SAN RICCARDO PAMPURI – ITINERARIO SPIRITUALE ED EPISTOLARE LETTO CON GLI OCCHI DEL CARD. CARLO MARIA MARTINI – Angelo Nocent

SAN RICCARDO PAMPURI – ITINERARIO SPIRITUALE ED EPISTOLARE LETTO CON GLI OCCHI DEL CARD. CARLO MARIA MARTINI

 

Angelo Nocent

PREMESSA

Il Dr. Erminio Pampuri, da poco novizio dei Fatebenefratelli nel Convento-Ospedale di Brescia Sant’ Orsola, col nome di Fra Riccardo, così scriveva l’8 dicembre 1927 al nipote Giovanni che gli comunicava di sentirsi chiamato dal Signore a servirLo nel Sacerdozio:

Quale grande grazia! Essere scelto fra tanti e tanti ad essere sale della terra, luce del mondo, amico intimo di Dio e poter far discendere Gesù stesso sugli altari e la sua grazia, il suo perdono, la sua pace sulle anime,disporre con pieni poteri del tesoro divino dei meriti di N. S. Gesù Cristo, della sua SS. Passione e morte!”.

Riccardo appartiene alla numerosa schiera di coloro che hanno appreso la lezione evangelica delle parabole e di questa in particolare:

  • Voi siete il sale della terra,
  • voi siete la luce del mondo,
  • la vostra luce risplenda,
  • vedano le vostre opere buone”( Mt 5,13-16)

.

Anch’ egli si è sentito interpellato direttamente dalle parole del Maestro, pronunciate dopo le Beatitudini.

Il sale della terra, la speranza del mondo, sono coloro che permettono alla terra di non inaridire, di non marcire, perché il coraggio che hanno nel proclamare la fede salva l’umanità.

Riccardo si è posto in una condizione di società alternativa, di persone che di fronte alla società che privilegia il successo, l’effimero, il provvisorio, il denaro, il godimento, la potenza, la vendetta, il conflitto, la guerra. Egli sceglie la pace, il perdono, la misericordia, la gratuità, lo spirito di sacrificio.

Egli ha scelto di vivere le beatitudini ed ha fatto pienamente sue le quattro affermazioni di Gesù e la sua esortazione.

Si tratta di “affermazioni metaforiche, simboliche, non facili da interpretare” , spiega il Card. Martini.

Ogni simbolo viene svolto in maniera sintatticamente diversa:

La prima metafora è la più elaborata: “Voi siete il sale della terra” (affermazione in positivo), .”ma se il sale perdesse il sapore, con cosa lo si potrà rendere salato?” (la stessa cosa è detta in negativo).

  • Segue una conclusione che mostra gli effetti disastrosi del sale scipito: “A null’ altro serve che a essere gettato via e calpestato dagli uomini”.
  • Gesù quindi dice: o siete discepoli autentici o siete zero, o siete da buttar via, da disprezzare, siete degli infelici, degli spostati; voi siete il sale della terra, ma se di fatto non lo siete, non siete nulla.”
  • Non solo, poiché il quadro di pensiero che sta dietro sembra essere sapienziale ed il sale era immagine della sapienza, una volta diventato insipido, raffigurava una persona diventata stolta e insipiente

La seconda affermazione è un’altra metafora, appena accennata, anch’essa straordinaria: “Voi siete la luce del mondo”. È sorprendente, o Signore, []commenta il cardinale] che tu ci chiami luce, perché tu stesso sei la luce, come hai detto: “Io sono la luce del mondo”; tu non hai paura di dire a ciascuno di noi che siamo luce del mondo se viviamo le beatitudini evangeliche!

La terza affermazione cambia completamente. Usa l’immagine della città, esprimendola innegativo: “Non può restare nascosta una città collocata sopra un monte”. A dire: se siete discepoli, siete visti e giudicati da tutti, non potete nascondervi, tirarvi indietro; se accettate la via del discepolato, avete una responsabilità pubblica che nessuno vi può togliere.

L’ultimo paragone è un po’ simile alla metafora della luce. Mentre però, “la luce del mondo” faceva pensare piuttosto al sole, alla luce della creazione iniziale, qui si parla più modestamente di lucerna. Sappiamo che anche una lucerna piccola illumina un luogo buio. Gesù la descrive con un paradosso: “Non si accende una lucerna per metterla sotto il moggio”, sotto quel secchio, più o meno grande, che è una misura per contenere il grano.

Certo è ridicolo coprire una lucerna con un secchio, però noi facciamo di queste cose ridicole quando non viviamo secondo il vangelo pur chiamandoci cristiani. Una lucerna va messa sopra il lucerniere, perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa.. Notate l’apertura cattolica, universale: a tutti quelli che sono nella casa, credenti e non, discepoli e non, vicini e lontani. Voi siete luce per tutti. Siete luce del mondo, non dei buoni, dei cristiani, di quelli che ci stanno, ma del mondo intero, siete il sale della terra, della terra che produce il cento per uno e di quella arida, disperata, affamata. Voi siete per tutti.

Gesù, dopo aver sottolineato la responsabilità del cristiano che accetta di essere discepolo, conclude con una esortazione, che riguarda in particolare la metafora della luce; ovviamente riprende anche il tema del sale e della città. “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini”. Può sembrare una contraddizione per chi conosce bene il Discorso della montagna, là dove dice: “Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini; quando preghi, chiudi la porta della tua stanza; quando fai l’elemosina, non suonare la tromba”.

C’è dunque un’apparente contraddizione fra le due esortazioni, ma noi comprendiamo bene che cosa significano l’una e l’altra. Gesù vuole che compiamo il bene per se stesso, senza cercare gratificazioni, soddisfazioni, compensi. Tuttavia il bene non può non riverberarsi intorno. Abbiamo la responsabilità di fare il bene per amore, e non per essere visti: “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei Cieli”.

Spiega il Cardinale che “Sono tre momenti progressivi e potremmo paragonarli al frutto di un albero. Il frutto è bello quando è maturo sull’albero; è bello quando viene mangiato; è bello e buono quando nutre interiormente e lascia soddisfatti.

  • Voi siete luce per gli altri quando volete vivere il vangelo, quando siete decisi ad essere discepoli;
  • siete nutrimento per gli altri quando compite le opere evangeliche;
  • siete motivo di gloria a Dio quando queste opere sono colte da altri.

Ma quali sono queste opere buone che dobbiamo far risplendere?

Non dobbiamo cercarle lontano.Non sono quelle classiche del giudaismo (preghiera, elemosina, digiuno), bensì le opere del Discorso della montagna:

  • mitezza,
  • povertà,
  • gratuità,
  • misericordia,
  • perdono,
  • abbandono a Dio,
  • fiducia,
  • fare agli altri ciò che vorremmo fosse fatto a noi.

È il Discorso della montagna che risplende e crea quella società alternativa che non permette alla società di corrompersi del tutto. È un po’ come la preghiera di Abramo a Dio per Sodoma: “Se ci saranno almeno dieci giusti, salverai la città.”

Riccardo nel suo tempo ha avvertito ed assunto la sua grande responsabilità nei confronti del mondo di essere fra coloro che sono sale e luce della città e della terra. Perché, se c’è tale speranza, questo sale e questa luce daranno speranza a molti.

Progressivamente ha avvertito la chiamata ad una missione, dapprima circoscritta, l’università, la Condotta Medica, la Chiesa locale, poi, attraverso l’Ordine Ospedaliero, verso il mondo intero. Una missione che in Convento troverà riassunta in una parola che diventerà anche professione di un voto: ospitalità. Con il farsi tutto a tutti, l’ essere luce, sale, lucerna sul lucerniere, città sul monte, senz’accorgersene, s’è ritrovato santo. E la Chiesa locale se n’è accorta subito, il giorno stesso del funerale.

Egli ha ben capito che sarebbe stato un controsenso se si fosse accontentato di una vita mediocre, vissuta all’insegna di un’etica minimalista e di una religiosità superficiale. Ha preferito puntare in alto, prendere il largo, adottando con convinzione questa misura alta della vita cristiana ordinaria.

Il Card. Martini è solito ripetere che è più facile essere santi che mediocri. Perché essere mediocri significa portare la vita cristiana come un peso, lamentandosi, amareggiandosi, rammaricandosi; la santità, invece, è luminosità, tensione spirituale, splendore, luce, gioia interiore, equilibrio, limpidità.

Il Pampuri per nulla intimidito dal vocabolo “santità” ha capito e dimostrato che farsi santi non vuol dire arrampicarsi sui vetri o vivere in un eroismo impossibile, solo di pochi. Ha capito che la santità non è opera personale, ma è partecipazione gratuita della santità di Dio, quindi è una grazia, un dono prima di essere frutto del proprio sforzo. E perciò va chiesto ripetutamente, ogni giorno, come il pane.

