03 – PADRE NOSTRO – LA PREGHIERA DEL CRISTIANO E DELLA COMUNITA’ – Luca Beato o.h.
Posted on gennaio 20th, 2010 by Angelo
III
LA PREGHIERA DEL CRISTIANO E DELLA COMUNITA’
I due estremismi della nostra epoca storica sono:
- La secolarizzazione, che porta a vivere come se Dio non esistesse, che non sente il bisogno di pregare Dio. Secondo loro, quelli che pregano, considerano Dio come un tappa-buchi, invocato solo nel bisogno, quando l’uomo non ce la fa a risolvere i problemi da solo.
- Il fideismo, che porta certa gente, specialmente quella ansiosa, a ricorrere alla magia ( intesa nella accezione più vasta del termine: maghi, streghe, chiromanti, cartomanti, ecc. ) per la soluzione dei problemi della vita: amore, lavoro, successo, difesa contro le fatture, il malocchio, ecc.
1. Natura e significato della preghiera
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La preghiera del cristiano si fonda sul rapporto uomo-Dio e Dio-uomo.
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Non il Dio dei filosofi, il Dio lontano, che non si occupa dell’uomo.
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Ma il Dio della Rivelazione, il Dio vicino all’uomo, il Dio di Gesù Cristo:
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Dio si rivela pienamente in Gesù Cristo. Infatti, l’autorivelazione di Dio si compie nella storia e culmina nell’Incarnazione.
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Rivelandosi nella storia Dio intende salvare l’uomo, realizzare il suo Regno, attuare la sua volontà salvifica che abbraccia tutta l’umanità.
1.1 – Alle radici della preghiera cristiana: l’iniziativa di Dio Trinità
- La storia della salvezza comincia con la creazione. La gloria di Dio che si dispiega nella creazione, diventa preghiera in senso vero e proprio, allorchè l’uomo se ne fa interprete.
- Si realizza gradualmente per mezzo delle alleanze di Dio con il suo popolo. E sono i profeti a mettere in risalto l’azione di Dio nella storia del popolo ebreo.
- Arriva a compimento con Gesù Cristo, mediatore della nuova ed eterna alleanza di Dio con tutta l’umanità.
- L’effusione dello Spirito Santo trasforma i credenti in Cristo in uomini nuovi che, uniti dalla fede e dall’amore, formano il nuovo popolo di Dio, la Chiesa.
a) preghiera di contemplazione e di ascolto
b) preghiera come risposta di fede e di impegno di vita
c) preghiera come espressione del rapporto filiale con Dio
1.2 – Il “luogo” della preghiera cristiana: la storia
Con l’Incarnazione Dio entra personalmente nella storia dell’umanità:
a) non dobbiamo rifiutare la storia: vicende personali, di gioia o di sofferenza, situazioni sociali, relazioni familiari e ambientali, ecc.
b) Dio guida la storia umana e la trasforma in storia di salvezza. Il senso della storia è metastorico, perchè Dio è trascendente. Perciò la preghiera cristiana ha sempre una dimensione contemplativa.
1.3 – L’incontro con Dio: dialogo personale e comunitario
- Il desiderio di vedere Dio e di incontrarsi con Lui porta l’uomo a pregare e la preghiera dà nuovo impulso al desiderio di vedere Dio. Preghiera personale.
- Quel che Dio ha fatto per me l’ha fatto per tutti. Preghiera comunitaria. La sua forma più alta è quella Liturgica ( ma qui non la prendiamo in considerazione ) .
Preghiera personale e comunitaria sono complementari.
Novità postconciliare: l’ufficio divino ai laici.
2 – Interrogativi di sempre
2.1 – Perchè pregare
Pregare è una esigenza, un riconoscere che Dio merita di essere pregato. Il pregare è gratuito, come l’amore, basta a se stesso. Chi prega è contento anche solo per il fatto di potersi esprimere, di parlare a Dio.
La preghiera può essere:
- di lode
- di ringraziamento
- di richiesta di perdono
- di invocazione di aiuto
2.2 – Come pregare
a) Atteggiamenti interiori
- La coscienza di essere figli di Dio
- L’interiorità
- La perseveranza
b) Ostacoli alla preghiera
- crisi della paternità:
- Dio Padre – padrone = paura di Dio
- Dio Padre – papà = infantilismo ( pretesa che Dio soddisfi i nostri capricci ).
Noi siamo figli di Dio nel Figlio suo Gesù Cristo nostro fratello.
- Il peccato. Esso è il consapevole rifiuto di Dio, mentre la preghiera è il consapevole riconoscimento di Dio
- La cultura dell’effimero.
- Il sentimentalismo.
2.3 – Quando pregare
- Pregare sempre: come atteggiamento di fondo.
- Tempi più opportuni:
- mattino: richiama il senso della giornata e della vita (e della risurrezione) come dono di Dio.
- sera: richiama il tramonto della vita, la responsabilità, il giudizio di Dio.
Consiglio per tutti i cristiani: la recita quotidiana delle LODI e del VESPRO.
Consiglio per i Religiosi: curare bene la preghiera personale, onde garantire il nostro coinvolgimento personale nella preghiera comunitaria ( contro l’esteriorismo, il formalismo ).
Conclusione
Quanto è stato detto sopra è praticamente un commento alla preghiera insegnataci da Gesù: “ Padre nostro”…
( Dante Lanfranchi, “La preghiera del cristiano e della comunità”, in CORSO DI MORALE di Tullo Goffi e Giannino Piana, vol. V – LITURGIA – ed. QUERINIANA, Brescia,1986 pagg. 451- 482 ).
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