03 – PADRE NOSTRO – LA PREGHIERA DEL CRISTIANO E DELLA COMUNITA’ – Luca Beato o.h.

III 

LA PREGHIERA DEL CRISTIANO E DELLA COMUNITA’

  

I due estremismi della nostra epoca storica sono:

- La secolarizzazione, che porta a vivere come se Dio non esistesse, che non sente il bisogno di pregare Dio. Secondo loro, quelli che pregano, considerano Dio come un tappa-buchi, invocato solo nel bisogno, quando l’uomo non ce la fa a risolvere i problemi da solo.

- Il fideismo, che porta certa gente, specialmente quella ansiosa, a ricorrere alla magia ( intesa nella accezione più vasta del termine: maghi, streghe, chiromanti, cartomanti, ecc. ) per la soluzione dei problemi della vita: amore, lavoro, successo, difesa contro le fatture, il malocchio, ecc.

1. Natura e significato della preghiera

  • La preghiera del cristiano si fonda sul rapporto uomo-Dio e Dio-uomo.

  • Non il Dio dei filosofi, il Dio lontano, che non si occupa dell’uomo.

  • Ma il Dio della Rivelazione, il Dio vicino all’uomo, il Dio di Gesù Cristo:

  • Dio si rivela pienamente in Gesù Cristo. Infatti, l’autorivelazione di Dio si compie nella storia e culmina nell’Incarnazione.

  • Rivelandosi nella storia Dio intende salvare l’uomo, realizzare il suo Regno, attuare la sua volontà salvifica che abbraccia tutta l’umanità.

 

1.1 – Alle radici della preghiera cristiana: l’iniziativa di Dio Trinità

- La storia della salvezza comincia con la creazione. La gloria di Dio che si dispiega nella creazione, diventa preghiera in senso vero e proprio, allorchè l’uomo se ne fa interprete.

- Si realizza gradualmente per mezzo delle alleanze di Dio con il suo popolo. E sono i profeti a mettere in risalto l’azione di Dio nella storia del popolo ebreo.

- Arriva a compimento con Gesù Cristo, mediatore della nuova ed eterna alleanza di Dio con tutta l’umanità.

- L’effusione dello Spirito Santo trasforma i credenti in Cristo in uomini nuovi che, uniti dalla fede e dall’amore, formano il nuovo popolo di Dio, la Chiesa.

a) preghiera di contemplazione e di ascolto

b) preghiera come risposta di fede e di impegno di vita

c) preghiera come espressione del rapporto filiale con Dio

1.2 – Il “luogo” della preghiera cristiana: la storia

Con l’Incarnazione Dio entra personalmente nella storia dell’umanità:

a) non dobbiamo rifiutare la storia: vicende personali, di gioia o di sofferenza, situazioni sociali, relazioni familiari e ambientali, ecc.

b) Dio guida la storia umana e la trasforma in storia di salvezza. Il senso della storia è metastorico, perchè Dio è trascendente. Perciò la preghiera cristiana ha sempre una dimensione contemplativa.

1.3 – L’incontro con Dio: dialogo personale e comunitario

- Il desiderio di vedere Dio e di incontrarsi con Lui porta l’uomo a pregare e la preghiera dà nuovo impulso al desiderio di vedere Dio. Preghiera personale.

- Quel che Dio ha fatto per me l’ha fatto per tutti. Preghiera comunitaria. La sua forma più alta è quella Liturgica ( ma qui non la prendiamo in considerazione ) .

Preghiera personale e comunitaria sono complementari.

Novità postconciliare: l’ufficio divino ai laici.

2 – Interrogativi di sempre

2.1 – Perchè pregare

Pregare è una esigenza, un riconoscere che Dio merita di essere pregato. Il pregare è gratuito, come l’amore, basta a se stesso. Chi prega è contento anche solo per il fatto di potersi esprimere, di parlare a Dio.

La preghiera può essere:

- di lode

- di ringraziamento

- di richiesta di perdono

- di invocazione di aiuto

2.2 – Come pregare

a) Atteggiamenti interiori

- La coscienza di essere figli di Dio

- L’interiorità

- La perseveranza

b) Ostacoli alla preghiera

- crisi della paternità:

- Dio Padre – padrone = paura di Dio

- Dio Padre – papà = infantilismo ( pretesa che Dio soddisfi i nostri capricci ).

Noi siamo figli di Dio nel Figlio suo Gesù Cristo nostro fratello.

- Il peccato. Esso è il consapevole rifiuto di Dio, mentre la preghiera è il consapevole riconoscimento di Dio

- La cultura dell’effimero.

- Il sentimentalismo.

2.3 – Quando pregare

- Pregare sempre: come atteggiamento di fondo.

- Tempi più opportuni:

- mattino: richiama il senso della giornata e della vita (e della risurrezione) come dono di Dio.

- sera: richiama il tramonto della vita, la responsabilità, il giudizio di Dio.

Consiglio per tutti i cristiani: la recita quotidiana delle LODI e del VESPRO.

Consiglio per i Religiosi: curare bene la preghiera personale, onde garantire il nostro coinvolgimento personale nella preghiera comunitaria ( contro l’esteriorismo, il formalismo ).

Conclusione

Quanto è stato detto sopra è praticamente un commento alla preghiera insegnataci da Gesù: “ Padre nostro”…

( Dante Lanfranchi, “La preghiera del cristiano e della comunità”, in CORSO DI MORALE di Tullo Goffi e Giannino Piana, vol. V – LITURGIA – ed. QUERINIANA, Brescia,1986 pagg. 451- 482 ).

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