Le sue lettere stanno a Indicare che tutta la sua persona (mente, cuore, mani, piedi) l’ha inserita nella sfera misteriosa della purezza, della bontà, della gratuità, della misericordia, dell’amore di Gesù. Lui si è consegnato totalmente, nella fede, nella speranza e nell’amore a Gesù, al Dio della vita; una consegna attuata nella vita quotidiana vissuta con amore, serenità, pazienza, gratuità, accettando le prove e le gioie di ogni giorno con la certezza che tutto ha senso davanti a Dio, tutto è valido e importante.

Al nipote, proprio per esperienza personale, si sentiva di poter dare alcuni suggerimenti:

Sii poronto e generoso alla sua chiamata, non spaventarti della grandezza alla quale egli ti vuole, ricordati sempre che siamo figli di Dio, chiamati a farci santi nel servizio del Signore (ciascuno nello stato in cui il Signore lo vuole); vuoi che Egli dopo averti chiamato ti lasci pi mancare le grazie necessarie? Sarebbe aasurdo il pensarlo: Egli che ci ha dato il più, cioè tutto Se stesso, vuoi che non ci dia anche il meno?” (ibidem)

Messo a confronto con la lettera di Paolo agli Efesini si capisce che Riccardo, lui così concentrato sulle Lettere di San Paolo, rivela di essersi lasciato interrogare dalla Parola e di aver saputo cogliere l’insegnamento della sublime pagina dell’Apostolo, talmente ricca da far emergere cose nuove ad ogni lettura:

  • Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà.
  • E questo a lode e gloria della sua grazia, che ci ha dato nel suo Figlio diletto; nel quale abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, la remissione dei peccati secondo la ricchezza della sua grazia.
  • Egli l’ha abbondantemente riversata su di noi con ogni sapienza e intelligenza, poiché egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, secondo quanto nella sua benevolenza aveva in lui prestabilito per realizzarlo nella pienezza dei tempi: il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra.
  • In lui siamo sta-ti fatti anche eredi, essendo stati predestinati secondo il piano di colui che tutto opera efficacemente conforme alla sua volontà, perché noi fossimo a lode della sua gloria, noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo.
  • In lui anche voi, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza e avere in esso creduto, avete ricevuto il suggello dello Spirito santo che era stato promesso, il quale è caparra della nostra eredità, in attesa deIIa completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato, a lode della sua gloria” (Ef 1,3-14).

Quella che Paolo scrive alla comunità di Efeso è una lettera contemplativa e che inizia con una grande visione sintetica della storia di salvezza. Il Card. Martini, parlando ai giovani del XV GMG di Roma, dice che ogni volta che lo leggiamo o lo ascoltiamo, come ci sorprende l’irrompere di una cascata:

Anzitutto notiamo che è una lunga benedizione: “Benedetto sia Dio… che ci ha benedetti con ogni benedizione“. E’ una splendida preghiera che ripete per ben sei volte la formula in Cristo:

  • Dio ci ha benedetti con ogni benedizione nei cieli -in Cristo”,
  • “in lui ci ha scelti”,
  • “in lui abbiamo la redenzione”,
  • “in lui ha prestabilito di realizzare il suo disegno”,
  • “in lui siamo eredi”,
  • “in lui anche voi avete ricevuto il suggello dello Spirito”;

sei volte si fa riferimento a Gesù come al centro della benedizione. Questo testo è un grande canto di riconoscenza: sei volte si fa riferimento a noi che siamo gratificati, ricolmati di tanti doni: siamo scelti in Gesù, in lui predestinati, in lui eredi…

L’Arcivescovo di Milano, che è per noi una preziosa e sicura guida interpretativa del passo biblico, sia del mondo di osservare introspettivamente l’itinerario spirituale del Pampuri, si chiede:

1. Su quale sfondo va letta la pagina?

La stupenda pagina di san Paolo va letta chiaramente sullo sfondo del suo contrario, cioè della maledizioni della storia: guerre, fame, malattie, povertà, ingiustizie, crudeltà; il mondo sotto il potere del peccato, sotto il dominio del profitto fine a se stesso; il non senso della storia vista come un’avventura cinica, crudele.

E’ su tale sfondo che va letto il testo delle benedizioni di Dio, dell’amore, del perdono e della misericordia di Dio. E allora ci svela l’intenzione di Dio su ciascuno di noi, un’intenzione molto semplice, pure se Paolo la spiega con espressioni talora difficili.

2. L’intenzione di Dio

Il progetto di Dio su di noi è che, in una storia che sembra tanto crudele e senza senso, in una storia intessuta di ingiustizia e di violenze, siamo chiamati a essere in Cristo, in lui destinati a essere santi e immacolati. In Gesù “Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità“. E’ quanto dobbiamo approfondire nella nostra catechesi: in Gesù noi siamo stati voluti da Dio; il mondo, tutto ciò che esiste è stato fatto per Gesù e per noi perché noi siamo una cosa sola in lui. “

Ciò premesso, il Martini cercare di farci comprendere meglio il significato della parola “santi”. “Santi vuol dire essere divini, entrare nella sfera del divino. La santità è una dimensione anzitutto ontologica prima di essere una dimensione morale: essere in Dio, in Gesù, essere figli.

Di conseguenza, immacolati, senza macchia.

Si esprime dunque della santità sia la radice profonda -essere in Gesù- sia le conseguenze etiche -essere immacolati-. I due termini ritornano al c.5 della stessa lettera agli Efesini, là dove Paolo sottolinea: “Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell’acqua accompagnato dalla parola, al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata” (vv.25-27).

La Chiesa, tutti noi siamo chiamati a essere santi e immacolati in Gesù.

E’ straordinaria questa intenzione di Dio

  • di fare di ciascun o una sola cosa in Cristo e di fare di noi una cosa santa, cioè la Chiesa;
  • di renderci divini, di purificarci da ogni macchia di egoismo, di odio, di amor proprio;
  • di renderci figli nel Figlio -”predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà“-, portatori nel mondo della presenza di Gesù.”

Riccardo si è interrogato come noi e reso cosciente dell’immensità della divina chiamata a essere santi. Le parole “santo, santità” hanno suscitano certamente anche il lui un brivido di timore pensando che essere santi significasse essere bravissimi, compiere chissà quali sforzi.

Al nipote non nasconde ciò che lui stesso sta vivendo da novizio:

Il Signore però, chiamandoti alla vita sacerdotale, non intende chiamarti ad una vita comoda e tranquilla poiché Gesù ai suoi Discepoli ha detto che non potevano pretendere trattati meglio di Lui, che era il Maestro: avrebbero patito come Lui doveva patire, sarebbero stati con Lui crocifissi con le più svariate persecuzioni e croci; come Egli aveva aperto una guerra a fondo, irriducibile contro il mondo, i suoi errori ed i suoi vizi, così essi avrebbero dovuto continuare tale guerra, senza quartiere e senza patteggiamenti prima in se stessi nella propria anima, nel proprio cuore per santificare e infiammare se stessi (“Se il sale diventa insipido, a che servirebbe, se non ad essere calpestato?) e poi nelle anime degli altri per santificarle ed infiammarle dell’amore santo di Gesù e della sua Croce”. (ibidem)

Ma si è anche reso conto che la lunga pagina delle benedizioni enunciate dall’Apostolo fa sapere che tutto è assai più semplice. Essere santi vuol dire lasciarsi amare da Dio, lasciarsi guardare da Dio come Dio guarda Gesù, vuol dire essere figli con e in Gesù, essere amati, lavati, perdonati da Gesù.

Nulla però [i Discepoli] avevano da temere, Egli ha vinto il mondo, ed essi pur lo vincerebbero con la sua grazia, basterebbe confidare in Lui, pregare Lui, restare uniti con Lui, Egli avrebbe loro ispirato per mezzo dello Spirito Santo ciò che avrebbero dovuto fare e dire; uniti a Lui avrebbero potuto compiere ogni cosa, superare ogni ostacolo: “Omnia possum in Eo qui me confortat”.

Il Pampuri ha capito che essere santi è davvero un problema di Dio prima che nostro, un problema che tocca a Dio risolvere. Come Teresa di Lisieux, anche lui si è semplicemente lasciato amare, non si è irrigidito né spaventato. E’ prevalsa in lui piuttosto la meraviglia:

  • quanto mi ami, o mio Dio!
  • quanto mi ami, o Gesù che vuoi essere tutto in me,
  • che vuoi unirmi a te
  • per insegnarmi a vivere, ad amare,
  • a soffrire e a morire come te!

Figlio del suo tempo, da bravo e valoroso caporale che sul fronte si è meritato anche una medaglia, sa come si deve rispondere al Superiore che chiama e così consiglia il nipote:

Coraggio adunque e generosità: se senti la chiamata del Signore, se il tuo Confessore te lo consiglia, segui tale chiamata, rispondi da buon soldato di Cristo, come i Santi: “Adsum – eccomi!”, mettiti nelle sue paterne divine braccia senza le eccessive preoccupazioni che la prudenza umana (dal Signore chiamata stoltezza) suole far sorgere per spegnere il fuoco santo che il Signore vuole accendere i noi: “Ignem veni mittere, ed quid volo nisi ut accendatur ?

