PADRE LEONE HABERSTROH S.V.D – Profilo spirituale di una grande guida illuminata – D. Pietro Brazzale
Posted on ottobre 24th, 2009 by Angelo
Posted on Luglio 16th, 2009 di Angelo |
Cinquant’anni fa, nel 1959…
E in questo anno che Padre Leone viene trasferito a Padova. E’ ospite, con la comunità dei Padri Verbiti, in via San Massimo, presso i Padri Conventuali (in attesa della costruzione del nuovo collegio di via Forcellini, N. 172 che sarà prono nel 1961.
Di lui il Superiore Provinciale della Provincia Italiana, P. Francesco Sarego SVD, il 3 dicembre 1995, nel presentare il “PROFILO SPIRITUALE DI UNA GUIDA ILLUMINATA”, di D. Pietro Brazzale, così scriveva da Bolzano:
“La persona di P. Leone Habertroh
è ancora ricordata da molte persone specialmente a Padova, dove egli ha operato per oltre 25 anni.
Questo lavoro di DON Pietro Brazzale, Preside del Seminario Minore di Padova, vuole offrire una prima panoramica della personalità di P. Leone, come confessore, guida e come persona attenta ai movimenti dello Spirito..
Confidiamo che il progetto completo, di cui il presente “profilo” è solo una parte di una vera biografia, possa essere portato a termine al più presto.
Questo libro viene presentato nella ricorrenza del decimo anniversario della morte di P. LeoneL’augurio è che quanti lo hanno conosciuto possano incontrare di nuovo la sua persona, attraverso queste righe e per quanti leggendole lo incontreranno pewr la prima volta, di essere incoraggiati a scoprire la presenza di Dio, resa palese tra gli uomini attraverso quanti, come P. Leone, hanno cercato Lui e dedicato la loro vita nell’aiutare i fratelli a fare ugualmente.”
PREGHIERA
per la sua glorificazione
O Dio che in modo eminente
hai concesso al Tuo Servo P. Leone Haberstroh
di vivere le virtù della mitezza, dell’umiltù e della carità
e il dono di dare pace a molti cuori,
concedi a noi di seguire il suo esempio
e per sua intercessione
donaci le grazie di cui abbiamo bisogno.
A gloria della SS. Trinità
e per la glorificazione del Tuo Servo.
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Padre LEONE HABERSTROH:“amare, ecco la mia vita di cristiano”.
L’8 gennaio 2006, nella circostanza del 20° anniversario della morte di padre Leone Haberstroh, sacerdote missionario verbita – nato a Mariazell (Germania) il 24 giugno 1905 -, alcuni
“amici” della serva di Dio Maria Bolognesi si sono recati a Padova per partecipare alla S. Messa, celebrata nella Chiesa del “Santo Spirito” non solo per fare memoria di questo sacerdote santo ed illuminato, ma anche e soprattutto per ringraziare il Signore di averci donato la gioia di un incontro con una guida spirituale che ha accompagnato, con la preghiera e con
il consiglio, la nostra Associazione fin dal suo “nascere”.
Infatti, nell’immaginetta con preghiera per la sua glorificazione, contenente brevi cenni biografici, si legge che Padre Leone, nel corso della sua vita “si distinse per le sue doti di penetrazione spirituale e di guida sicura ed illuminata e per le grandi virtù che dimostrò nella sua intensa vita interiore e nel più generoso servizio al prossimo”.
Desiderando consegnare ai lettori di Finestre Aperte alcuni pensieri tolti dai suoi scritti, ci soffermiamo con tenerezza su quello in cui è riportata la seguente espressione “hai voluto chiamarmi a collaborare con te”: va da sé che il concetto di “chiamata” si innesta in modo meraviglioso sull’intera esistenza di Maria Bolognesi, di cui abbiamo fatto memoria in tante altre pagine del Periodico.
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“Voglio essere cosciente della mia missione:con te, Gesù, in Te, devo redimere il mondo,nella misura in cui prego, opero e soffro per amore.
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Unito a Te nella carità,ma solidale col mondo, devo e voglio cooperare alla redenzione, e sempre coopero alla redenzione, se in me vive la carità di Dio, se io compio con amore la volontà del Padre, a Tuo esempio, Gesù, là dove Egli mi ha messo, ed accetto ciò che mi capita di duro, di penoso, di mortificante.
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Quale grande missione! L’accetto e Ti benedico, chè hai voluto chiamarmi a collaborare con Te.
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Amare, ecco la mia vita di cristiano. Amare così da assumere nel mio spirito l’angoscia e il dolore di tutti”.
Croce ed Eucaristia
Posted on Luglio 28th, 2009 di silvia
Con gioia ho incontrato P.Leo H. anche qui.
Avrei volentieri scritto nello spazio a lui dedicato. Non sapendo se possibile, propongo qui, una sua “testimonianza” a me moltocara e preziosa. E’ parte di una sua lettera a me indirizzata a suo tempo: ne ha copia don Brazzale, perciò credo di non mancare di discrezione ma solo di rendere onore aDio e a P.Leo.
Questa lettera rispecchia senza esaurirlo, il suo pensiero eucaristico.
Carissima sorella,
……………………..ora provi la tua totale impotenza. E fa bene sperimentarla così profondamente. Accetta questa prova.
Ma poi ti ricordi che accanto a te sta Uno, pronto ad aiutarti: il divin Liberatore. Tutti i giorni noi diciamo assieme a Gesù: ” Prendete, mangiate, questo è il mio corpo,…questo è il mio sangue.”
E noi, cosa offriamo noi, insieme con Gesù, nella Messa? E appena usciti dalla Messa, ci diamo da fare per realizzare ciò che abbiamo detto, che realmente ci sforziamo, con tutti i nostri limiti, di offrire al nostro ambiente, il nostro “corpo” cioè il tempo, le energie,l’attenzione, in una parola la vita?
Gesù, dopo aver pronunciato quelle parole, poche ore dopo, diede veramente il suo corpo e il suo sangue sulla croce.
Diversamente, tutto resta parola vuota, anzi menzogna. Bisogna dunque che, dopo aver detto ai fratelli: ” Prendete, mangiate” , noi ci lasciamo veramente “mangiare” e ci lasciamo mangiare soprattutto da chi non lo fa con tutta la delicatezza ed il garbo che ci aspetteremmo.
Ognuno di noi ha attorno a sè dei denti acuminatiche lo macinano: sono critiche, contrasti, opposizioni nascoste e palesi, divergenze di vedute con chi ci sta attorno, diversità di carattere.Dovremmo essere perfino grati a quei fratelli o familiari che ci aiutano in questo modo; essi ci sono infinitamente più utili che non coloro che ci approvano e ci lusingano.
Proviamo a immaginare che cosa succederebbe se celebrassimo con questa partecipazione personale la Messa. Prendete…mangiate…Una madre di famiglia celebra così la Messa e poi va a casa e comincia la sua giornata fatta di mille piccole cose, apparentemente è cosa da niente quello che fa , ma è una Eucaristia insieme con Gesù.
Grazie all’Eucaristia, non ci sono più vite, azioni “inutili”. Tutto serve per lo scopo più sublime che ci sia: per essere un sacrificio vivente, un’Eucaristia insieme con Gesù.
Se vedi la tua penosa situazione in questo senso, tutto diventa sopportabile.
Non cesso di pregare per te in questo senso. Augurandoti ogni bene e grazia, benedico te e i tuoi cari e ti saluto con fraterno affetto.
di P.Leone Habestroh Padova,16 Agosto 80 – Lettera a M. Silvia
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