quien explica : “Desde el principio , nuestro periódico es muy atento a cuestiones como la educación y la salud. Normalmente, el tema de la salud sufre , por desgracia , un retorno de la ideología , por lo que parece lo privado “mal” .
     
    Mientras leo , hago esto , visualmente, el mendigo de Granada. En mi mente veo la figura de San Juan de Dios que está en el fondo de los últimos cinco siglos de historia, con sus discípulos sobrevivido tantos elementos . Esa historia me conozco lo suficiente , me sale más y más como un cuento grotesco , por no decir a sus nietos aún más porque habla de los sufrimientos padecidos y la tranquilizó , de frailes mendicantes , los equipos de rescate de víctimas de la peste , heridos en el campo de batalla, los enfermos mentales abandonados sus destinos. ¿Quién podrá Santísimo Olallo , que en estos días ha tenido que ocupar incluso la prensa ? Y ‘cosas más allá del fraile cubana quedó solo en el campo , la medicina para los pobres, para compartir el salario de las enfermeras, ” he hecho todo a todos” ?
     
    Y visualmente me va bien Giussani . La expresión es el de una imagen que representa sólo el aspecto . A Giussani pensativa … A menos que sea una proyección de la mente retorcida .
    Pero volvamos a la mesa redonda. ¿Cómo tiene la industria del cuidado de la salud ? La respuesta es dada por el Director General de la mejoría clínica Institutos , Dr. Francesco Beretta :
     
    “Hace diez años la realidad Lombard era diferente. Allí estaba el sector público y los acuerdos privados. Estos últimos son esencialmente dividido entre las instituciones religiosas, algunas fundaciones públicas , otras privadas y muchos otros pequeños privados ” . Entonces el cambio radical. Hoy en día las instituciones religiosas son casi totalmente desaparecido o jugar actividad marginal , ya que son estructuras que no pueden manejar mejor su propia realidad en términos de tamaño ( pequeño) y por falta de una mentalidad real y la capacidad empresarial y de gestión , por lo que son realidades a menudo económicos con pérdidas.
     
    Incluso las pequeñas estructuras privadas son casi desaparecido, casi siempre absorbido por los grandes grupos privados. Esto deja a la audiencia , algunas grandes fundaciones, como el Hospital San Raffaele y la Fundación del Trabajo, el Don Gnocchi y, por supuesto , los grandes grupos privados (sobre todo en Lombardía y el grupo Rotelli Humanitas ), que están creciendo .
     
    La sanidad privada hoy es también un gran negocio que participan en el proceso de globalización . Este elemento ha cambiado definitivamente la forma de prestación y gestión de estas instalaciones , y requiere reflexión. Por ejemplo, el hecho de que un grupo de nivel nacional privado no sólo comprar mejor, pero lo mejor de los profesionales nacionales de alta calidad y se establece la organización de sus estructuras en un moderno y de alta tecnología . El sistema de Lombard parece ser buen principio para que otras regiones que quieren copiar. Creo que se puede trabajar en algunas de las medidas correctoras de la Ley 31 , pero sin distorsionar la norma. En primer lugar, porque de Lombardía es la región en la que los hospitales tienen mejor los presupuestos y donde la gente se sienta mejor asistidos . Una observación , lo que le pido una reflexión.
     
    La esfera pública adolece del problema de no ser capaz de hacer los mejores profesionales en los hospitales. Hay muchos y muy buenos, pero no pueden permitirse salarios adecuados , por lo que pasaron vemos a estos profesionales a menudo tienen que salir del hospital para llevar a cabo actividades en su práctica privada . Además de los diversos reforma de salud no nos permite recompensar adecuadamente a los CEOs de los profesionales más talentosos . Hay muchas limitaciones en la contratación , la remuneración diferenciados también por todos los cuidadores que necesitan un amplio conocimiento ” .
     
    Nada nuevo. Pero es sintomático .
     