Lasciando operare Dio in lui, sono emersi, a poco a poco, i passi, le caratteristiche, i momenti che hanno ritmato la sua santità. Questa disponibilità lo ha reso

  • contemplativo e amante della preghiera, gustata e sempre più allargata, fino a perdere la cognizione del tempo;
  • coerente con la sua fede, ha trasmesso ai coetanei e alla sua gente speranza di eternità, fiducia, sorriso, contentezza, serenità, tanti atti di generosità, di servizio, di disponibilità, di gratuità, testimoniato che la santità è possibile;
  • generoso nel servizio ai fratelli malati della sua Condotta Medica, vegliandoli anche la notte, mai calcolatore, mettendo mano al portafogli per le medicine o il macellaio;
  • membro attivo della Chiesa nelle diverse iniziative (Azione Cattolica, Banda, Esercizi Spirituali, Visite eucaristiche…) trasfondendo vivacità, disponibilità, amore, capacità di perdono…;
  • artefice di socializzazione e costruttore di pace e concordia, cominciando dalla famiglia, dalla parrocchia, dal piccolo gruppo, dicendo parole di benevolenza, di comprensione, di accoglienza, di condivisione.

Riccardo ha capito che il donare Gesù agli uomini, il condividere il tesoro che possedeva, non era un compito fra gli altri né un’attività che uno si assume come può. Egli lo ha fatto scopo della sua vita, tutta protesa in quest’ottica.

Se è legittimo chiedersi come abbia potuto realizzare un così impegnativo progetto di vita, come abbia fatto a tradurre le caratteristiche della santità nella quotidianità, la risposta, se vogliamo, è semplice:

  • LA PAROLA DI DIO. In anni in cui lo studio e la lettura della Sacra Scrittura erano penalizzate, Egli intuitivamente è rimasto in costante ascolto della Parola. Il Vangelo è diventato il suo tesoro più prezioso e dall’Imitazione di Cristo è stato spronato a leggerlo. Se essere santi significa essere come Gesù, in Gesù, è proprio il Vangelo, letto e meditato quotidianamente, che mette in noi la vita, i sentimenti, i giudizi, i pensieri, le azioni di Gesù.

A tal proposito così scriveva il Dr. Erminio Pampuri a un certo Sig. Milani il 5 dicembre 1924:

La lettura del S.Vangelo quanto più ripetutamente e attentamente si fa, con la volontà decisa e lo sforzo di applicarne le massime divine alla pratica della vita la Lectio Divina diremmo noi oggi), tanto più è compresa nel suo significato materiale, morale e mistico. E’ soprattutto lo sforzo sincero di applicarlo quello che fa sempre meglio comprendere lo spirito del Vangelo. E’ inoltre indispensabile per la giusta interpretazione la spiegazione di esso, e appunto per questo soprattutto è stato istituito da Gesù Cristo l’infallibile magistero della Chiesa”.

E ancora: “Nella lettura del Vangelo come di tutta la Sacra Scrittura, torna di gran giovamento il tener presente queste parole dell’autore dell’”Imitazione di Cristo”. E cioè: “Quando alcuno sarà più in sé raccolto e semplice di cuore, tanto maggiori e più sublimi dottrine ei comprenderà senza fatica: perché di sopra (cioè da Dio) riceve il lume della intelligenza”, libro I,cap.III

La nostra curiosità ci è spesso di ostacolo nella lettura delle Sacre Scritture, quando vogliamo capire e discutere, dove sarebbe da passarvi sopra semplicemente. Se tu vuoi cavarne profitto, leggile con umiltà, con semplicità e con fede”, libro I, cap.V”.

E San Gregorio Magno dice:

Se la Scrittura contiene in sé i misteri atti ad esercitare gli uomini più illuminati, essa contiene anche verità semplici atte a nutrire anche gli umili e i meno sapienti, ella porta al di fuori di che allattare i bambini, e di dentro, nei suoi più secreti significati, di che riempire d’ammirazione le menti più sublimi; simile ad un fiume così basso in certi luoghi che un agnello vi può passare a guado, e così profondo in certi altri, che un elefante vi potrebbe nuotare”.

  • L’EUCARISTIA. Fin dalla tenera età ha attinto vigore dai sacramenti, specialmente dall’Eucaristia e dalla Penitenza”. In entrambi ha ritrovato il sostegno per le sue debolezze, la forza di riprendere ogni giorno a essere come Gesù, ad essere santo.

L’Eucaristia è rivelatrice della verità di Gesù in tutta la sua interezza. Ed è insieme la rivelazione della verità del discepolo. Gesù viene dal cielo, Gesù è colui che si offre per la vita del mondo. Sono questi i due aspetti che definiscono Gesù nella sua persona e nella sua missione. E il discepolo è colui che mangia e beve la carne e il sangue di Gesù. In altre parole, è colui che riconosce l’origine di Gesù e il suo significato di salvezza e, di conseguenza, l’accoglie e la condivide.

Lui, prete mancato, perché non accolto dai gesuiti per malferma salute, dopo aver partecipato con entusiastico ardore al Congresso Eucaristico Nazionale di Genova nel settembre 1923, così scrive: “Quali tesori, quali torrenti di grazie ha riversato Gesù Eucaristico durante quel suo glorioso trionfo!…Dal gaudio di quei felici momenti, ben si può comprendere, per quanto lo permette la nostra mente limitata, qual gaudio infinito di perfetta felicità si compenetrerà nella beatifica visione diretta di Dio in Cielo” ( 6 ottobre 1923).

Sono sintomatiche le parole che sono state scolpite sulla sua tomba, segno evidente di una sensazione avvertita e diffusa: “NEL SECOLO E NEL CHIOSTRO ANGELICAMENTE PURO, EUCARISTICAMENTE PIO, APOSTOLICAMENTE OPEROSO”.

  • LA SILENZIOSA VIA DELLA CROCE. L’attaccamento a Gesù deve superare ogni altro legame. Il primato di Gesù non va solo affermato e riconosciuto a parole, ma concretamente nella sequela: «Chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me». La via della Croce è un modo nuovo di vedere le cose e di agire, di valutare e di scegliere: la via della Croce è la via del dono di sé, della solidarietà, della rinuncia a fare della propria persona il centro attorno a cui tutto deve ruotare. Ma nessuna paura: questa logica, così diversa da quella abituale, non è generatrice di morte, ma di vita: «Chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà».

La meditazione della passione e morte di Gesu è stata per lui “di stimolo continuo ed efficace a sopportare le croci, ad amarle, a desiderarle per amor suo con quell’ardore vivissimo col quale Egli sospirò di portare quella croce pesantissima” (10 aprile 1924).

  • LO SPIRITO DI RACCOGLIMENTO E DI UNIONE CON DIO. Il motivo lo si può trovare perfino nei suggerimenti espressi a suo nipote: “Non chiacchierare troppo, ma abituati a tacere ed a restare un po’ raccolto in te stesso, poiché la bottiglia aperta lascia svaporare la forza del vino che contiene e lo fa inacidire”.(8 settembre 1928).
  • LA SPIRITUALITA’ DEL SACRO CUORE DI GESU’. In tempi come i nostri in cui, nonostante l’autorevole enciclica di PIO XII “Haurietis aquas”, la devozione al Sacro Cuore è, senz’altro, in crisi, è utile soffermarsi e dilungarsi su questo punto che ha caratterizzatola la chiesa della prima metà del ‘900 e la spiritualità del Pampuri in particolare. Proprio perché rimane ancora valida l’osservazione di Karl RAHNER che “non esclude l’ipotesi che la devozione al Sacro Cuore, da popolare diventi una devozione dei Santi, degli spirituali, dei mistici, i quali troveranno, come in un punto ardente, la risposta dell’unico Cuore alle supreme istanze del loro cuore umano”, è il caso di sottolineare che Riccardo ha saputo cogliere nel segno.

La spiritualità del S. Cuore, è in verità “l’anima di tutte le devozioni”, perché ci fa vivere pienamente la MEDIAZIONE del Verbo incarnato; ci fa rapportare alla seconda Persona della Trinità, accogliendolo nella sua duplice natura di UOMO-DIO.

La spiritualità del Cuore di Gesù è un modo di sentire e di vivere tutto il mistero di Cristo, come mistero d’amore”. Perché, come scriveva PIO XII: “La devozione al Cuore di Gesù è, in sostanza, il culto dell’amore che Dio ha per noi, nel Cristo ed, insieme, la pratica del nostro amore verso Dio e verso gli altri uomini”.

È la spiritualità più CRISTOCENTRICA, la più capace di inglobare e determinare tutta la nostra vita. Con essa “la religione diventa amore”, perché mette al centro – attraverso il simbolismo del cuore – l’amore stesso di Dio, così come si rivela nell’AT in Os 11,1.3-4; 14,5-6; Is 49,14-15: Ct 2,2: 6,2; 8,6; e come ce l’ha manifestato Gesù nel NT (cf. Gv 19,37; Lc 15).

  • GLI STESSI SENTIMENTI DI CRISTO GESÙ” (Fil 25 ) . II Cuore di Gesù, e ciò che esso significa come relazione personale affettiva, e ci dice quanto un uomo possa percepire l’amore di Dio, e fino a quali potenzialità possa rispondervi (Ef 3,17-19). L’amore di Gesù per ciascuno di noi, è la conseguenza dell’incarnazione e di quella solidarietà che Egli ha con l’umanità intera. San Paolo, che ha meditato e annunciato questo mistero, per esprimerlo conia per noi, dei neologismi, come:
  • con-patire (Rm 8,17),
  • con-crocifiggere (Rm 6,6),
  • con-morire (2Cor 7,3),
  • con-seppellire (Rm 6,4),
  • con-risuscitare (Ef 2,6),
  • con-vivere (Rm 6,8),
  • con-vivificare (Ef 2,5),
  • con-fondati (Rm 6,5),
  • co-eredi (Rm 8,17),
  • con-figurare (Fil 3,10),
  • con-formare (Rm 8,21),
  • con-glorificare (Rm 8,17),
  • con-sedere (Ef 2,6),
  • con-regnare (2Tm 3,10).

Tutto a riprova che “non sono più io che vivo, è Cristo che vive in me” (Gal 2,20).

D’altra parte, il cristiano che è unito al suo Signore, sa che per questa comunione il Cristo co-agisce con il credente quando prega, quando soffre, quando ama.

  • Una PRESENZA viva La Sacrosanctum Concilium, al n. 7, parla delle varie presenze “reali” del Risorto, nella sua Chiesa:nelle azioni liturgiche, nel sacrificio della Messa, nei sacramenti, nella sua parola, nella comunità riunita per la preghiera. In più, ogni cristiano dovrebbe sentire il Signore “presente in sé”, secondo la promessa dello stesso Salvatore (cf. Gv 14,20) Gesù è “nostro contemporaneo”, infatti, Egli è “lo stesso, ieri, oggi e sempre” (Eb 13,8).
  • Quando noi viviamo in santità, – cioé in comunione con Lui – diveniamo co-attori dei misteri della sua vita terrena, sia nella dimensione sacramentale offertaci dall’ANNO LITURGICO, che nell’unione dei cuori, sperimentabile nell’esperienza mistica. Tutta la persona, anche la sua dimensione affettiva, è coinvolta nella vita di Cristo:
  • con tenerezza, per Gesù Bambino;
  • con amicizia, per l’Evangelizzatore di Galilea;
  • con compassione, per l’Innocente sofferente e crocifisso;
  • con adorazione, per il Signore risorto. Presente nella nostra storia.

II Cristo si fa presente nella vita d’ogni cristiano con grazie particolari, soprattutto nei momenti decisionali. A volte, la percezione della sua presenza è così certa, gratuita, illuminante, da avvicinarsi ad una vera “esperienza mistica”.I momenti sono questi:

  • Vocazione, soprattutto quando questa è chiamata ad una vita di speciale consacrazione. Es.: Maria (Lc 1,26-38).
  • Conversione, che non è necessariamente “mutamento di condotta etica, ma nuovo orientamento teologale di tutta la persona e l’esistenza a Cristo”. Es.: san Paolo (At 9,1-8).
  • Sequela, che è l’aspetto conseguente la vocazione e la conversione. Si segue Gesù per “convivere, comunicare e condividere” con Lui (cf. Mc 3,14).
  • Comunità, come luogo al quale porta la vocazione e la conversione, perché in essa e per essa si attua la sequela. Solo nella comunità si ha la certezza di incontrarsi con Cristo (Mt 18,19-20).
  • Missione, che è evangelizzazione e (o) testimonianza, imitando, anche in questo, Gesù, il Messia salvatore.

E’ facile, è possibile vivere così, tendere alla santità?

Non credo si possa affermare che è facile essere santi. Non lo è stato neanche per Riccardo. Ma certamente è molto più bello del contrario e ogni volta che uno ci prova è costretto a dare ragione a tale affermazione. Certo, sembra duro e magari spaventa. Eppure, lo sappiamo tutti, è bello essere in Gesù e come Gesù; è assai più bello del contrario.

  • Perché la negligenza, la pigrizia, la svogliatezza, il cercare sempre e soltanto i propri comodi, è la cosa più triste che ci sia.
  • Invece la santità, l’essere in Gesù, l’avvicinarsi a lui è la cosa più bella in assoluto. Provare per credere.

E’ possibile realizzare questo ideale?

Lo chiediamo all’evangelista Luca. Egli è molto attento non soltanto al servizio e all’assistenza che, ad esempio, le donne svolgono nella comunità, ma anche al loro compito per l’edificazione e coesione della Chiesa (At.9,36; 16,14; 18,26). Epperò, è particolarmente interessato a quello dell’ascolto della Parola. E certamente non si tratta di un ascolto ozioso, inerte, o per un mero fatto culturale e contemplativo; è beato, infatti, chi ascolta la Parola per metterla in pratica.

Egli utilizza i dati in suo possesso per ricostruire una scena ideale, in cui sono illustrati due atteggiamenti sull’accoglienza di Gesù: il servizio generoso di Marta per l’ospite gradito e di riguardo e l’ascolto attento di Maria alle parole del Signore.

L’attenzione al Maestro, l’ascolto della sua Parola è per il discepolo la “parte migliore”, che non gli sarà tolta. Per Luca, ascoltare la Parola non ha nulla a che fare con la contemplazione oziosa, bensì sfocia nell’azione concreta ed esigente (Lc.8,15). Se questo vale per ogni cristiano, tanto più diventa essenziale per coloro che “lasciando ogni cosa per amore di cristo, lo seguono come l’unica cosa necessaria (Lc.10,42, ascoltandone le parole (Lc.10,39), pieni di sollecitudine per le cose sue”.

Maria di Betania, senza rendersene conto, sta realizzando in quel preciso istante la definizione dell’essere umano, chiamato l’unità del fare e dell’ascolto. Che cosa significa essere uomini o donne? E’ scoprire il mistero di noi stessi nell’ascolto della Parola di Uno, più grande di noi, che avendo fatto il nostro cuore, ce ne rivela i segreti.

Maria di Betania è immagine dell’uomo che si autocomprende, che giunge all’autenticità, alla chiarezza del possesso cognitivo di sé ponendosi con umiltà all’ascolto della Parola divina che ci rivela e, nello stesso tempo, ci riempie. Credo si possa affermare decisamente che il mistero dell’ascolto di Maria di Betania è una vera e propria rivelazione della condizione umana che siamo chiamati ad accogliere. Dal nostro essere aperti al discorso di Dio, gratuito e benevolo, noi impariamo che siamo in ascolto, dono, e ci realizziamo nella gratuità.

Ciò che emerge dal fatto è che Riccardo è la testimonianza di un’autocoscienza vigile e di questo ideale realizzato. Egli ha saputo coniugare servizio generoso con l’ascolto attento. E come lui, una miriade di persone. Basterebbe fare un po’ d’attenzione e ci accorgeremmo di essere circondati da santi. Ho provato a indagare superficialmente e subito mi sono accorto di quanti santi solo del ‘900 sono già assurti alla gloria degli altari o vi sono candidati. Senza contare quelli che non lo saranno mai. La santità è, di fatto, in mezzo a noi, sulle strade, sui tram, in metropolitana, non lontana da noi.

Se si pensa che il Signore ha concesso al nostro secolo che appare così secolarizzato, così pagano, di essere il più ricco di santi e di martiri di tutti gli altri secoli, c’è da restare stupefatti. Ed anche da arrossire dalla vergogna a stare dall’altra parte della barricata, fatta di pigri ed oziosi operai nella stessa vigna del Signore.

E, se una lieta notizia ne deriva, consiste nel fatto che Dio ha una Parola per me, per noi, per tutti e possiamo ascoltarla, nel silenzio e nella pace. Da tale ascolto

  • siamo nutriti,
  • cresciamo nella fede,
  • ci realizziamo come essere umano,
  • cresciamo insieme a tanti altri come Chiesa in cammino.
  • A tutti viene assicuratao: “Questa parte migliore non ti sarà mai tolta”.