     
    It ‘ s bueno que el cuidado de la salud evolucione. Pero …
     
    Si tal afirmación , a primera vista que permanezca mudo, es necesario superar el impacto indigesta y despiadadamente interrogatorio. Y no sólo en términos financieros. Tenemos que echar mano de la Palabra de Dios y ser guiados por el Espíritu . Eso si nos lo pide o participar de la Universidad con otra que ya existe , hay que hacerlo sin dudarlo. Un momento clave se debe responder con un cambio cultural.
     
    Epper no esperan que estas notas se toman en la mano de alguien , pisoteado , roto en pedazos, porque se consideran tan superado por el deseo de repensar quedar atrapado en una manera superlativa , la apertura de nuevas dimensiones aquí sólo esbozado o no previstos .
     
    Pero me gustaría que no se detuvo allí, ya lo hice, pero sucumbió a la tentación de pasar de la Universitas virtuales para su plena realización . Lo ‘ una esperanza y un deseo. significaría

    - que la provocación no era estéril ;
    - que términos como hospitalitas y humanización , palabras a menudo usados ​​, abusados, piadosas aspiraciones del corazón , sería capaz de escapar de los estragos del tiempo para reencarnar con el ardor inicial y la competencia e integridad de los conocimientos actuales.
     
     
    La idea de ” Universitas ha impuesto a partir de otra reflexión derivada de una pregunta: ¿ Por qué no establecer el ” Sanitas ” en una ” economía de comunión ” y” Solidaridad con los pueblos “?
     
    En un instante me convertí evidente la necesidad de salvar la brecha cultural que se produciría , si no estar disponibles para apoyar una universidad que sabe armonizar proyectos de investigación en la medicina y la tecnología moderna con las leyes de la economía y que es a la vez una ventana abierta sobre el “conocimiento interdisciplinario ” ( la ciencia psicológica , sociológica , filosófica y teológica , arte, imagen , música, etc . ), así como una fuente de ideas y puntos de vista en el trabajo en curso, pero siempre se basa en el Evangelio de Reino de Dios
     
    Para la Orden Hospitalaria de San Juan de Dios de la aprobación de ambos para apoyar sus centros de atención y tratamiento que existen en el mundo , sería un reto acorde con su historia , hacen hincapié en una pasión renovada para las personas e infectar a los Sanitas mundo, a veces ahogando por falta de un “suplemento de alma”. Cuando vemos a alguien trató en su propia persona , es decir, en su complejidad , que va mucho más allá de la patología orgánica , el nivel de excelencia no se puede medir por el rasero de la eficacia clínica de manera superficial y hoteles asistencia , entendida como un acto mecánico .
     
    Lo ‘ imposible el ejercicio de la misión de curar sin formación en el estudio de fatiga , persisten en la promoción de la investigación y la enseñanza, un vehículo para la transmisión de los conocimientos de los médicos en todas las figuras presentará plan del lugar de tratamiento con diversas tareas.
     
    Sin embargo, el papel de estos servicios, por excelente , todavía falta algo : la garantía de que los operadores ejerzan una misión. Para los creyentes , es de inspiración cristiana , de modo confesional , y apunta a la divinización del hombre. Para todos, en nombre de la libertad , es muy profesional , respetuosa de la ética natural y los derechos de la persona.
     
    No puedo encontrar nada mejor en el momento en que usted menciona una cifra que ha estado liderando el camino : el médico PIERLUIGI MICHELI . Agregados a la Orden de los Hermanos Hospitalarios , que lo que tengo que escribir repetidamente. Suyas son las siguientes consideraciones:
     
    “La medicina es un arte, que requiere un suplemento de alma” ( cf. P. Micheli . F 108 ) .
    ” La medicina moderna ha alcanzado un grado de tecnología muy avanzada , muy alto, pero se ha olvidado de la mayoría de los cuales poseen energías terapéuticas que residen palabra , imagen , en las artes, en la persona del médico y en nosotros mismos , en la que fuerza natural que los antiguos llamaban virtus ” ( . Cf P.Micheli f 149 ) .

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