One Response to “SAN RICCARDO PAMPURI – ITINERARIO SPIRITUALE ED EPISTOLARE LETTO CON GLI OCCHI DEL CARD. CARLO MARIA MARTINI – Angelo Nocent”

  1. Trad: google

    San Ricardo Pampuri – camino espiritual y leer las letras con los ojos del cardenal Carlo Maria Martini
     
    Angelo Nocent
    INTRODUCCIÓN
    Dr. Erminio Pampuri , recientemente novicio en el convento de los Hermanos Hospitalarios de Brescia -Hospital Sant ‘ Orsola , con el nombre del hermano Richard , escribió el 8 de diciembre 1927 a su sobrino John , quien le informó de ser llamado por el Señor para servirle en el sacerdocio :
    “¡Qué gracia ! Ser elegido entre muchos para ser la sal de la tierra , luz del mundo , un amigo íntimo de Dios y ser capaz de reducir el mismo altares Jesús y su gracia, su perdón y su paz a las almas que tienen con los plenos poderes de divino tesoro de los méritos de N. S. Jesucristo, de su SS . Pasión y Muerte ” .
    Richard pertenece a la gran cantidad de los que han aprendido la lección de las parábolas del Evangelio y éste en particular:
    “Vosotros sois la sal de la tierra ,
    Vosotros sois la luz del mundo,
    Hagan brillar su luz ,
    vean vuestras buenas obras “( Mt 5,13-16 )
    .
    Anch ‘ sintió consultado directamente por las palabras del Maestro , que se habla después de las Bienaventuranzas .
    La sal de la tierra , la esperanza del mundo , son los que permiten que la tierra se marchita , no se pudren , porque no tienen el coraje de proclamar la fe salva a la humanidad .
    Riccardo se ha colocado en un estado de sociedad alternativa de las personas frente a la sociedad que favorece el éxito, lo efímero, lo provisional , el dinero , el placer , el poder , la venganza , el conflicto y la guerra. Él elige la paz , el perdón , la misericordia , la generosidad, espíritu de sacrificio.
    Él eligió vivir las bienaventuranzas , e hizo sus cuatro declaraciones completas de Jesús y su exhortación.
    Se trata de ” afirmaciones metafóricas , simbólica , no es fácil de interpretar “, dice el cardenal Martini.
    ” Cada símbolo se realiza en un sintácticamente diferentes :
    La primera metáfora es el más elaborado : ” Vosotros sois la sal de la tierra” ( afirmación positiva ) ” Pero si la sal pierde su sabor , ¿con qué será salada ? ” ( Lo mismo se llama negativo). .
    La siguiente es una conclusión que muestra los efectos desastrosos de la sal sin sabor : ” A null ‘ más que necesita para ser echada fuera y hollada por los hombres. ”
    Entonces Jesús dice , o son auténticos discípulos y son cero , o han de ser desechados , de ser despreciado , usted es el infeliz, de moverse , que son la sal de la tierra, pero si en realidad no es así, no eres nada ” .
    No sólo eso, ya que el marco de pensamiento detrás de esto parece ser sabio y la sal era la imagen de la sabiduría, una vez que se repetía , se muestra a una persona que llegó a ser estúpido y tonto
    La segunda afirmación es otra metáfora , que acabamos de mencionar , también es extraordinario : “Vosotros sois la luz del mundo ” . Es sorprendente , oh Señor , [] dijo el cardenal ] que nos llame la luz, porque tú mismo eres la luz , como usted ha dicho : “Yo soy la luz del mundo ” que no tiene miedo de decirle a cada uno de nosotros que luz del mundo si vivimos las bienaventuranzas !
    La tercera afirmación es completamente diferente . Utilice la imagen de la ciudad , expresando innegativo : “No se puede ocultar es una ciudad asentada sobre un monte . ” Si te digo : si somos discípulos , que son vistos y juzgados por todos, no se puede ocultar , dar un paso atrás , si acepta el camino del discipulado , usted tiene una responsabilidad pública que nadie te puede quitar .
    La última comparación es un poco como la metáfora de la luz. Mientras , sin embargo, la ” luz del mundo ” y no se parecía al sol, a la luz de la creación inicial , estamos hablando más modestamente de Lucerna. Sabemos que incluso una pequeña lámpara ilumina un lugar oscuro. Jesús describió a una paradoja : ” No se enciende una lámpara y se pone debajo de un almud, ” en el cubo , más o menos , que es una medida para contener trigo.
    Por supuesto, es ridículo para cubrir una lámpara con un cubo , pero estas cosas ridículas que hacer cuando no vivimos de acuerdo con el Evangelio , mientras que llamando a los cristianos . Una lámpara que se pone sobre el candelero , para que alumbre a todos los que están en la casa .. Tenga en cuenta la apertura católica y universal para todos los que están en la casa , creyentes o no, y no discípulos , cercanos y lejanos . Está claro para todo el mundo . Vosotros sois la luz del mundo, no de los buenos, de los cristianos , de los que nos rodean , sino de todo el mundo , ustedes son la sal de la tierra, la tierra que produce el ciento por uno y el árido, desesperados , hambrientos . Usted es para todos.
    Después de que Jesús hizo hincapié en la responsabilidad del cristiano que acepta ser un discípulo , concluye con una exhortación que se refiere , en particular, la metáfora de la luz y, obviamente, retoma el tema de la sal y de la ciudad . ” Así alumbre vuestra luz delante de los hombres . ” Puede parecer una contradicción con los que están familiarizados con el Sermón de la Montaña, donde dice : ” Cuidad de no practicar vuestra justicia delante de los hombres, cuando ores , cierre la puerta de su habitación, y cuando tú des limosna , no hagas tocar trompeta” .
    Así pues, hay una aparente contradicción entre las dos exhortaciones , pero entendemos bien lo que significan una y la otra . Jesús quiere que hagamos bien por sí mismo , sin buscar la gratificación , satisfacción, indemnización. Sin embargo, el bien no puede repercutir en todo . Tenemos la responsabilidad de hacer el bien por amor, y no a la vista: ” Así alumbre vuestra luz delante de los hombres , para que vean vuestras buenas obras y glorifiquen a vuestro Padre que está en los cielos . ”
    El cardenal explica que “Hay tres momentos progresivos y podríamos compararlos con el fruto de un árbol. El fruto es hermosa cuando está madura en el árbol , es agradable cuando se come , es muy bien cuando se alimenta hacia el interior y deja satisfecho.
    Usted es luz para los demás cuando se quiere vivir el Evangelio , cuando usted está decidido a ser discípulos ;
    alimento para los demás cuando se están llevando a cabo las obras del Evangelio ;
    que la razón a la gloria a Dios cuando estas obras son educados por otros.
    Entonces, ¿qué son estas buenas obras que tenemos que brillar ?
    No debemos buscar lontano.Non son los clásicos del judaísmo ( la oración , la limosna , el ayuno ), pero las obras del Sermón de la Montaña:
    mansedumbre ,
    la pobreza ,
    gratuidad,
    misericordia ,
    perdón ,
    abandono en Dios ,
    confianza,
    hacer a los demás como te gustaría que te hicieran a nosotros.
    Es el sermón de la montaña que se ilumina y crea la sociedad alternativa que no permite a la empresa a corromper todo. Es un poco como la oración de Abraham a Dios por Sodoma : ” Si va a haber por lo menos diez personas justas , salvará a la ciudad. ”
    Richard advirtió en su momento y asumió su gran responsabilidad para con el mundo como uno de los que son sal y luz de la ciudad y de la tierra. Porque, si es que existe la esperanza, la sal y la luz le dará esperanza a muchos.
    Progresivamente advertido el llamado a una misión , en primer lugar circunscrito , la universidad , la conducta médica , la Iglesia local y, a continuación , a través de la Orden Hospitalaria , a todo el mundo. Una misión que se Convento resumir en una palabra que también se convertirá en una profesión de la votación : la hospitalidad . Con ser todo para todo el mundo , el ” Sea la luz , sal , lámpara de aceite en un candelabro , una ciudad en la montaña , sin saberlo , de repente era un santo . Y la Iglesia local se ha dado cuenta de inmediato , el mismo día del funeral.
    Él entendió que sería una contradicción si está satisfecho con una vida mediocre, vivida según una ética minimalista y una religiosidad superficial . Prefirió mantenerse erguidos , sacar, tomar con convicción este alto grado de la vida cristiana ordinaria .
    El cardenal Martini se solía repetir que es más fácil ser santo que mediocre . ¿Por qué ser medios mediocres que traen la vida cristiana como una carga , se quejan , amareggiandosi , lamentando , santidad , sin embargo , es la luz , la tensión espiritual, resplandor, luz , alegría interior , el equilibrio y la claridad.
    El Pampuri en absoluto intimidado por la palabra ” santidad ” ha entendido y ha demostrado ser santo no significa ascenso en el cristal o viven en un heroísmo imposible, sólo unos pocos. Se entiende que la santidad no es obra personal, pero es la libre participación en la santidad de Dios , por lo que es una gracia , un don antes de ser fruto de su esfuerzo. Y así debe ser llamado varias veces , todos los días , como el pan .
    Sus cartas son para indicar que toda su persona (mente, corazón , manos , pies) lo incluyó en la esfera misteriosa de la pureza , la bondad , la generosidad , la misericordia y el amor de Jesús se entregó por completo , en la fe , la esperanza y el amor de Jesús, el Dios de la vida , la entrega implementado en la vida cotidiana que viven con el amor , la paz , la paciencia , la generosidad , la aceptación de las pruebas y las alegrías de cada día con la certeza de que todo tiene sentido delante de Dios, todo es válido e importante.
    Para su sobrino, sólo por experiencia personal, que se sentía capaz de dar algunas sugerencias :
    ” Sé poronto y generosa a su llamada , que no tenga miedo de la grandeza a la que usted quiere , siempre recuerda que somos hijos de Dios, llamados a ser santos en el servicio del Señor ( cada estado en el que el Señor quiere ) ; quiero que él te llamé después de que usted deja pi pierdas las gracias necesarias ? Sería la aasurdo pensar : El que nos ha dado la mayoría, eso es todo lo mismo, que no nos da la menor ” ( Ibid. ) ?
    Frente a la carta de Pablo a los Efesios entendemos que Richard , por lo que se concentró en las cartas de St. Paul , reveló que había dejado cuestionar por la Palabra y que ha sido capaz de captar la sublime enseñanza de la página Apóstol , tan rica en cuanto a aparición de nuevas cosas con cada lectura :
    “Bendito sea el Dios y Padre de nuestro Señor Jesucristo, que nos bendijo con toda bendición espiritual en los lugares celestiales en Cristo. Él nos escogió en él antes de la fundación del mundo , para que fuésemos santos y sin mancha delante de él , en amor habiéndonos predestinado para ser adoptados hijos suyos por medio de Jesucristo , según el puro afecto de su voluntad .
    , Para alabanza de su gloriosa gracia , que nos ha dado en su Hijo amado, en quien tenemos redención por su sangre , el perdón de pecados según las riquezas de su gracia.
    Él nos ha dado en toda sabiduría y comprensión , ya que nos dio a conocer el misterio de su voluntad, según su beneplácito, que tenía en él como un plan para la plenitud de los tiempos : el plan de unir en Cristo todas las cosas en el cielo y las cosas en la tierra .
    En Cristo somos – también elegido , habiendo sido predestinados conforme al propósito del que hace todas las cosas conforme a su voluntad , que seamos para alabanza de su gloria, nosotros que antes esperamos en Cristo.
    En él también vosotros , habiendo oído la palabra de verdad, el evangelio de vuestra salvación, y habiendo creído en él , fuisteis sellados con el Espíritu Santo que nos prometieron , que es las arras de nuestra herencia hasta la redención de la plena deIIa como la posesión de Dios , para alabanza de su gloria “( Efesios 1:3-14 ) .
    Lo que Pablo escribe a la comunidad de Éfeso es un contemplativo carta y que se inicia con una gran visión sintética de la historia de la salvación. El cardenal Martini, hablando a los jóvenes de la Jornada Mundial de la Juventud XV en Roma, dice que cada vez que lee o lo escucha , que nos sorprende como la erupción de una cascada :
    “En primer lugar , observamos que se trata de una larga bendición : ” Bendito sea Dios … que nos ha bendecido con toda bendición ” . Lo ‘ una bella oración que se repite seis veces la fórmula en Cristo :
    “Dios nos ha bendecido con toda bendición en los cielos en Cristo”
    ” Él nos ha elegido en él ”
    ” En quien tenemos redención”
    “Preset en él para realizar su diseño ”
    ” En Cristo somos herederos ”
    “En él también ha recibido el sello del Espíritu ” ;
    seis veces se refiere a Jesús como el centro de la bendición. Este texto es una gran canción de gratitud : seis veces que se refieren a nosotros que estamos satisfechos , ricolmati tantos regalos : en Jesús somos elegidos , predestinados en él, en él herederos …
    El arzobispo de Milán, que es para nosotros una lectura valiosa guía y seguro del pasaje bíblico , tanto en el mundo para observar introspectivamente el camino espiritual de Pampuri , le pregunta :
    1 . En lo de fondo que usted debe leer la página?
    El maravilloso paso de St. Paul debe leerse claramente del fondo de su opuesto , es decir, las maldiciones de la historia : las guerras , el hambre , la enfermedad , la pobreza , la injusticia , la crueldad y el mundo bajo el poder del pecado, bajo el imperio del lucro como fin en sí mismo y el sentido de la historia no es vista como una aventura cínico, cruel.
    E ‘ debe leerse en este contexto que el texto de la bendición de Dios , el amor , el perdón y la misericordia de Dios, entonces nos revela la intención de Dios para cada uno de nosotros, una intención muy simple , aunque Paul explicado por las expresiones a veces difíciles .
    2 . La intención de Dios
    El diseño de Dios para nosotros es que , en una historia que parece tan cruel y sin sentido , tejida en una historia de injusticia y violencia, estamos llamados a ser en Cristo, en su llamada a ser santa e inmaculada. En Jesús “Dios nos escogió antes de la fundación del mundo, para ser santos e inmaculados en su presencia , en el amor. ” Y “lo que debemos profundizar en nuestra catequesis : en Jesús hemos sido querida por Dios , el mundo , todo lo que existe se ha hecho para Jesús y para nosotros, porque somos uno en él. ”
    En consecuencia, el Martini intenta hacernos comprender mejor el significado de la palabra “santos” . “Los santos significa ser divino , entre el ámbito de lo divino. La santidad es una dimensión ontológica primero antes de ser una dimensión moral : ser en Dios, en Jesús, siendo niños.
    Como resultado , inocente, sin mancha .
    Por lo tanto, expresa la santidad es la raíz profunda -ser- Jesús es la ética consecuencias -ser- libre de culpa. Los dos términos c.5 retorno a la misma carta a los Efesios , donde Pablo dice : ” Cristo amó a la Iglesia y se entregó por ella, para santificarla, habiéndola purificado en el lavamiento del agua por la palabra , fin de presentársela a sí mismo , una iglesia gloriosa , que no tuviese mancha ni arruga ni cosa semejante , sino que fuese santa y sin mancha ” ( vv.25 – 27 ) .
    La Iglesia , todos estamos llamados a ser santos e inmaculados en Jesús
    Y ‘ este extraordinario proyecto de Dios
    a cada uno, o uno en Cristo y para hacernos una cosa santa , la Iglesia ;
    para hacernos divina , para limpiarnos de toda mancha del egoísmo , del odio, del amor propio ;
    para convertirnos en hijos en el Hijo – ” nos predestinó a ser sus hijos adoptivos por medio de Jesucristo , según el puro afecto de su voluntad ” – portadores de la presencia de Jesús en el mundo ”
    Riccardo se preguntaba como nosotros, y consciente de la inmensidad de la llamada de Dios a ser santos . Las palabras ” santo, santo ” se duda despertará en él un escalofrío de miedo pensando que fuésemos santos destinado a ser muy bueno, hacer algún tipo de esfuerzo.
    Su sobrino no oculta lo que está experimentando como un novato :
    ” Pero el Señor , que te llama al sacerdocio , no tiene intención de llamar a una vida tranquila y conveniente porque Jesús dijo a sus discípulos que no podían reclamar tratado mejor que él, que era el Maestro iba a sufrir ya que tuvo que sufrir, que sería con Él crucificado con varias persecuciones y cruces, cómo había abierto una guerra a fondo , irreductibles contra el mundo , sus errores y sus vicios , por lo que tendría que continuar esta guerra sin cuartel y sin la primera negociación en sí mismos en propia alma , en tu corazón para santificarse e inflamar ( ” Si la sal se ha vuelto insípida , ¿de qué sirve , si no para ser pisoteados ? ) y en las almas de los demás se santifiquen y inflamar el amor de Jesús y de su santa Cruce ” . ( Ibid. )
    Pero también se dio cuenta de que la página de largo de las bendiciones establecidas por el Apóstol dice que todo es mucho más fácil. Ser santo significa ser amado por Dios, que Dios ve cómo Dios mira a Jesús , que significa ser niños con y en Jesús , ser amado , se lavó , perdonada por Jesús
    “Nada más que [los discípulos ] tenía que temer , Él ha vencido al mundo , y que iba a ganar con él mientras su gracia, sería suficiente confianza en Él, orar , estar unidos con Él, Él quiere que ellos inspirados por el Espíritu Santo que que deben hacer y decir , unidos a él podía lograr cualquier cosa , superar cualquier obstáculo : ” Omnia possum en Eo confortat mí aquí. ”
    El Pampuri dio cuenta de que debemos ser santos es realmente un problema delante de nuestro Dios , un problema que depende de Dios para resolver . Como Teresa de Lisieux , fue simplemente dejó de amar , no estaba rígido o asustado . Y ‘ prevaleció en él en lugar de la maravilla :
    ¿Cuánto me amas , oh mi Dios !
    Como yo, oa Jesús, quiero ser todo en mí , el amor
    quiere que lo acompañe
    enseñarme a vivir , a amar ,
    para sufrir y morir como tú!
    Hijo de su tiempo, como un buen y valiente corporal en la parte frontal se ha ganado una medalla también, usted sabe cómo responder al Superior que llama y ello a su sobrino :
    ” Vamos, entonces, y la generosidad : si usted oye la llamada del Señor , si usted recomienda su confesor, seguir la llamada, levante un buen soldado de Cristo, como los santos : ” Adsum – Aquí estoy ” , ponerse en los brazos de su padre sin divina preocupaciones excesivas que la prudencia humana (el Señor llama locura ) soles dan lugar a extinguir el fuego santo el Señor quiere convertir en nosotros : ” veni ignem mittere y vuelo quid nisi ut accendatur ? ”
    Dejar que la obra de Dios en él, han surgido poco a poco, los pasos , las características , los momentos que han marcado su santidad. Esta disponibilidad ha hecho
    la oración contemplativa y amorosa , y disfrutó cada vez más ampliada , con el tiempo perder la noción del tiempo ;
    coherentes con su fe , enviaron a sus compañeros y su gente esperan para la eternidad, la fe, la sonrisa , la felicidad , serenidad, muchos actos de generosidad, servicio, disponibilidad de gratuidad, testificó que la santidad es posible;
    servicio generoso a los hermanos de su mala conducta médica , vegliandoli la noche , sin calculadora, poner las manos en los bolsillos de los medicamentos o el carnicero ;
    miembro activo de la Iglesia en las diferentes iniciativas ( Acción Católica , Banda, Ejercicios Espirituales , guiada eucarística … ) transfundieron vitalidad , la disponibilidad , el amor , la capacidad de perdón … ;
    creador de la socialización y el constructor de la paz y la concordia , comenzando por la familia , la parroquia , el pequeño grupo , diciendo palabras de bondad, de comprensión, aceptación y participación.
    Richard ha dado cuenta de que dar a Jesús a los hombres , el porcentaje del tesoro que poseía, no era una tarea o una actividad entre otras, que se supone que puede. Él hizo el propósito de su vida, todo estirado bajo esta luz .
    Si es legítimo preguntarse cómo se podría llevar a cabo un proyecto tan exigente de la vida, cómo me las arreglé para traducir las características de la santidad en la vida cotidiana , la respuesta, si se quiere, es simple:
    LA PALABRA DE DIOS. En el año en que se penaliza el estudio y la lectura de las Sagradas Escrituras , de manera intuitiva Permaneció en la escucha asidua de la Palabra. El Evangelio se ha convertido en su más preciado tesoro y la Imitación de Cristo ha sido impulsado a leerlo. Si debemos ser santo significa ser como Jesús, en Jesús , que es el Evangelio, leído y meditado diariamente , lo que nos sitúa en la vida , sentimientos, opiniones , pensamientos, acciones de Jesús
    En este sentido , escribió el Dr. Erminio Pampuri a un señor Milani 05 de diciembre 1924 :
    ” La lectura de la S.Vangelo repetida y cuidadosamente como usted lo hace, con el firme deseo y esfuerzo para aplicar su máxima vida divina para la práctica de la Lectio Divina , diríamos hoy) , más su significado está incluido en el orden material, moral y místico . E ‘ todo un esfuerzo sincero para aplicar lo que siempre se entiende mejor el espíritu del Evangelio. Es también esencial para la correcta interpretación de la explicación de la misma, y para ello se instituyó principalmente por medio de Jesucristo , el magisterio infalible de la Iglesia ” .
    Y de nuevo : “En la lectura del Evangelio como el conjunto de la Sagrada Escritura , dibuja un gran beneficio para tener en cuenta las palabras del autor de ” Imitación de Cristo ” . Y eso es : “Si un hombre no será auto – recogida y sencillos de corazón , los mayores y más sublimes doctrinas y comprender sin dificultad, porque anteriormente ( es decir, por Dios) recibe la luz de la inteligencia ” , libro I, Chap.III ”
    ” Nuestra curiosidad no es a menudo un obstáculo en la lectura de las Sagradas Escrituras, cuando queremos entender y discutir , en el que simplemente se pasó . Si quieres sacar de lucro, los leo con humildad , sencillez y fe “, libro I, cap.V. ”
    Y San Gregorio Magno dice:
    ” Si la Escritura contiene en sí los misterios capaces de ejercer los hombres más ilustrados , también contiene verdades simples diseñados para nutrir incluso los humildes y menos sabios , que lleva fuera de que la lactancia materna los niños , y dentro , en su mayor parte significados secretos , que llenan la mente de admiración más sublime , similares a un río tan baja en algunos lugares un cordero que se puede vadear , y tan profundo en algunos otros, que un elefante puede nadar allí “.
    La Eucaristía . Desde temprana edad se sacó fuerza de los sacramentos , especialmente la Eucaristía y de la Penitencia ” . En tanto se ha encontrado el apoyo de sus debilidades , la fuerza para tomar todos los días para ser como Jesús , para ser santos .
    La Eucaristía es revelador de la verdad de Jesús en toda su totalidad. Y él es la revelación de la verdad del discípulo. Jesús viene del cielo , Jesús es el único que se ofrece por la vida del mundo . Estos son los dos aspectos que definen a Jesús en su persona y en su misión. Y el discípulo es uno que está comiendo y bebiendo la carne y la sangre de Jesús, en otras palabras , es el que reconoce el origen de Jesús y su significado de la salvación y , por lo tanto , recibe y comparte .
    Él , sacerdote no , por qué no dio la bienvenida a los jesuitas a causa de la mala salud , después de haber participado con ardor entusiasta al Congreso Eucarístico Nacional en Génova en septiembre de 1923 , escribe: ” ¿Qué tesoros, como corrientes de gracias derramadas Jesús Eucaristía durante ese glorioso triunfo ! … de la alegría de los momentos más felices , así que usted puede entender , ya que permite que nuestra mente finita , lo infinito gozo de la felicidad perfecta se fusionarán en la visión beatífica de Dios vive en el cielo ” (6 octubre 1923) .
    Sintomático son las palabras que han sido talladas en su tumba , una clara señal de una sensación sentida y generalizada : ” EN EL SIGLO Y EL MONASTERIO angelicalmente PURE eucarísticamente PIO , apostólicamente trabajador. ”
    LA MANERA SILENCIOSA DE LA CRUZ . La adhesión a Jesús ha vencido a todos los demás enlaces. La primacía de Jesús no debe ser afirmado y reconocido sólo en palabras, sino concretamente en lo siguiente: “El que no toma su cruz y sigue en pos de mí , no es digno de mí. ” El Vía Crucis es una nueva forma de ver las cosas y de actuar, para evaluar y elegir : el camino de la cruz es el camino de la entrega, de la solidaridad , de la renuncia a hacer su propia persona el centro alrededor del cual todo debe girar. Pero hay temor : esta lógica , tan diferente de la habitual , no genera la muerte, sino de la vida : “El que pierda su vida por causa de mí , la hallará . ”
    La meditación sobre la pasión y muerte de Jesús fue para él “estímulo continuo y eficaz para llevar las cruces, a amarlos , a desear por él con una animada ardor con que suspiró de llevar esa pesada cruz” ( 10 de abril 1924 ) .
    EL ESPÍRITU DE LA MEDITACIÓN Y UNIÓN CON DIOS. La razón de que se puede encontrar incluso en las sugerencias hechas a su sobrino : ” No hables demasiado, sino que se utiliza para guardar silencio , quedarse un poco recogido en ti mismo, porque la botella abierta deja evaporar la fuerza del vino que contiene y hace amargo . ” (8 de septiembre , 1928) .
    ESPIRITUALIDAD ” SAGRADO CORAZÓN DE JESÚS . En épocas como la nuestra en la que , a pesar de la encíclica de Pío XII autorizada ” Haurietis aquas ” , la devoción al Sagrado Corazón está , por supuesto , en la crisis , es útil para enfocar y ampliar sobre este punto que la iglesia tiene caratterizzatola la primera la mitad de los 900 y de la espiritualidad de Pampuri en particular. El hecho de que sigue siendo válida la observación de Karl Rahner que “no excluye la hipótesis de que la devoción al Sagrado Corazón , para convertirse en una devoción popular a los santos , lo espiritual , los místicos , que encontrarán , como en un punto de combustión , los corazón de la única respuesta a los órganos superiores de su corazón humano ” , es necesario señalar que Richard fue capaz de capturar la marca.
    La espiritualidad de San Corazón , de hecho es “el alma de todas las devociones , ” porque nos hace vivir plenamente mediación del Verbo encarnado, que nos hace relacionarnos con la segunda Persona de la Trinidad , dándole la bienvenida en su doble naturaleza de hombre-dios .
    ” La Espiritualidad del Corazón de Jesús es una forma de sentir y vivir todo el misterio de Cristo, como un misterio de amor. ” Porque, como Pío XII escribió : “La devoción al Sagrado Corazón de Jesús es , en esencia, la adoración del amor de Dios por nosotros en Cristo y , en conjunto, la práctica de nuestro amor a Dios ya los demás hombres. ”
    Es la espiritualidad centrada en Cristo más , más capaz de incorporar y determinar toda nuestra vida . Con él “la religión se convierte en amor , ” porque pone el foco – a través del simbolismo del corazón – el amor de Dios , como se revela en el Antiguo Testamento en Os 11,1.3-4 ; 14,5-6 , es 49 0,14-15 Ct 2,2 : 6,2 , 8,6 , y cómo Jesús se ha manifestado en el Nuevo Testamento ( cf. Jn 19:37 , Lc 15 ) .
    ” LOS MISMOS SENTIMIENTOS DE CRISTO JESÚS ” ( Fil. 25 ) . II Corazón de Jesús, y lo que significa como una relación personal afectiva , y nos cuenta cómo un hombre puede sentir el amor de Dios , y hasta que ese potencial puede responder a usted ( Efesios 3:17-19 ) . El amor de Jesús por cada uno de nosotros , es la consecuencia de la Encarnación y de la solidaridad que se tiene con el conjunto de la humanidad . St. Paul , que ha meditado y ha anunciado este misterio , para expresar las monedas para nosotros , de neologismos , como por ejemplo :
    con – pasión ( Rom 8:17 )
    con – crucificar ( Rom 6:06 )
    a morir -( 2 Cor 7:03 ) ,
    con – enterrar ( Rom 6:04 )
    con resucitar ( Ef 2:06 )
    a -live ( Rom 6:08 ) ,
    con – vivify ( Ef 2:05 )
    con fundados ( Rom 6:05 )
    coherederos ( Rom 8:17 )
    a con- figura ( Flp 3,10 )
    con – forma ( Rom 8:21) ,
    con la glorificación (Romanos 8:17 )
    con sit- ( Ef 2:06 )
    con la regla ( 2 Tim 3:10 ) .
    Toda una prueba de que “ya no vivo yo , es Cristo quien vive en mí” ( Gal 2,20).
    Por otra parte , el cristiano que se une a su Señor , sabe que esta comunión de Cristo actúa conjuntamente con el creyente cuando reza , cuando sufre , cuando ama .
    PRESENCIA viva Sacrosanctum Concilium , n . 7 , se refiere a las diversas presencias ” reales ” del Resucitado , en Su Iglesia en sus celebraciones litúrgicas , en el sacrificio de la Misa, los sacramentos , en su Palabra , en la comunidad se reunieron para orar. Además , cada cristiano debe escuchar al Señor ” Esto en sí mismo ” , según la promesa del Salvador mismo ( cf. Jn 14:20) Jesús es ” nuestro contemporáneo “, de hecho , él es ” el mismo ayer , hoy y siempre ” ( Hebreos 13:8) .
    Cuando vivimos en santidad – que está en comunión con Él – y nos convertimos en co- protagonistas de los misterios de su vida en la tierra , tanto en la dimensión sacramental dada a nosotros por el año litúrgico , que la unión de los corazones , la experiencia mística experiencia. La persona en su totalidad , también su dimensión afectiva , está involucrado en la vida de Cristo :
    de ternura , por el Niño Jesús ;
    con la amistad , el evangelizador de Galilea ;
    de compasión por el sufrimiento de los inocentes y crucificado ;
    con la adoración al Señor resucitado. Está presente en nuestra historia.
    II Cristo está presente en la vida de cada cristiano con gracias especiales, sobre todo cuando se toman decisiones . A veces , la percepción de su presencia es tan seguro , libre, esclarecedor , para acercarse a una verdadera momentos son estos ” experiencia mística “. :
    Vocación , sobre todo cuando se llama a una vida de especial consagración . Ejemplo: María ( Lc 1,26-38 ) .
    La conversión, que no es necesariamente el “cambio de conducta ética , pero reorientación teológica de toda la persona y su vida a Cristo. ” Por ejemplo : St. Paul ( Hechos 9,1-8 ) .
    Discipulado , que está dando lugar a la aparición de la llamada y la conversión. Se sigue a Jesús para “vivir , comunicar y compartir ” con él ( cf. Mc 3,14 ) .
    Comunidad en su lugar para que el puerto de la llamada y la conversión, porque en ella y trabajar para que implemente la siguiente . Sólo en la comunidad que está seguro de encontrarse con Cristo ( Mt 18:19-20 ) .
    Misión , que es la evangelización y (o ) el testimonio , imitando , incluso en esto, Jesús el Mesías Salvador.
    It ‘ s fácil, es posible vivir bien, para alcanzar la santidad ?
    No creo que podamos decir que es fácil ser santo. Ni siquiera era de Richard . Pero sin duda es mucho más agradable de lo contrario, y cada vez que uno trata se ve obligado a dar razones para esta afirmación. Claro , parece difícil y quizás asusta . Sin embargo , todos sabemos , es bueno ser como Jesús y Jesús es mucho más bella que la otra manera alrededor.
    ¿Por negligencia, la pereza, la apatía , buscando siempre y sólo su propia cómoda, que es la cosa más triste que hay.
    En cambio la santidad , que es en Jesús , el enfoque es el más hermoso que nunca. Pruébelo usted mismo .
    Y ‘posible para lograr este ideal?
    Le pedimos a Lucas el Evangelista. Él es muy atento no sólo para el servicio y el apoyo que, por ejemplo , las mujeres desempeñan en la comunidad, sino también a su tarea para la edificación de la Iglesia y de la cohesión ( At.9 , 36, 16,14 , 18,26 ) . Epper , está especialmente interesado en escuchar la Palabra. Y, ciertamente, no es una escucha ociosa , inerte, o por una mera cuestión de cultura y contemplativa , feliz es que , de hecho , que oye la palabra y la ponen en práctica.
    Él utiliza los datos en su poder para reconstruir un escenario ideal , que muestra dos actitudes para la acogida de Jesús , el servicio generoso a Marta para el huésped y el respeto de bienvenida y la escucha atenta de las palabras de María al Señor.
    La atención al maestro , escuchando su Palabra es para el discípulo a la ” mejor parte ” , que no se puede quitar. Para Lucas , escuchar la palabra no tiene nada que ver con la contemplación ociosa , sino que lleva a la acción concreta y exigente ( Lc.8 , 15 ) . Si esto es cierto para todos los cristianos , más se convierte en esencial para aquellos que ” dejar todo por amor de Cristo, que lo sigue como la única cosa necesaria ( Lc.10 , 42 , escuchando sus palabras ( Lc.10 , 39 ) , lleno preocupa de las cosas de la misma “.
    María de Betania , sin darse cuenta, está haciendo en un momento dado la definición del ser humano , llamado a la unidad de hacer y escuchar. Lo que significa ser hombre o mujer ? Y ‘ descubrir el misterio de nosotros mismos en la escucha de la Palabra de Uno, más grande que nosotros , que después de haber hecho nuestro corazón, vamos a revelar los secretos .
    María de Betania es la imagen del hombre que autocomprende , que viene autenticidad , la claridad de la posesión cognitiva de poner humildemente escucha de la Palabra de Dios que se revela y , al mismo tiempo nos llena . Creo que sin duda se puede decir que el misterio de escuchar a María de Betania es una verdadera revelación de la condición humana que se nos llama a aceptar. Desde nuestra apertura a la Palabra de Dios , libre y benevolente , nos enteramos de que estamos escuchando , don, y nos damos cuenta de nosotros mismos en agradecimiento .
    Lo que surge es el hecho de que Richard es el testimonio de un estado de alerta uno mismo y de ello realizado ideal. Él ha combinado con un servicio generoso escucha atenta . Y como él, un gran número de personas. Sólo asegúrese de atención un poco y nos daríamos cuenta de que están rodeados de santos. Traté de investigar la superficie e inmediatamente me di cuenta de cuántos de los 900 santos que ya han subido a la gloria de los altares o no hay candidatos . Por no hablar de los que nunca lo será. La santidad es , de hecho , en medio de nosotros , en las calles , tranvías , metro, no muy lejos de nosotros.
    Si usted piensa que el Señor ha dado a nuestro siglo parece que esto secularizada , por lo pagan, sea el más rico de los santos y mártires de todas las otras edades , no para ser sorprendido . E incluso a ruborizarse de vergüenza de estar en el otro lado de la cerca , hecho de los trabajadores perezosos y ociosos en la misma viña del Señor.
    Y, si se trata de una buena noticia, es que Dios tiene una palabra para mí , para nosotros, para todos y que podemos escuchar en el silencio y la paz. De esta escucha
    estamos hartos ,
    crecer en la fe ,
    nos damos cuenta de nosotros mismos como seres humanos ,
    creciendo junto con muchos otros , como Iglesia peregrina .
    Todo el mundo es assicuratao : “Este no es el mejor que jamás será removido . “

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